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CONSIGLIO PAT – LAVORI AULA POMERIGGIO: «MANOVRA, SÌ A RENDICONTO CONSOLIDATO E DESTINAZIONE UTILE ESERCIZIO / INIZIATA DISCUSSIONE SU DDL 35»

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18.16 - martedì 23 luglio 2024

Manovra, sì a rendiconto consolidato e destinazione dell’utile di esercizio. Iniziata la discussione sul ddl 35. Dopo una mattinata dedicata alla discussione e approvazione del rendiconto (qui la notizia), i lavori del pomeriggio si sono concentrati sul rendiconto consolidato (approvato con 19 sì e 14 no), sulla destinazione a riserva dell’utile di esercizio 2023 (approvata sempre con 19 voti favorevoli e 14 contrari) e quindi sul ddl 35 di assestamento del bilancio. Per questo punto è iniziata la discussione generale che è ancora in corso.

 

Rendiconto consolidato: approvato

Paolo Zanella (Pd) è intervenuto su Itea, società a suo dire incapace di restituire gli alloggi che le vengono affidati a chi è in graduatoria; ha parlato di numeri preoccupanti di appartamenti sfitti. Con il piano triennale la Provincia programma di riqualificare e 450 alloggi di risulta: si torna a fare ciò che si faceva a regime e gli oltre 1.300 che rimanevano sfitti lo rimangono ancora, ha aggiunto. Boost che ci aiutano a fare ciò che si faceva prima, ha riassunto. Non una buona governance per Zanella che ha influito sulla stessa società un danno oltre che al denaro pubblico. Ha ricordato che ci sono condomini che hanno bilanci consuntivi degli anni scorsi ancora da approvare con abitanti che rischiano di essere sfrattati.

Prima di domandare a persone di pagare spese che non competono e prima di sfrattarle bisogna andare fino in fondo, ha dichiarato Zanella chiedendo risposte in merito al presidente. Chi ha un Icef molto basso e deve pagare spese condominiali 4-5 volte l’affitto non ce la fa, ha concluso, ricordando le interrogazioni presentate che non hanno ancora visto risposta. L’assessore Achille Spinelli ha ricordato che il rendiconto consolidato non riguarda le società partecipate. Zanella ha risposto di aver anticipato che avrebbe trattato di un perimetro più ampio, che è compito del presidente richiamare un consigliere, non dell’assessore.

 

Francesco Valduga (Campobase) ha ricordato lo sforzo fatto dalla minoranza di spezzettare la discussione in diversi tempi per rispettare quelli tecnici. Non una perdita di tempo, ma la volontà di usare i tempi del rendiconto consolidato a disposizione per affrontare i temi dell’assestamento contenuti nella relazione del presidente. Ha parlato del tema dell’energia: il disegno che ha portato alla nascita di Dolomiti Energia è stato importante nella storia del territorio, l’azienda è strategica, fa piacere sentire che è apprezzata, c’è però un ragionamento da fare sulla questione assetto pubblico/privato. Se ne è scelto uno misto, ha ricordato.

E: è giusto andare a cercare risorse quando servono, ma bisogna capire quanto poi l’alleanza col privato rende dal punto di vista dei piani industriali. Se l’alleanza è solo finanziaria per Valduga allora il rapporto pubblico-privato va discusso e presidiato e ciò si è fatto dando indicazione sulla prelazione per la partita delle centrali. Non demonizzare il rapporto con il privato, ma piacerebbe vedere anche piani industriali, ha proseguito. Ha descritto come importante come l’idroelettrico nella gestione del territorio e detto che sarebbe bene capire come sperimentare e innovare. Sul tema dei rifiuti: bisogna vedere se ci sono soggetti privati interessati al termovalorizzatore, si può accettare la frase finale della relazione sull’energia solo se l’interesse dei privati è previsto come una cartina tornasole sull’operazione. Se non ci sono privati che vogliono investire la sensazione è che sia meglio percorrere un’altra strada.

 

Francesca Parolari (Pd) ha proposto un intervento sugli organismi ricompresi nel rendiconto consolidato della Provincia che ha preso le mosse dalla presa di posizione della Corte dei conti sul Fondo per lo sviluppo dell’economia trentina, il fondo che la Provincia assegna a Trentino Sviluppo per interventi di sostegno alle imprese trentine e marketing territoriale. Tale fondo, ha ricordato Parolari, per la Corte dei conti dovrebbe essere considerato una gestione fuori bilancio, ritenuto quindi un organismo strumentale e rientrare nel rendiconto consolidato. A prescindere dal contraddittorio con la Corte dei conti, la consigliera si è detta perplessa dal fatto che un fondo di quasi un miliardo di euro potrebbe essere gestito di fatto con regole che non sono quelle a cui sono tenuti tutti gli enti pubblici. Ha citato la Corte dei conti che parla di “opacità di gestione”.

