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“DAGOSPIA” – “LA REPUBBLICA“ * CHICO FORTI: «NON SOLO MARCO TRAVAGLIO E SELVAGGIA LUCARELLI, NEL “MIRINO“ SAREBBE FINITO ANCHE IL SINDACALISTA DI GIACOMO»

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17.57 - venerdì 12 luglio 2024

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Estratto dell’articolo di Enrico Ferro per “la Repubblica”.

Non solo Marco Travaglio e Selvaggia Lucarelli. Nel “mirino” di Chico Forti c’era anche una terza persona, finora mai menzionata perché non era chiaro chi fosse. Ebbene, dagli accertamenti effettuati sarebbe emerso che si tratta di Aldo Di Giacomo, segretario generale dell’Spp, il sindacato di polizia penitenziaria.

Ecco, dunque, il trio per cui il killer estradato dagli Stati Uniti chiedeva ritorsioni e intimidazioni alla criminalità organizzata. O almeno questa è la circostanza che emerge dalla soffiata di un detenuto che avrebbe sentito la discussione tra Forti e un altro carcerato del penitenziario veronese di Montorio.

La Procura di Verona, con il procuratore Raffaele Tito, ha fin da subito preso in carico la segnalazione, dando avvio a un’indagine senza indagati e senza ipotesi di reato. «La notizia è falsa, punto. Forti mi ha detto di non aver mai neanche pensato quel che il detenuto dice», ha puntualizzato l’avvocato Andrea Radice, che lo difende insieme al collega Carlo Dalla Vedova.

Aldo Di Giacomo, dal canto suo, non ha mai risparmiato le critiche per il trattamento privilegiato riservato a Forti fin dal suo arrivo in Italia. Prima l’accoglienza della premier Meloni, poi la visita con selfie di Andrea Di Giuseppe, deputato di Fratelli d’Italia. E infine il permesso concesso a tempo di record di andare a trovare l’anziana madre a Trento, la sua città d’origine. «La visita alla madre è un diritto che ai detenuti con condanne non è concesso se non in casi molto rari e dopo la presentazione di un’istanza il cui esame può durare mesi» […] Queste uscite avrebbero indotto ad associare Di Giacomo a Travaglio e Lucarelli.

[…] l’idolo della destra […] avrebbe chiesto di contattare qualche ’ndranghetista libero per «mettere a tacere Travaglio, Lucarelli e Di Giacomo ». In cambio avrebbe promesso aiuto una volta libero e «candidato con il centrodestra ». Queste le parole riferite dal detenuto al loro garante. Che, seguendo una procedura non proprio rituale, ha contattato Travaglio, il quale poi si è rivolto al procuratore di Verona Raffaele Tito.

Un fascicolo è stato subito aperto ed è stato sentito il detenuto da cui è partita la denuncia, il quale ha confermato. Contestualmente il procuratore ha avvisato anche Lucarelli. Con gli accertamenti compiuti successivamente sarebbe emerso pure Aldo Di Giacomo […]«Non confermo e non smentisco ma in ogni caso non sono preoccupato», risponde il sindacalista […]

 

 



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