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“COORDINAMENTO AMBIENTE ALTO GARDA E LEDRO (TN)“ * “BIKE FESTIVAL“: «SENTIERI ZONE BOSCHIVE COME GRUVIERA, IL COMUNE VIETI L’AREA ALLE DUE RUOTE »

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12.21 - sabato 11 maggio 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Boschi, sentieri, aree protette e turismo senza controllo. Mentre da diversi giorni si celebrano i risultati del bike festival e la presenza sempre più massiccia di turisti, (si parla di alcune decine di migliaia di presenze), muniti di bike e di bici elettriche a motore, i sentieri delle nostre zone boschive dal Brione fino a Tremalzo e sul Baldo, si stanno trasformando in un reticolo di percorsi a gruviera, parecchi non autorizzati, altri modificati per opera dei Garda Rangers di Garda Dolomiti, ed allargati quasi fossero strade forestali per dare la possibilità di essere percorsi da un numero sempre più alto di frequentatori con conseguente distruzione degli habitat e delle memorie storiche. Questa modifica comporta con il tempo il danneggiamento degli stessi sentieri come dimostrano le condizioni dell’ex 601, di un sentiero della valle di Oltrezengol e della val del Dial non più percorribili a piedi perché troppo pericolosi, proprio in seguito all’eccessivo transito delle mountain bike.

Ora, alle mountain bike, si sono aggiunte le moto elettriche targate, come dimostra un video che sta girando in questi giorni, nel quale appaiono gruppi di persone che utilizzano queste moto su strade forestali, prati e sentieri per puro divertimento, non si sa con quale tipo di autorizzazione.
Tale ingovernata situazione incide prima di tutto sul monte Brione e la sua delicatissima area protetta sede di decine di specie di orchidee rare; a fronte di inviti anche da parte dell’amministrazione comunale a garantire il controllo degli accessi almeno durante il bike festival, dobbiamo constatare che se questo c’è stato si è rivelato assolutamente insufficiente e inefficace, e in forma ridotta rispetto agli altri anni.

Sabato 4 maggio alcuni rappresentanti del Coordinamento Ambiente sono andati a monitorare la situazione, nelle due postazioni ove il presidio era presente negli scorsi anni, ma a difesa di tutta l’area, sono state disposte solamente tre banali transenne. A centinaia sono quindi passati nell’area protetta indisturbati senza rispettare i cartelli di divieto per le bici, abbastanza evidenti.

Nel sopralluogo abbiamo riscontrato inoltre l’apertura di nuovi sentieri nella macchia, lavori effettuati abusivamente, si presume nel periodo invernale. Al forte Batteria di Mezzo abbiamo notato che i molti frequentatori saliti a piedi, erano spesso disturbati dalle bici a motore (ormai quasi il 90% delle bici): questo vuol dire che il Brione si presterebbe benissimo ad un turismo veramente sostenibile se fosse vietato a tutti i frequentatori con le mountain bike riservato ad un turismo esclusivamente pedonale.

La pessima novità è l’arrivo delle moto elettriche fin sul Forte di Mezzo e nei sentieri dell’area protetta: queste moto targate non potrebbero neppure salire sulla strada asfaltata che parte dai primi tornanti, perché per salire con un mezzo a motore ci vuole un permesso. A precisa domanda hanno detto di essere stati indirizzati al Forte dalla organizzazione del Bike Festival. Quindi rileviamo e denunciamo che la situazione è peggiorata, sia durante il bike Festival che nel resto dell’anno. Anche il Parco Miralago è stato brutalmente segnato, molto peggio che in passato, dal percorso per i ciclisti più giovani ai quali si insegna così che il bene pubblico di tutti può essere consumato in nome di un interesse privato di pochi. I solchi e i tratti di pietre sono tuttora presenti e rischiano di essere un invito a ripercorrerli.

Chiediamo al comune che intervenga immediatamente a vietare l’area alle due ruote.
Scegliere di garantire un futuro al parco Miralago e al Biotopo del Monte Brione, può essere una scelta impopolare per operatori turistici e del settore “bike”, questo spiegherebbe la mancanza di una chiara e forte volontà “politica “ ad agire per la tutela dell’area. È una visione miope, perchè il Monte Brione, con la sua posizione, la storia, l’ambiente, ha di per se la capacità di generare un turismo diverso, veramente sostenibile e di qualità.

Una manifestazione di queste dimensioni e per giunta in un “ponte” festivo, senza regole nelle aree aperte e con pochissimi controlli da parte degli organizzatori provoca sicuramente fenomeni di overtourism; di fronte a tali numeri certamente anche la Forestale, i Custodi e le forze dell’ordine sono in difficoltà, l’Alto Garda non è più in grado di sopportare e di accettare simili eventi senza una pianificazione accurata della sostenibilità ambientale; le risorse del territorio sono esauribili, anche i sentieri sono letteralmente “consumati”.

Riteniamo che omettere i controlli sui sentieri, ignorando la loro continua modifica e trasformazione in piste e trascurare di proteggere le poche aree altamente protette, specialmente durante grandi eventi, siano fatti gravi, che devono essere segnalati e sottolineati. Senza contare i segnali evidenti di insofferenza sociale. Molti residenti si lamentano, sia per la sicurezza e la la tranquillità, per il numero enorme degli ospiti rispetto alla popolazione, e per i comportamenti spesso irrispettosi delle regole. Lasciar fare, lasciar correre, far finta di niente è comodo. Impegnarsi a fare la cosa giusta e sviluppare contemporaneamente un turismo più sostenibile, almeno nelle aree a rischio, è più difficile ma è necessario.

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Per il Coordinamento Ambiente Alto Garda e Ledro

Associazione Ledro Inselberg
associazione Italia Nostra sez. Trento

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