 

Alessio Manica (Pd) è tornato sul tema Hde: ha riconosciuto lo sforzo fatto dal presidente e dal Consiglio con un passaggio sulla prelazione che segnerà la legislatura. Se si ha intenzione come Aula e comunità trentina di riassestare l’intera governance dell’acqua, ha aggiunto, l’obiettivo non si esaurisce riprendendosi le quote, ci sono altre partite da governare, tra cui quella delle concessioni, dell’assetto di Dolomiti Energia (capendo se nella società si può portare più comunità). Altro tema che ha indicato è il piano industriale che sarebbe interessante poter approfondire come consiglieri; per Manica si potrebbe lavorare sulla dimensione dell’Euregio in tema di energia. Sulla distribuzione dell’acqua ha ricordato la necessità di investire sulle reti e su quante realtà non siano in Dolomiti Energia.

I rifiuti: il tema è enorme e vede una frammentazione sia sui sistemi di raccolta sia sulla gestione che vede come questione anche l’impianto finale. La scorsa legislatura, ha detto, si è conclusa con un nulla di fatto, la sensazione è ora che si stia parlando di un impianto che rischia di essere vecchio. Manica si è detto basito del passaggio in merito contenuto nella relazione del presidente, di apertura ai privati: si è detto in passato e ribadito che la governance dovesse essere pubblica sul modello di Bolzano perché quello dei rifiuti non è un tema su cui si può fare business, si è detto preoccupato in merito.
Il rendiconto è stato approvato con 19 sì e 14 no.

 

Sì alla destinazione a riserva dell’utile di esercizio 2023
La destinazione dell’utile di esercizio 2023 dispone di destinare la somma di 581 milioni e 929.804,31 euro a riserva da risultati economici di esercizi precedenti. Francesco Valduga è tornato sul tema dell’avanzo (trattato in mattinata): c’è uno squilibrio tra pianificato e realizzato che porta l’avanzo a essere di una consistenza come quella che si sta deliberando. Ci si è attrezzati all’idea dell’armonizzazione del bilancio, ha affermato, nel momento in cui si è dato corso al nuovo modo di fare i bilanci, bisogna adeguare a ciò l’azione di governo: non si può più vivere come in passato di promesse sulle opere pubbliche, l’armonizzazione ha insegnato che ci dovrebbe essere una corrispondenza tra ciò che si dice che si farà e ciò che si fa. Ha quindi proposto una riflessione sul nuovo ospedale: serve a tutto il territorio provinciale e a varie funzioni (dalla didattica, all’assistenza, alla super-specializzazione) e perciò ha necessità di una progettazione che non può essere risolta in tempo breve.

Promettere risorse senza progettazione significa non sapere se le risorse saranno sufficienti e se l’opera si farà, ha detto riferendosi a un’eventuale variante di Rovereto. Sulla variante di Tenna: i 100 milioni sono per il primo pezzettino da Novaledo a Levico di raddoppio delle corsie, ciò dice sul metodo. Per Valduga ha significato mettere in sicurezza ogni singolo tratto della Valsugana, ma è diverso se la narrazione è quella di una “variazione di Tenna”, si dica invece che si fa la “Novaledo-Pergine”; anzi la “variazione Levico-Levico”. Altrimenti si ingenera nella comunità l’idea che si è già fatta una grandissima opera quando invece si interviene da Levico a Levico. Non si deve seguire la contingenza per abbandonare la visione, ha dichiarato, ma bisogna stare attenti a non stanziare soldi per cose che non si sa nemmeno se si faranno.

Il voto: l’Aula ha approvato la destinazione a riserva dell’utile di esercizio 2023 con 19 voti favorevoli e 14 contrari.

Assestamento di bilancio, aperta la discussione generale – Di seguito si propone una sintesi degli interventi della prima parte del pomeriggio.

