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PENSPLAN * TRENTO – FESTIVAL ECONOMIA: «FOCUS SU RIFORMA FISCALE E LEGGE DELEGA / TASSAZIONE REDDITI FINANZIARI»

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12.58 - martedì 28 maggio 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Riforma fiscale, redditi finanziari e previdenza complementare”: l’evento di Pensplan Centrum S.p.A. al Festival dell’Economia di Trento per discutere sul regime fiscale della previdenza complementare. Domenica, 26 maggio 2024, Pensplan Centrum S.p.A., nell’ambito del Festival dell’Economia 2024 a Trento, ha organizzato un panel sul tema “Riforma fiscale, redditi finanziari e previdenza complementare”. L’evento si proponeva di illustrare la riforma fiscale con particolare riferimento ai redditi finanziari e di spiegare il regime fiscale della previdenza complementare, quale leva fondamentale per l’adesione a un fondo pensione.

L’evento “Riforma fiscale, redditi finanziari e previdenza complementare” proposto da Pensplan Centrum S.p.A. all’interno del format “Economie dei territori” in occasione della diciannovesima edizione del Festival dell’Economia il 26 maggio 2024 a Trento ha visto come protagonisti Maurizio Leo, Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giuseppe Corasaniti, Professore Ordinario di Diritto tributario presso l’Università degli Studi di Brescia e Matteo Migazzi, Amministratore Delegato di Pensplan Centrum S.p.A. Accompagnati dalla moderazione di Jean Marie del Bo, Vice Direttore del Sole 24 Ore, i relatori hanno approfondito ed esaminato la riforma fiscale, che introduce un profondo cambiamento del sistema tributario, mirando a semplificarlo, a ridurre il carico fiscale sui cittadini e sulle imprese, a stimolare gli investimenti e le nuove assunzioni e a promuovere l’adempimento spontaneo dei contribuenti, un rapporto più collaborativo con il Fisco e un effettivo dialogo tra i medesimi contribuenti e l’Amministrazione finanziaria.

 

La Riforma fiscale e la Legge Delega

Quali sono i contenuti della Legge Delega? Quali gli obiettivi? Quali interventi sono realistici in termini di modalità e di tempistiche? Come si può valorizzare il risparmio degli italiani? I relatori del panel hanno dato risposta a queste e altre domande, spiegando come i contenuti di questa riforma la rendano “epocale”.

 

La tassazione dei redditi finanziari

La Legge delega della Riforma Fiscale prevede, per quanto riguarda i redditi finanziari, di superare l’attuale divisione tra redditi diversi di natura finanziaria e redditi di capitale, facendoli confluire in un’unica categoria. “L’obiettivo è quello di riportare ordine in questa materia” – ha affermato il Vice Ministro Leo, aggiungendo come le prospettive realistiche di introduzione della riforma della tassazione dei redditi finanziari siano unicamente legate alle risorse disponibili. “Facciamo tanto affidamento sul concordato preventivo biennale, che è uno strumento attraverso il quale dobbiamo invogliare le partite Iva ad allineare i redditi dichiarati con quelli che sono i principi della capacità contributiva che devono presiedere alla determinazione del reddito”, ha aggiunto Leo.

 

L’importanza del risparmio in Italia

“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro, recita l’art. 1 della Costituzione, ma anche sul risparmio, aggiungo io”, queste le parole con cui Giuseppe Corasaniti, Professore Ordinario di Diritto tributario presso l’Università degli Studi di Brescia, apre il suo intervento, e continua: “L’articolo 47 della nostra Costituzione incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme.” In Italia, la propensione al risparmio è elevatissima. Come valorizzare quindi questo risparmio? Le risposte che si sono susseguite da parte degli esperti presenti al panel hanno tutte evidenziato l’importanza di eliminare le distorsioni, garantire una parità di trattamento, togliere le disarmonie e introdurre meccanismi di semplificazione dell’intero sistema.

“Il risparmio è fondamentale per la sopravvivenza del nostro Paese e va fiscalmente incentivato. Partiamo da piccoli passi: ci possono essere interventi correttivi con risorse anche limitate. Bisogna essere coraggiosi: questo risparmio è buono anche per la crescita dell’economia.”, ha concluso Corasaniti, invitando il Governo a organizzare il risparmio anche fiscalmente.
Molte quindi le proposte concrete presentate, sia per quanto riguarda la gradualità nell’introduzione degli interventi suggeriti dalla riforma fiscale per quanto riguarda l’unificazione dei redditi finanziari, che per la parte relativa alla previdenza complementare, che ha rappresentato un ulteriore focus dell’evento.

