Almeno un milione di persone sono costrette quest’anno a rinunciare alla tradizionale gita fuori porta seduti a tavola negli agriturismi che tra Pasqua e Pasquetta sono divenuti la meta preferita dagli italiani. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento agli effetti della stretta del weekend di Pasqua con l’Italia in rosso. Si tratta – sottolinea la Coldiretti – di un duro colpo per gli agriturismi italiani che sono stati il settore più colpito dalla pandemia con perdite di 1,2 miliardi a carico di un sistema di servizi, ospitalità e agri ristorazione leader a livello mondiale che può contare secondo Terranostra su 24576 strutture con 493319 posti a tavola e 285027 posti letto. Gli agriturismi, spesso situati in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse – precisa Coldiretti – i luoghi più sicuri perché è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche.
Ma in difficoltà è l’intero sistema della ristorazione con le perdite di fatturato che per il solo pranzo di Pasqua sono stimate pari a 400 milioni tra ristoranti, pizzerie ed agriturismi. Una prospettiva che rischia di aggravare le difficoltà e travolgere a valanga – sottolinea la Coldiretti – interi settori dell’agroalimentare Made in Italy con vino e cibi invenduti per un valore di 11,5 miliardi dall’inizio della pandemia. Si calcola che 300 milioni di chili di carne bovina, 250 milioni di chili di pesce e frutti di mare e circa 200 milioni di bottiglie di vino – continua la Coldiretti – non siano mai arrivati nell’ultimo anno sulle tavole dei locali con decine di migliaia di agricoltori, allevatori, pescatori, viticoltori e casari che soffrono insieme ai ristoratori.