 

Due inceneritori in una regione piccola, idea pericolosa, dispendiosa, infelice

Lucia Coppola (Verdi e Sinistra) ha passato in esame diversi temi. Sugli investimenti viabilistici può avere senso la messa in sicurezza della Valsugana, ha detto, ma sarebbe forse meglio investire tutte queste risorse per servizi sociali, ambiente. La funivia Trento-Bondone: opera di fascinazione che suscita dubbi sui costi di realizzazione e manutenzione che ad oggi non ha visto manifestazioni di interesse dei privati. Sembra esagerato per Coppola parlare di un mezzo di trasporto “di massa”, visto che il Bondone non ha ancora trovato una sua identità certa, forse anche perché ne ha tante di bellissime. Sulla variante di Volano: pare che i finanziamenti ci siano, ma la zona chiede attenzioni sul traffico e la viabilità che sono fuori controllo. Sul bypass ferroviario Coppola ha detto che l’esecutivo si è disinteressato: un Sin tra i più inquinati di Italia, un tunnel che metterà in connessione Malta con le capitali Scandinave ma che si è deciso di fare in sinistra Adige sottovalutando le criticità, tra cui l’inquinamento e la fragilità della Marzola. Anche su Acquaviva potrebbero, ha sottolineato, esserci problemi.

Nella situazione del bypass per la consigliera non c’è nulla che funzioni: la strada è sbagliata, si doveva percorrere quella della destra Adige per non entrare nel novero della pericolosità che nel progetto attuale è evidente. Sanità, casa, lavoro, formazione, salari, conciliazione, qualità e sicurezza dei luoghi di lavoro: i temi che Coppola ha indicato come centrali. Servirebbe attenzione all’occupazione giovanile, ha proseguito. Si vede finalmente un’attenzione alla casa, ma manca un fondo sulla morosità incolpevole e sulle bollette, si deve fare di più. La chiusura del ciclo dei rifiuti per Coppola richiederebbe uno sguardo più attento e consapevole, alla ricerca di soluzioni meno impattanti economicamente e soprattutto per la salute dei cittadini, un approccio divergente che tenga conto di tutte le variabili.

Due inceneritori in una regione così piccola sono un’idea pericolosa, dispendiosa e infelice perché gli inceneritori hanno bisogno di tanti rifiuti e producono il 30% di ceneri. Nessun approfondimento è stato proposto poi, ha detto la consigliera, su immigrazione e accoglienza. Non è certo questa la coesione sociale, ha dichiarato, che si vuole: una situazione di stabilità lavorativa, abitativa e di relazioni crea coesione e va a beneficio anche della comunità trentina. Ricerca, lavoro e selettività dei contributi rimangono sullo sfondo per lasciare lo spazio a contributi a pioggia, ha proseguito Coppola, bisogna impegnarsi di più sulle priorità che riguardano la vita delle persone.

Ancora troppo poca attenzione sull’abitare; positivo il recupero edilizio, rimane importante mettere in rete le imprese. Ci vuole più attenzione sulla sicurezza sul lavoro, ha continuato la consigliera, ci sono troppi incidenti sul lavoro in Trentino, troppi gli incidenti in agricoltura e bisognerebbe prestare più attenzione alla questione pesticidi. Coppola ha indicato come interessante la proposta di Cgil di implementare un ufficio consiliare dedicato al bilancio che serva al Consiglio e alle parti sociali. Per la consigliera bisogna accompagnare le imprese e finanziare quelle che sono al passo con i tempi; bisogna mettere al centro la persona come perno della crescita, investire sui giovani e sull’occupazione femminile e sulle politiche per la conciliazione. La questione giovanile: l’alternanza scuola-lavoro deve essere un piacere, non uno sfruttamento sotto mentite spoglie.

I salari non sono adeguati, ha aggiunto. Bene la firma del contratto per il pubblico impiego, ma bisogna finanziare di più, riconoscere le competenze del personale. La consigliera ha parlato della necessità di intervenire sulla sanità e sull’attrattività in questo senso; ha indicato la necessità di forme di allevamento compatibili, di un’agricoltura sostenibile che educhi i consumatori a prodotti meno perfetti esteticamente, ma più sani. L’aumento delle malattie tumorali dovrebbe essere un campanello d’allarme e ha indicato come un tema irrisolto quello dei lavoratori stranieri nelle campagne: devono vedersi garantiti diritti, bisogna intervenire in termini di salario e con controlli di prevenzione del caporalato. Bisogna interrogarsi sul livello di integrazione proposto in Trentino, ha detto rispetto al calo dell’invio di forza lavoro dall’estero.

