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ALTROCONSUMO * “TEMU“: «ANCORA TROPPI I PERICOLI SULLA PIATTAFORMA, LA NUOVA INCHIESTA SU 25 PRODOTTI ACQUISTATI NEL 2024»

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15.37 - lunedì 29 luglio 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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A distanza di un anno Altroconsumo torna a verificare i pericoli degli acquisti su Temu, riscontrando come siano ancora troppi i giocattoli a rischio e i dispositivi che possono costituire un pericolo per la sicurezza, e tanti i prodotti cosmetici privi di elenco degli ingredienti e con etichette non complete. Sono inoltre numerosi anche i casi in cui il prodotto o il produttore non sono identificabili.

Tutti i 25 prodotti acquistati da Altroconsumo non rispettano la normativa che prevede l’obbligo di etichettatura ambientale sul corretto smaltimento degli imballaggi, obbligatoria in Italia, e la maggior parte risulta non conforme alle normative nazionali e Ue. Per queste ragioni Altroconsumo ha inviato una segnalazione alle autorità competenti, per richiedere un intervento tempestivo.

Per i giocattoli si evidenzia la mancanza di istruzioni, come ad esempio per un “puzzle di grandi dimensioni” che in realtà è un gioco di costruzione fatto di piccoli pezzi e che non riporta le indicazioni relative alla sicurezza, come il rischio di soffocamento. Critici anche alcuni giochi per l’assenza di informazioni fondamentali su come gestire l’imballaggio esterno e per avvertenze di sicurezza. Tra questi anche palloncini non conformi alla normativa di sicurezza sui giocattoli e caratterizzati da un forte odore chimico non ben identificabile.

Sulla piattaforma Temu continuano a essere presenti prodotti che imitano gli alimenti. È il caso delle maschere da viso in carbone di bambù compresso, che ricordano liquirizie incartate come caramelle, che se messe in bocca potrebbero provocare ostruzione delle vie respiratorie. Questi prodotti non sono conformi alla normativa nazionale in tema di similalimenti poiché possono costituire un pericolo per i più piccoli, dal momento che aspetto, colore, forma e odore ricordano dei cibi, quindi potrebbero essere ingeriti erroneamente.

Rispetto alla precedente rilevazione di Altroconsumo, l’assortimento di prodotti cosmetici risulta piuttosto ridimensionato, segnale che sono state recepite alcune delle indicazioni emerse. Restano però, anche in questo ambito, alcuni punti di attenzione dato che in molti casi è ancora complicato capire cosa contengono. In più, tra i prodotti più problematici analizzati nella scorsa inchiesta c’erano i caschi da moto e da bicicletta e a distanza di mesi si confermano le perplessità emerse.

Come emerso nella prima inchiesta di Altroconsumo, anche in questo caso va ricordato che alcuni di questi prodotti entrano in contatto diretto con le mucose orali, il che aumenta il grado di pericolosità, considerando che non si sa cosa ci sia dentro.

Nonostante gli impegni di Temu, che ha rimosso i prodotti dalla vendita, e le precedenti segnalazioni di Altroconsumo alle autorità, il problema è ben più ampio e la situazione rimane invariata; pertanto, l’Organizzazione è impegnata a monitorare l’attività dell’azienda e ha aperto un canale di confronto con la stessa per la tutela dei consumatori.

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