(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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L’avvio della procedura per il referendum sui grandi carnivori in Val di Sole segna un punto di svolta e di mobilitazione democratica provinciale sul tema che – come politici – non può assolutamente vederci indifferenti.
Difatti per la prima volta le comunità trentine si mobilitano e si organizzano strutturalmente mettendo la politica e le istituzioni di fronte a una domanda importante e a una riflessione che non è da meno, ossia che tipo di società abbiamo in mente non solo per il presente ma soprattutto per il futuro nel nostro #Trentino e delle nostre comunità.
Si tratta di una riflessione e di una scelta strutturale di fronte alla quale porsi con il massimo dell’onestà intellettuale, e per quanto mi riguarda considero mio dovere prendere posizione parlando il linguaggio della spontaneità e della sincerità al di là di ogni calcolo politico.
Cosa vogliamo? Un Trentino a misura di persona, di famiglia, di collettività oppure un Trentino vittima di se stesso, paralizzato, in cui sia la popolazione locale sia i turisti siano deprivati di diritti elementari, come passeggiare in tranquillità nelle nostre montagne, andare in bicicletta, portare a spesso i figli, vivere sereni il senso di una comunità?
Credo tutti – di fronte all’iniziativa referendaria della Val di Sole – dovremmo prendere sinceramente posizione. La mia, per quanto mi riguarda, è e sarà chiara e inequivoca: sono con la gente e per la gente, con le famiglie, sono per il primato degli esseri umani a vivere in pieno il territorio, sono con le famiglie e le imprese agricole che non possono sostenere costi assurdi per la sicurezza rispetto ai grandi carnivori.
Il numero degli esemplari sul territorio va rapidamente e drasticamente ridimensionato, con sterilizzazioni, catture e abbattimenti prima che la situazione – già oggi purtroppo fuori controllo – sfugga totalmente di mano.
Per ben due volte negli ultimi giorni abbiamo sfiorato una tragedia come quella di Papi, e solo la casualità ha evitato esiti ben diversi e irreparabili.
La politica – tutta – deve dare una risposta, smetterla di scappare e prendere posizione.
Io ci sono e ci sarò, sempre dalla stessa parte: quella delle trentine e dei trentini, per una provincia che torni serena e dive le persone possano vivere nella serenità e non più nella paura.