Sul tema casa ha parlato delle case Itea sfitte che dovrebbero invece essere opportunità. I cambiamenti climatici: vanno drasticamente diminuite le immissioni di CO2 in atmosfera. Sull’orso: gli animali pagano il conto di una gestione all’insegna della speranza che vada tutto bene, ma tutto bene non è andato, allora le spedizioni punitive prendono il sopravvento. Ha ricordato il bando di affitti brevi a Barcellona e Firenze: bisogna riflettere su ciò che un eccesso di turismo mordi e fuggi ma non solo toglie ai territori. Sul commercio ha ricordato come, dopo l’ubriacatura della plastica, molti consumatori tornerebbero volentieri indietro. Fondamentali per la consigliera sono le riqualificazioni energetiche urbanistiche. Sull’articolo 43 ha espresso contrarietà totale, il Trentino ha bisogno di qualità che non necessariamente si trova in hotel per ricchi che consumano il territorio. In Trentino per Coppola si dovrebbero invece garantire proposte turistiche di qualità.

 

Grandi carnivori, necessario sganciare la spina del contenzioso
L’intervento di Andrea De Bertolini (Pd) ha preso le mosse dal tema dell’Autonomia statutaria e finanziaria e sulla partita dell’autonomia differenziata: si tratta di due partite molto diverse, ha detto, il vero problema è che il modello che attuerebbe l’autonomia differenziata è fragile rispetto alla garanzia primaria dell’equità sociale. Secondo de Bertolini bisogna stare attenti, nel parlare della riforma dello Statuto, nel generare una simmetria e sostanziale analogia sulla norma nazionale sull’autonomia differenziata, il rischio è di essere appiattiti e di generare un effetto boomerang: cerchiamo di rimanere sganciati da questa pericolosa sovrapposizione per non finire nel calderone delle critiche, è l’appello che ha lanciato.

Sempre su questo argomento ha dichiarato che va bene impostare l’attività politica sul rinnovo dello Statuto, ma non bisogna dimenticare quanto è fondamentale ripensare i contenuti e i confini dell’ente Regione perché l’Autonomia trova nella Regione una camera di compensazione. Non va trascurato poi per il consigliere del Pd l’aspetto della tutela delle minoranze linguistiche: in un’ottica di bilancio fondamentale è l’attenzione agli enti rappresentativi di minoranze linguistiche.

De Bertolini ha quindi citato il passaggio della relazione del presidente in cui si parla di “strumenti cruciali per vincere la solitudine”, bisogna per il consigliere vincere l’auto-isolamento: l’immigrazione necessita di politiche di integrazione per l’inserimento, ha sottolineato. Chi delinque è un delinquente e va punito, chi non delinque è un soggetto che esiste, per quanto irregolare, non ci si può permettere un auto-isolamento difensivo. Ha indicato la necessità di riconoscere il rispetto della condizione umana alle persone: ci sono costi che vanno a perdere, ha detto, come giustizia e sanità, ma anche solo salvare un paziente vale sempre la pena.

Sugli interventi per le imprese de Bertolini ha anticipato la volontà di presentare un ordine del giorno: manca la considerazione della categoria dei professionisti. C’è in questo senso per il consigliere il rischio che il dibattito politico isoli questa categoria di lavoratori e comprima il significato della dignità del loro mestiere. Sulla tutela delle donne vittime di reati di genere il consigliere ha ricordato che ci sono non solo vittime, ma anche soggetti che agiscono e sono maltrattanti: il sostegno alle vittime deve essere certo un fil rouge per sostenere le vittime, ha auspicato, ma non si deve dimenticare che se non vengono recuperati i soggetti maltrattanti genereranno comportamenti recidivanti. Questi soggetti non vengono presi in carico e questo è un baco del sistema, ha dichiarato.

Su ricerca e innovazione ha osservato che lo sforzo di questa Giunta è incentrato sulla facoltà di Medicina: de Bertolini ha espresso perplessità sulla messa a terra dell’iniziativa, sarebbe servito un dialogo più stretto. Non si dimentichino nemmeno le altre facoltà, ha chiesto, le facoltà umanistiche che sono un luogo e un fattore primario di condivisione culturale di contenuti. Sulla funivia Trento-Bondone si è detto convinto che sia un’opera strategica da mettere a terra velocemente anche per evitare la lievitazione dei prezzi dei cantieri. Sull’orso de Bertolini ha parlato di una serialità di interventi del tribunale amministrativo sui provvedimenti: si è generato un meccanismo di braccio di ferro.