 

Il regime fiscale della previdenza complementare

All’interno del panel si è approfondito il tema dell’impatto della regolamentazione fiscale sullo sviluppo della previdenza complementare e quali interventi potrebbero migliorare la situazione attuale. Matteo Migazzi, Amministratore Delegato di Pensplan Centrum S.p.A., società pubblica partecipata dalla Regione autonoma Trentino – Alto Adige/Südtirol e dalle due Province autonome di Bolzano e di Trento e incaricata di gestire e sviluppare la previdenza complementare e l’educazione finanziaria in Regione, ha spiegato il funzionamento e la complessità della tassazione della previdenza complementare, evidenziando come la leva fiscale incida in maniera significativa sulla convenienza di questi strumenti e quindi sulla stessa adesione ai fondi pensione.

Attualmente, la tassazione della previdenza complementare si basa su un sistema ETT, il cui acronimo è Esenzione – Tassazione – Tassazione. Il cittadino iscritto ad un fondo pensione complementare durante la fase di accumulo può portare in deduzione dal reddito complessivo annuo fino a 5.164,57 euro di contributi versati alla previdenza complementare. I rendimenti finanziari maturati dal fondo pensione sono soggetti ad una ritenuta a titolo d’imposta del 20%, che risulta più favorevole rispetto al 26%, che si applica alla maggior parte delle forme di risparmio finanziario.

Al momento del pensionamento, e quindi dell’erogazione della prestazione pensionistica, ai versamenti effettuati al fondo pensione (esclusi i versamenti a titolo di contribuzione non dedotti) viene applicata un’aliquota sostitutiva del 15% che si riduce dello 0,30% per ogni anno di partecipazione a forme pensionistiche successivo al 15°, fino a un’aliquota minima del 9%.
Per quanto riguarda la tassazione delle somme versate dall’aderente a titolo di contribuzione, vi è però un disallineamento fra lavoratori dipendenti pubblici e privati. Mentre per i lavoratori del settore privato il sistema delle aliquote dal 15% al 9% trova applicazione dal 2007, per i dipendenti del settore pubblico ciò vale dal 2018 (per gli anni precedenti si applica il sistema della tassazione separata).

 

Proposte per incentivare fiscalmente la previdenza complementare

“La leva fiscale incide in modo molto significativo sull’attrattività del sistema della previdenza complementare e, quindi, sulle adesioni ad un fondo pensione”, ha sottolineato Matteo Migazzi, Amministratore Delegato di Pensplan Centrum S.p.A. “Il sistema fiscale è già favorevole e non penso sia necessario renderlo ulteriormente favorevole. Sarebbe bensì necessario ridurne la complessità e l’eterogeneità, sia a vantaggio degli operatori, sia per rendere più efficace e comprensibile l’informazione al cittadino non ancora iscritto. Inoltre, con riferimento alle modalità di tassazione, andrebbe uniformato il periodo contributivo tra pubblici e privati, per superare una discriminazione di trattamento che lede il principio di uguaglianza” ha proseguito Migazzi.

Un’altra proposta per incentivare maggiormente la previdenza complementare, portata all’attenzione all’interno della tavola rotonda, riguarda la categoria delle persone fiscalmente a carico. Attualmente, è possibile aprire una posizione previdenziale presso una forma pensionistica complementare in qualità di soggetto fiscalmente a carico (figlio o coniuge). Ad oggi, i genitori possono versare dei contributi a favore dei loro figli di età non superiore ai 24 anni e con un limite reddituale non superiore a 4.000 €. Si potrebbe valutare l’opportunità di ampliare tale possibilità anche ai nonni.

“Dal 2017, inoltre, con riferimento alla tassazione dei rendimenti finanziari, sussiste la possibilità di non rendere imponibile le risorse impiegate dai fondi in investimenti qualificati (economia reale). Tuttavia, tale possibilità soggiace al limite massimo del 10% dell’attivo patrimoniale del fondo stesso. La proposta potrebbe essere quella di aumentare questo limite” – ha concluso Migazzi. Il Prof. Corasaniti è intervenuto sul tema degli incentivi al risparmio previdenziale, proponendo una maggior deducibilità fiscale dei contributi alla previdenza complementare, portando la soglia delle 5.164,27 € a 10.000 €.
Il Vice Ministro Leo si è espresso favorevolmente sulla proposta di introduzione di meccanismi di semplificazione, ricordando come sia presente, nella Legge Delega, una norma generale che parla della tutela della previdenza complementare.

 

La 19a edizione del Festival dell’Economia: Quo vadis? I dilemmi del nostro tempo

L’evento proposto da Pensplan Centrum S.p.A. ha avuto luogo all’interno del format “Economie dei territori” in occasione della diciannovesima edizione del Festival dell’Economia dal 23 al 26 maggio 2024 a Trento, realizzato dal Gruppo 24 ORE e Trentino Marketing per conto della Provincia autonoma di Trento, con la collaborazione del Comune di Trento e dell’Università degli Studi di Trento. Il tema dell’edizione del 2024, “Quo vadis? I dilemmi del nostro tempo”, si è inserito nel solco di un impegno volto ad analizzare le sfide dettate da uno scenario mondiale incerto e complesso, al fine di proporre soluzioni e chiavi di lettura innovative.

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