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CONSIGLIO PAT * TERZA COMMISSIONE: «SÌ ALLA MODIFICA DEL REGOLAMENTO SULLE INDENNITÀ ESPROPRIATIVA DELLE AREE EDIFICABILI.»

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13.03 - martedì 30 luglio 2024

Espropri e indennizzi: questo il tema a cui si è dedicata questa mattina la Terza commissione, presieduta da Vanessa Masè della Civica. L’organo consiliare ha dato parere favorevole (4 sì e 2 astensioni) alla proposta di delibera di Giunta di modifica del decreto del presidente della Provincia 24-26/leg del 2009 sul regolamento per la determinazione dell’indennità espropriativa delle aree edificabili.

L’assessore Simone Marchiori ha parlato di una modifica che si è resa necessaria in seguito a delle sentenze della Corte di cassazione. In caso di date opere è possibile ad oggi ridurre l’indennità di esproprio del 25%, ha ricordato, le sentenze hanno chiarito che deve essere specificata in maniera univoca la strategicità delle opere. Invece di un’applicazione generalizzata, ha dichiarato, servono criteri oggettivi e stringenti; si cambia dunque paradigma e si parte dal presupposto che non c’è una riduzione quando si parla di indennità espropriativa e si stabiliscono i criteri per definire le opere strategiche per cui è prevista. Saranno insomma, secondo le parole di Marchiori, ridotte all’osso le opere che possono beneficiare della riduzione. Un esempio? Il nuovo ospedale di Trento, ha detto, mentre non varrà lo stesso invece per un marciapiede qualunque. La modifica di regolamento è stata presentata al Cal, ha spiegato poi, e in quella sede si è stabilito di cercare assieme dei criteri, per i quali è previsto il parere vincolante del Cal; sulle opere è previsto invece un parere non vincolante.

L’ingegner Mauro Groff ha spiegato il background: le strutture che si occupano di indennità di occupazione, servitù o esproprio hanno bisogno di criteri oggettivi. L’attuale norma, ha chiarito, è cogente e dalla ricaduta molto forte per chi è colpito dall’intervento, la Corte di Cassazione ha detto che deve essere molto circostanziata; serve quindi un regolamento che circostanzi queste opere.

Roberto Stanchina (Campobase) ha ricordato che sulla norma qualche sindaco è dubbioso. Ha detto inoltre di trovare la norma ad personam, ad esempio per le aree di Roncafort sulla città di Trento, e ha indicato l’opportunità di sentire i pareri dei Comuni sugli espropri. Ha ribadito quindi la necessità di una scrittura nero su bianco con la posizione di Cal e Comuni. Michela Calzà (Pd) ha sottolineato che, in assenza di documentazione completa, la convocazione doveva essere aggiornata.

L’assessore Marchiori ha precisato che finora la riduzione era praticamente automatica: le modifiche al regolamento vanno a restringere le possibilità di applicazione. Ci sono state opposizioni all’applicazione della riduzione del 25%, si deve ora invertire il ragionamento, se finora la riduzione era automatica, ora si dovrà ragionare come se non ci fosse, fatto salvo per opere davvero strategiche. Con i sindaci, ha ribadito, si è condiviso di scrivere che ci sia un parere vincolante, un’intesa, del Cal sulla scrittura dei criteri per inserire le opere nella lista della Pat e un parere non vincolante sulle opere perché frutto dei criteri condivisi.

Roberto Paccher (Lega) ha ricordato che la modifica fa seguito alle sentenze della Corte di Cassazione, ci si deve quindi adeguare senza molta scelta. Inoltre ha parlato di un intervento positivo: se a un privato viene espropriato un pezzo di terreno anche se non gli si decurta il 25% è già stato penalizzato abbastanza. Si tratta di pagare i terreni ciò che valgono, ha dichiarato. Per Stanchina la Giunta non può farsi un elenco e votarselo.

Daniele Biada (FdI) ha detto che con la modifica alcuni espropri vengono pagati maggiormente; sarebbe dispiaciuto di più vedere che le indennità si riducono. Il consigliere ha detto di essere a conoscenza della richiesta del Consorzio dei Comuni di sapere quali sono le opere, ma si è di fronte alle sentenze della Corte di Cassazione, non si può andare molto oltre. Masè ha precisato che il parere a cui è chiamata la Commissione non è vincolante per la Giunta. L’assessore Marchiori ha risposto spiegando che non viene remunerato di più l’esproprio, ma il giusto, non c’è una decurtazione di un quarto. Su Roncafort con il regolamento vigente si sarebbe applicata la decurtazione, con l’attuale proposta viene corrisposta l’indennità di esproprio piena. Ha parlato di una norma a tutela non solo dei proprietari dei terreni espropriati, ma anche dell’ente pubblico che così non è più esposto a ricorsi.

Michela Calzà ha chiesto di spiegare perché sia nel parere del Cal, sia sulla stampa, emerge il fatto che che le aree individuate pertinenti all’opera strategica vedrebbero una riduzione del 25% rispetto al valore di mercato. Si interviene con un correttivo perché il piano della mobilità non c’è e non si sa quando arriverà, ha aggiunto. Brunet invece ha riscontrato il fatto che prima di questa modifica c’era più libertà e che la cosa veniva sfruttata a favore dei Comuni: ora la modifica interviene a tutela dei privati in accordo con una valutazione del Cal. Ai privati viene riconosciuto il giusto e viene applicata la norma dell’agevolazione solo in casi specifici. Importante anche la valutazione dei criteri in accordo con il Cal.

Groff ha chiarito tecnicamente, che se non applicata, la norma attuale sottopone a profili di responsabilità sotto il profilo del danno erariale per il tecnico che sottoscrive una perizia. Non applicare la norma esistente espone il professionista a interrogativi, si procede quindi a una riduzione automatica. La modifica introduce un cambiamento e dice che si parte dai valori di mercato e solo alcuni espropri per alcune opere saranno soggette a decurtazione. Anche in assenza del piano di mobilità, non viene indicato automaticamente il piano della viabilità. Al momento la decurtazione è su tutte le opere, con la modifica non sarà più automatico, ha dichiarato sempre Groff rispondendo alle obiezioni di Stanchina che ricordavano la riduzione del 25%. Biada ha precisato il proprio messaggio: non si penalizzano coloro che vengono espropriati.

Dopo la dichiarazione di voto di astensione di Stanchina, legata alla mancanza della scrittura che il parere del Cal sia vincolante, Groff e Marchiori hanno detto che l’accordo è quello dell’intesa sui criteri e del parere non vincolante sull’elenco puntuale delle opere. Si è disponibili a inserire ciò nel testo, hanno parlato di un impegno formale. Stanchina ha comunque dichiarato di astenersi perché non si vota il testo definitivo; Calzà ha annunciato astensione con la richiesta di completamento dell’articolato inserendo l’intesa con il Consorzio delle Autonomie. Il parere è stato favorevole con 4 sì (Masè, Brunet, Biada, Paccher) e 2 astensioni (Calzà, Stanchina).

 

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