Nessun problema, ma la sicurezza degli abitanti è cruciale. Ha chiesto a Fugatti perché si continui inserendo negli atti solo il principio dell’abbattimento: si capisce che è una questione di principio, ma gli scontri tra i poteri sono nocivi, è sempre bene che ci sia qualcuno che sgancia la spina del contenzioso e si muove nel senso di un risultato auspicato dai più. Per de Bertolini c’è il rischio che il rapporto muscolare con la dimensione giudiziaria solleciti e alimenti circuiti divisivi che dividono il territorio creando mostruose tensioni e aspettative. C’è bisogno di normalizzare l’emergenza grandi carnivori e lo si può fare solo abbassando i toni e uscendo dalle impasse per cui conta solo chi batte il pugno con maggior forza sul tavolo. Infine il tema dell’energia: de Bertolini si è detto grato al Consiglio per la posizione presa.

 

Direttore di museo, selezione aperta europea per attrarre talenti e fare qualità
Michele Malfer (Campobase) ha evidenziato alcune buone idee presenti nella manovra, tra le quali l’innalzamento dell’esenzione dall’addizionale Irpef, lo stanziamento di risorse per il rinnovo dei contratti pubblici, la riflessione avviata sul tema primario dell’abitare che risulta essere un elemento cruciale nel contrasto dello spopolamento dei territori. Ma l’abitare, ha detto, riguarda non solo la presenza di cittadini sul territorio, ma anche la qualità dell’abitare e la presenza di servizi.

Il consigliere ha parlato di un contesto in cui il mercato degli affitti non risponde più alla domanda, posto la questione degli appartamenti vuoti e ricordato quella demografica e dei salari. Importante agevolare l’acquisto della prima casa, anche se le risorse stanziate non sono molte, ha dichiarato. Va incentivata la riqualificazione edilizia, ha proseguito e sottolineato come il primo sforzo deve essere in cultura (ha citato in questo senso l’importanza dell’Università). Ha posto il tema della sicurezza sul lavoro, tema che va affrontato dalla scuola e con incentivi alle imprese in questo senso.

Tra le questioni che ha sollevato ha collocato quello dell’intelligenza artificiale (articolo 11): troppo importante per non essere implementata bene, le tecnologie non devono incidere sui comportamenti umani, le intelligenze artificiali devono fare i conti con il senso del limite. Sulla scuola (articolo 17) Malfer ha citato le parole del nuovo sovrintendente scolastico in merito alla necessità di relazione a tutti i livelli: l’online è soluzione di emergenza, ma non deve sostituire il contatto umano. Sulla cultura (articolo 20): il direttore di museo è una figura chiave, il metodo di una selezione aperta a livello europeo con requisiti stringenti assicurerà che i direttori siano figure di eccellenza capaci di portare i musei a livelli alti e consentirà di attrarre talenti. Non si può per Malfer affidare un ruolo così importante a persone solo perché appartenenti a schieramenti politici.

Sulle olimpiadi e sullo sport ha fatto riferimento alla realizzazione del Brt (Bus rapid transit), ha parlato di un tavolo di lavoro con le valli praticamente inesistente, della contrarietà di Coldiretti: si parla di più di 10 ettari di asfaltature, 20 campi da calcio. Ha ricordato la promessa della ristrutturazione delle strutture per lo sport di ghiaccio di Piné: nulla è stato fatto, l’impianto è chiuso in attesa di un’assegnazione dei lavori, la gara è andata deserta, alcune ditte hanno definito deficitario il capitolato delle opere. Ancora: le società sportive dell’Altopiano rimangono al palo, con l’impossibilità di svolgere attività sportiva a casa loro, i ragazzi sono costretti ad allenarsi a Collalbo.

Sull’articolo 32 ha ricordato come ricerca e innovazione sono fondamentali per rimanere competitivi a livello internazionale. Ha citato il polo della Meccatronica di Rovereto, un esempio virtuoso che traina lo sviluppo di un territorio. Sull’articolo 43 ha parlato di una questione di responsabilità e della cultura urbanistica del Trentino la cui qualità è riconosciuta anche a livello nazionale: anche su questi aspetti si gioca la partita dell’Autonomia. L’assestamento infine è per Malfer un’occasione mancata per dare seguito agli annunci fatti e garantire un futuro prospero per le comunità.

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