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SAPPE * CASA CIRCONDARIALE VELLETRI (ROMA): “SFOCIA IN VIOLENZE LA PROTESTA DI ALCUNI DETENUTI, SITUAZIONE AD ALTA TENSIONE”

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21.06 - domenica 28 luglio 2024

Sta prendendo una piega preoccupante la protesta in carcere a VELLETRI. Lo denuncia Maurizio Somma, segretario per il Lazio del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che segnala come la situazione sia peggiorata: inutili le trattative con Direttore, Comandante, Garante dei detenuti, Magistrato di Sorveglianza e Presidente del Tribunale di Roma. Inizialmente, la situazione era rientrata in due Sezioni, ma poco fa si è destabilizzata di nuovo in tutte le sezioni del Reparto D.

Hanno dato fuoco nuovamente, una sezione è stata resa ormai inagibile, stanno intervenendo i vigili del fuoco, in più sono intervenuti in ausilio colleghi di altri Istituti, Gom, Polizia di Stato e Carabinieri all’interno dell’Istituto.

Donato Capece, segretario generale del SAPPE, polemizza con chi, in questi ultimi giorni, ha sollevato il problema del sovraffollamento delle carceri illudendo i detenuti con improbabili indulti e leggi svuota carceri: Il primo Sindacato della Polizia Penitenziaria non si fa prendere per il naso da chi oggi pensa di avere scoperto l’acqua calda e i problemi carcerari sollecitando improbabili indulti e leggi svuota carceri, mentre per mesi ed anni non hanno detto una parola sui provvedimenti delle varie maggioranze politiche di ogni colore al Governo che, nel tempo, hanno destabilizzato il sistema e destrutturato la sicurezza nelle carceri.

In primo luogo, l’eliminazione della sanità penitenziaria che consentiva una gestione “interna”: aver ricondotto tutto sotto la gestione della sanità pubblica e delle AUSL ha determinato notevoli disservizi e incapacità di avere una adeguata gestione interna. Poi, l’introduzione di vigilanza dinamica e celle aperte, modello organizzativo seguito alla ormai famosa sentenza Torreggiani, che ha sostanzialmente consegnato le carceri ai detenuti.

Infine, la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, OPG, con la relativa istituzione delle REMS, i cui posti sono assolutamente insufficienti, ma a volte, anche laddove ci sono, quando si tratta di malati molto gravi, sembra che nessuno voglia farsene carico.

Non è più rinviabile, conclude il leader del SAPPE, che per questo si appella alle Autorità istituzionali e politiche, dotare al più presto anche la Polizia Penitenziaria del taser e di ogni altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato.

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