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CONSIGLIO PAT * QUARTA COMMISSIONE: « AUDIZIONI SU DDL MANICA PER RICONOSCIMENTO IMPRESE SOCIALI / IMPRENDITORI E COOP, SERVE CAUTELA / VIA ALL’ITER DDL AMBROSI PER ISTITUIRE IL CONSIGLIERE DIRITTI DISABILI »

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16.58 - martedì 17 maggio 2022

Quarta Commissione, audizioni sul ddl Manica sul riconoscimento delle imprese sociali. Imprenditori e coop: serve cautela. Via all’iter del ddl Ambrosi per istituire il consigliere per i diritti dei disabili.

In Quarta commissione, presieduta da Claudio Cia (FdI), pomeriggio di audizioni sul ddl n. 78​ di Alessio Manica (Pd) che ha l’obiettivo di inserire nelle norme che riguardano le cooperative sociali le imprese sociali, cioè, secondo la definizione data dalla legge nazionale, enti privati o società che esercitano principalmente un’attività di impresa di interesse generale, senza scopo di lucro e per finalità civiche, solidaristiche o di utilità sociale. Infine, è stato aperto il ddl n. 100​ di Alessia Ambrosi (FdI) per l’istituzione per il consigliere per i diritti dei disabili.

 

Imprenditori e Federazione: difficile sovrapporre coop e imprese sociali

Roberto Pallanch per il Coordinamento imprenditori ha aperto le audizioni sul ddl Manica affermando che la proposta amplia il numero dei soggetti che operano nel quadro delle norme sulle coop sociali. Il ruolo delle coop, ha ricordato, è definito e di antica data mentre quello delle imprese sociali non lo è ancora. Anche se queste imprese hanno un peso crescente, non si può non tenere conto della storia e delle funzioni delle coop sociali che hanno contribuito al sostegno dei bisogni dei cittadini soprattutto in Trentino. Un lavoro svolto nel nome della solidarietà e della sostenibilità sociale; un patrimonio culturale ormai consolidato e che oggi è esteso anche alle aziende private più evolute che valutano l’utile anche in base dell’impatto sociale e ambientale. Quindi, il confine tra imprese lucrative e sociali è sempre più labile.
Il direttore della Federazione delle Cooperative, Alessandro Ceschi, ha ricordato che le imprese sociali sono entrate nel nostro sistema giuridico e la Federazione ha modificato il proprio statuto proprio per accogliere questo tipo di impresa. Nello specifico del ddl c’è però una preoccupazione: che non passi l’idea di una sovrapposizione automatica delle coop sociali e imprese sociali. Le coop, ha ricordato Ceschi, hanno delle caratteristiche specifiche come il divieto di dividere utili, mentre l’impresa sociale, seppur nel limite del 50%, può farlo. Le coop applicano principi democratici che non è detto debbano essere applicati dalle imprese sociali nelle loro diverse articolazioni, basti pensare alle fondazioni. Inoltre le coop vocate all’inserimento lavorativo hanno ambiti molto precisi rispetto alle imprese. Quindi, secondo il direttore della Federazione, serve attenzione perché il ddl Manica prevede di estendere a ben 12 leggi diverse le imprese sociali, ma ci sono elementi critici come quello delle esenzioni fiscali che verrebbero concesse anche alle imprese sociali che, contrariamente alle coop, possono distribuire il 50% degli utili.
Fabrizio Pavan vicedirettore di Confesercenti ha affermato che si devono porre le imprese sullo stesso piano, mentre Serenella Cipriani, presidente di Consolida, ha aggiunto che non si possono sovrapporre coop e imprese sociali perché le differenze ci sono. Le coop, ha affermato, hanno una presenza capillare, degli ambiti precisi e vincoli molto restrittivi. Quindi, le sovrapposizioni sono difficili da fare e comunque andrebbero evitate. C’è poi il tema della vigilanza alla quale sono sottoposte le coop ma non le imprese. Insomma, ci sono specificità che vanno analizzate in profondità.

 

Manica: il ddl vuole colmare un vuoto normativo

Alessio Manica ha ricordato che il ddl vuole colmare un vuoto normativo e s’è detto d’accordo con Pallanch e Ceschi che il rapporto tra imprese sociali e cooperazione è delicato. Ma il mondo delle coop sociali non è il solo versante, ma si deve guardare anche verso quello delle ditte private che potrebbero scegliere la strada dell’impresa sociale. Manica si è detto disponibile, anche per evitare problemi al sistema cooperativo, ad approfondire il tema che comunque si dovrà affrontare perché la riforma a livello nazionale andrà avanti.

 

Euricse: le coop sociali sono già imprese sociali

Il prof. Carlo Borzaga, presidente di Euricse (è intervenuto anche a nome dell’Università di Trento) ha ricordato che dal punto di vista giuridico le coop sociali sono imprese sociali. Ma il tema non è solo giuridico perché la cooperazione sociale è una realtà concreta che ha in capo buona parte dei servizi sociali della Pat. Le imprese sociali, invece, sono perlopiù piccole realtà che operano nel settore del sostegno scolastico e quindi l’integrazione non è semplice. Inoltre, le coop offrono garanzie di continuità perché sono sottoposte alla revisione annuale e si sono specializzate in ambiti molto precisi che riguardano l’assistenza, la sanità e le fasce deboli. L’impresa sociale è invece, per ora, solo sulla carta e rimangono aperte questioni come quella fiscale e degli oneri sociali. Insomma, si tratta di soggetti molto diversi e con storie diverse e va evitato il rischio di introdurre elementi di confusione.
Il direttore di Euricse, Riccardo Bodini, ha ribadito che le coop sociali sono imprese sociali e hanno vincoli specifici e sono sottoposte a vigilanza, un elemento di garanzia che andrebbe esteso anche alle imprese sociali. La proposta di Euricse per fare maggiore chiarezza è di scrivere nel testo del ddl accanto a imprese sociali un “altre” proprio per ribadire che le coop sono già imprese sociali. Inoltre, Bodini ha chiesto che la dizione cooperativa sociale venga sempre mantenuta nel testo proprio per sottolineare l’importanza di queste realtà in Trentino. Secondo il docente nel ddl non andrebbe tolto il riferimento ai consorzi di imprese sociali perchè non sono riconosciuti.
Rispondendo a Manica, Borzaga ha affermato che il settore sociale nel suo complesso, vista anche la capillare presenza di organizzazioni solidaristiche in Trentino, andrebbe declinato in chiave locale con una legge specifica.

 

Il Consiglio dei giovani: piena condivisione del ddl

Eleonora Angelini, presidente del Consiglio provinciale dei giovani, ha detto di condividere pienamente la proposta di Manica anche perché renderebbe più moderno il settore degli interventi sociali. Quindi, sì all’equiparazione delle imprese sociali con le coop sociali da parte del Consiglio provinciale dei giovani.
Alessio Manica ha affermato infine che in base alle audizioni elaborerà alcuni emendamenti al suo ddl per la prossima seduta della commissione. Il vicepresidente della Giunta Tonina ha detto di essere disponibile al confronto con il proponente.

 

Via all’iter del ddl Ambrosi per istituire il consigliere per i diritti dei disabili

Aperto, infine, il ddl n. 100​ di Alessia Ambrosi (FdI) per l’istituzione di un consigliere per i diritti delle persone disabili. Una figura che verrebbe nominata dalla Giunta, ha ricordato Cia, e che dovrebbe avere la funzione di facilitare l’accessibilità ai servizi, di coordinare gli interventi a favore della disabilità e individuare le problematiche e proporre soluzioni.

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