Pochi minuti fa la vicequestore Nunzia Alessandra Schilirò, da martedì sospesa dal servizio dopo le polemiche per aver parlato dal palco della manifestazione No Green Pass del 25 settembre a San Giovanni a Roma, è stata ospite di Francesco Facchinetti e Sabrina Scampini nel programma “105 Kaos” in onda su Radio 105.
Questi alcuni passaggi del suo intervento:
“Non mi aspettavo la sospensione, o meglio me l’aspettavo nell’immediatezza, ma è arrivata martedì a scoppio ritardato”
“Io ho esercitato il mio diritto di dissentire che è un diritto che prevede la Costituzione. Io non sono d’accordo con il Green Pass, un punto è fondamentale: io non ho mai detto che la legge non va rispettata, che il Green pass non va rispettato, non ho mai incitato nessuno a violarlo.
La disobbedienza civile indica una resistenza di tipo culturale, Gandhi è l’emblema della nonviolenza. Io parlavo di un dissenso pacifico, la legge sul Green pass ci dà una grande alternativa: se tu hai il Green pass vai a lavorare, vai al cinema, vai al ristorante, se non ce l’hai stai a casa. La forma di dissenso pacifico significa stiamo a casa”.
“Io ho parlato per me per quello che avrei fatto io, ho chiesto ai nostri governanti cosa sarebbe successo se tutti coloro contrari al Green pass fossimo rimasti a casa”.
“Io non ho alcuna intenzione di entrare in politica perché questa politica non mi interessa. Io sto facendo questa lotta quando avrei potuto stare comodamente in ufficio, a fare la mia carriera. Ormai è cosa nota, io ho un certificato rilasciato da un medico con il quale potrei andare all’hub vaccinale e avere l’esonero.
Per me è una battaglia importante questa”.
“Io chiedo l’applicazione della legge, il Green pass vìola la legge. Sarà poi un giudice a darmi ragione o torto. Io ho espresso il mio dissenso come libera cittadina a una legge perché se siamo ancora in democrazia è possibile esprimere il proprio parere. Io sono anche una poliziotta e ho il dovere di difendere la nostra Costituzione che applicando il Green pass viene violata”.