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ISTAT * CORRUZIONE IN ITALIA 2022-2023: «IN CALO DAL 2,7% AL 1,3% LE RICHIESTE ALLE FAMIGLIE DI DENARO O ALTRO, IN CAMBIO DI AGEVOLAZIONI»

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11.09 - giovedì 6 giugno 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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In calo le richieste alle famiglie di denaro o altro in cambio di agevolazioni, beni o servizi. Nell’ultima indagine (2022-2023) si riscontra una diminuzione dal 2,7% al 1,3% delle richieste ricevute dalle famiglie nel triennio precedente l’intervista rispetto all’edizione del 2015-2016; i cali più consistenti riguardano i settori lavoro, uffici pubblici, sanità e giustizia.

Nel corso della loro vita si stima che il 5,4% delle famiglie abbia ricevuto richieste di denaro, favori, regali o altro in cambio di agevolazioni, beni o servizi; le richieste più frequenti al Centro (6,8%), meno nelle Isole (3,6%).
Diminuisce anche la quota di chi conosce persone che hanno avuto esperienze di corruzione: dal 13,1% (2015-2016) all’8,3% (2022-2023).

Le domande utili a studiare il fenomeno della corruzione sono state introdotte per la prima volta nell’Indagine sulla sicurezza dei cittadini nel 2015-16, approfondimento ripetuto nell’edizione dell’Indagine 2022-23. L’obiettivo è stimare il numero di famiglie coinvolte in dinamiche corruttive: alle persone tra i 18 e gli 80 anni di età viene chiesto, infatti, se a loro stessi o ad un familiare convivente sia stato suggerito o richiesto di pagare, fare regali o favori in cambio di facilitazioni per avere un servizio o un’agevolazione. L’attenzione è rivolta alle esperienze dirette e si approfondisce con domande dedicate se vi siano stati scambi, di quali entità, con quali modalità e quali esiti, oltre all’eventuale denuncia dell’episodio. È rilevata anche la conoscenza indiretta di casi di corruzione: viene chiesto al rispondente se fatti simili siano accaduti nel proprio ambiente ad amici, colleghi e familiari.

Tutte queste situazioni sono esplorate in otto settori chiave: sanità, assistenza, istruzione, lavoro, uffici pubblici, giustizia, forze dell’ordine, public utilities, tenendo conto dell’effettivo contatto dei rispondenti con i servizi e/o le figure rilevanti per ciascun settore specifico.

Alcune domande, invece, vengono dedicate al fenomeno del voto di scambio per le elezioni amministrative, politiche ed europee. Viene inoltre rilevata la percezione della diffusione della corruzione nell’ambiente delle imprese e della libera professione e, per la prima volta, sono state raccolte alcune informazioni sull’accettabilità della corruzione da parte dei cittadini.

Trattandosi in alcuni casi di dati numericamente esigui, si è scelto di riportare nel report solo i dati statisticamente significativi, in base all’errore campionario1.

 

Un milione e 200mila famiglie coinvolte

Si stima che sia il 5,4%2 la quota di famiglie in cui almeno un componente abbia ricevuto nel corso della vita richieste di denaro, favori, regali o altro per ottenere agevolazioni o servizi; la quota è dell’1,3% se si considerano gli ultimi tre anni precedenti l’intervista come arco di tempo in cui è avvenuta la richiesta e lo 0,5% se si prendono a riferimento gli ultimi 12 mesi.

Pressoché tutte le famiglie hanno avuto necessità di ricorrere ad alcuni uffici per soddisfare uno specifico bisogno: è questo il caso del settore dell’istruzione (promozioni scolastiche, esami di maturità o universitari, dottorati di ricerca, scuole di specializzazione), dell’ambito sanitario (visite mediche, accertamenti diagnostici, ricoveri o interventi chirurgici), delle public utilities (allacci, volture o riparazioni per l’energia elettrica, il gas, l’acqua o la rete telefonica), dei vari uffici pubblici (uffici del comune, della regione, vigili del fuoco, ASL, agenzia delle entrate, motorizzazione, ecc.) o anche per la ricerca del lavoro, promozioni o trasferimenti in ambito lavorativo.

Più raramente ci si rivolge alle forze dell’ordine (20% delle famiglie), si è parte in causa in un processo civile, in un processo penale o in una causa di tipo amministrativo (16,5%) o si richiedono servizi assistenziali, come sussidi economici, alloggi sociali o popolari, pensioni di invalidità, assegni di accompagnamento o altri benefici assistenziali (10,5%).

 

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