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FONDAZIONE HAYDN * FESTIVAL BOLZANO DANZA: «“BALLET DE LAHORDE“, IN PRIMA ED ESCLUSIVA NAZIONALE (26 E 27 LUGLIO) »

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17.54 - giovedì 25 luglio 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Travolgente successo della stagione in corso, Age of Content con il Ballet National de Marseille, “compagnia associata” al Festival Bolzano Danza, porta lo spettatore nella moltiplicazione delle identità virtuali in cui giovani sono sempre più immersi. Firmato da (LA)HORDE, il collettivo più in voga del momento (loro le coreografie dell’ultimo tour di Madonna e della campagna video di Burberry) alla guida del Ballet National de Marseille dal 2019, lo spettacolo che ha ammaliato il pubblico di mezza Europa e New York arriva a Bolzano Danza in prima ed esclusiva nazionale il 26 e 27 luglio per la chiusura dell’edizione 40 del Festival (Teatro Comunale h. 21, biglietto € 22).

In Age of Content (LA)HORDE – la triade Marine Brutti, Johathan Debrower e Arthur Harel – prova a mettere in discussione il nostro rapporto fisico ed emotivo con l’abbondanza di contenuti e realtà simultanee che caratterizzano il mondo contemporaneo. Lo spettacolo è concepito come un’esplorazione di realtà diverse attraverso corpi alla ricerca di nuovi orizzonti. La danza si sviluppa come una cavalcata attraverso un set creato come un affresco di paradigmi, a loro volta attraversati e trafitti da corpi che si confrontano, si scontrano, sfidano, attaccano, combattono, fuggono, si abbracciano, si desiderano e si amano.

“Le nostre incarnazioni virtuali – dichiarano gli autori – non sono più la semplice rappresentazione di una realtà di riferimento, ma hanno una loro esistenza autonoma che influisce direttamente sul modo in cui ci muoviamo e comunichiamo con i nostri corpi. Attraverso la loro molteplicità, intrecciano un numero infinito di realtà e narrazioni che si giustappongono, formando un multiverso in cui esistiamo in molti modi diversi, in uno spazio-tempo totalmente destrutturato. L’era dei contenuti si risolve in un’attenuazione dei confini tra reale e simulato, portando a un’inversione dei codici che osserviamo come un momento senza precedenti nella storia della rappresentazione. I nostri avatar riflettono i nostri corpi o è il contrario? O siamo guidati dalle nostre molteplici identità virtuali?”

Da creatori under quaranta sanno raccontare con incisività la generazione Z: lo fanno in uno spettacolo travolgente che rende porosi i confini tra vita reale e corpi NPC (Non-player character) dei giochi di ruolo. Sedici danzatori sono immersi in un mondo misterioso per un faccia a faccia con le potenziali altre versioni di loro stessi.

Diviso in tre parti perfettamente collegate, Age of Content per un’ora e venti minuti tiene incollati gli occhi e le menti aprendo interrogativi e creando legami tra le epoche. In una scenografia imponente che ricorda un magazzino industriale, (LA)HORDE insegue i confini dell’oggi attingendo alle sfaccettature estetiche di internet, tra accumulo, trasformazione e collage. Passando dalla strana familiarità di un personaggio del videogioco Grand Theft Auto a un mash-up di danza di TikTok al minimalismo come idea di ‘replicante’ del Terzo millennio in omaggio a Lucinda Childs, il gruppo usa l’arte coreografica come strumento per dare una distanza critica. E sottolinea, più che mai, il potere del palcoscenico come spazio in cui i confini possono essere superati e gli incantesimi spezzati.

“Sexy, contemporaneo e critico” è stato definito questo lavoro, capace di far deflagrare il linguaggio coreografico nel sociologico, passando da una danza seduttiva sulla carcassa di un’automobile teleguidata, a lotte frenetiche di gamers desiderosi di uccidere, alle performance erotiche e narcisistiche dei nuovi media.

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