News immediate,
non mediate!
Categoria news:
OPINIONEWS TN-AA

VICEPRESIDENTE PAT GEROSA RISPONDE A MAESTRI (PD) * CENTRO S. CHIARA: «CDA, IL NUOVO COMPONENTE RISULTA ESSERE IN POSSESSO DEI REQUISITI RICHIESTI»

Scritto da
10.22 - martedì 6 agosto 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

///

Come noto, il rinnovo del Consiglio provinciale è avvenuto con il voto del 22 ottobre scorso. Il 17 novembre seguente, veniva emanato il Decreto del Presidente della Provincia per la nomina degli Assessori e la ripartizione degli affari Ed il successivo 24 novembre prendeva ufficialmente avvio la XVII Legislatura.

Da tali date sono trascorse ormai molte settimane ed, a tutt’oggi, nulla è dato sapere sulle linee guida delle politiche dei vari Assessorati, Dipartimenti e Servizi ma di quello della Cultura, in particolare, colpisce soprattutto il totale silenzio che lo avvolge. In oltre due mesi e in tutte le pubbliche dichiarazioni dell’Assessore competente, tolte alcune frasi di circostanza, non si è mai sentito un accenno, anche vago, di programma, di priorità, di indirizzo e di scelte.

Quali obiettivi per la Cultura, quali valorizzazioni, quali priorità e quali investimenti, sono domande inevase e destinate, a quanto sembra, a rimanere purtroppo tali, mentre l’ Assessore sembra concentrare tutte le sue energie nel mantenimento di delicati, quanto occulti, equilibri politici interni al suo partito ed alla Giunta provinciale. Tutto rimane fermo e congelato in una sorta di preoccupante “status quo”, dove non si nuota, ma ci si limita a galleggiare, cercando di fare il minimo rumore possibile e, soprattutto, di non disturbare il manovratore.

In questo stagno di inerzia, spicca la sempre aggrovigliata vicenda del Centro Servizi culturali “S. Chiara”, la cui “governance”, peraltro mutilata del suo presidente anche se integrata con il componente mancante dopo le dimissioni del presidente dell’ente stesso, è bloccata in attesa di un rinnovo che stenta a farsi largo, anche per il palese disinteresse, almeno fino a questo punto, dell’Assessore competente.

Chiunque, anche minimamente, abbia conosciuto la politica delle nomine e delle spartizioni di potere, sa che la stessa si regge su di un principio della fisica, ovvero sull’impossibilità di avere spazi non occupati da un corpo e così, nella totale assenza di ieri e di oggi, di una politica culturale degna di tale nome, il consiglio di amministrazione di un ente funzionale, come il Centro in questione, ha fatto atto di supplenza e si è inventato obiettivi e strumenti idonei almeno a proseguire su solchi già abbondantemente segnati in passato.

Cinque anni insomma, segnati più dalle frizioni intestine al consiglio d’amministrazione e con la Giunta provinciale, che non dalla brillantezza di risultati innovativi. Certo, i numeri non mancano: abbonamenti, sbigliettamento e quant’altro serve a “vendere” obiettivi, sembrano dimostrare un gradimento non irrilevante, ma si tratta di esiti quasi scontati in una realtà che offre ben poco d’altro. Si consuma insomma ciò che offre la piazza, ma questo non significa fare cultura, ma eventualmente solo “cassetta”.

In questa situazione, rimane quindi irrisolto il vero ruolo che il Centro “S. Chiara” dovrebbe assumere e che invece rimane puntualmente inevaso, ovvero quello di propulsore culturale, di programmatore attento e di interprete di domande culturali, ma anche di proponente progettualità ed innovazione. Si tratta di un ruolo del quale si avverte ormai un urgente bisogno, posto che per la Giunta provinciale precedente, al pari a quanto sembra di quella attuale, la cultura si riduce ad un grande evento di massa e ad un corredo di microeventi, di livello non sempre eclatante e spesso fallimentari anche sotto il profilo economico, spacciati per scelta culturale strategica ed applauditi come tali. E’ in questa visione autocompiacente che si esaurisce ogni funzione di un ente come il Centro Servizi culturali “S. Chiara”, che ormai appare ridotto solo a mero compito d’agenzia d’acquisto e distribuzione di “format” costruiti altrove e messi sul mercato.

Il Centro ha insomma abdicato progressivamente al dovere di essere laboratorio culturale di innovazione e di crescita. Dopo la brillante intuizione, ad esempio, del “teatro regionale”, voluta da Marco Bernardi e nata con la fattiva collaborazione del Teatro Stabile di Bolzano – del quale va ricordato che Trento dovrebbe essere,
almeno statutariamente, socio fondatore ed attivo – i giovani attori che hanno popolato i nostri palcoscenici che fine hanno fatto?

Dove sono andati i loro progetti e le loro risorse?
Tolto il velato allontanamento del precedente direttore e lo scontro fra il Presidente della Provincia Fugatti e quello del Centro Divina sul concerto di Vasco Rossi, per cosa verrà ricordato quest’ultimo quinquennio del Centro “S. Chiara”?

Ma non c’è di che stupirsi. Il portato del pensiero leghista e populista non ha mai creduto nella cultura come fattore dello sviluppo e della crescita di una comunità, come dimostrano, anche a livello nazionale, alcune recenti nomine di vertice in prestigiose istituzioni culturali, come il teatro dell’Opera di Roma o “l’accanimento” nell’ipotizzata riconferma dell’on. Sgarbi alla presidenza del M.A.R.T., nonostante le condanne ricevute sul piano giudiziario e che imporrebbero ovunque, tranne che nel Trentino di Fugatti, le dimissioni da ogni ruolo istituzionale.

E’ proprio a fronte di questa situazione, ormai giunta al limite, che il silenzio imbarazzante dell’Assessore di merito deflagra in tutta la sua potenza, dimostrando un “vuoto strutturale” che preoccupa. La cultura non è riducibile a compravendite immobiliari, ma è complessità, domanda, riflessione, pensiero che si dispiega e progetto coraggioso, ovvero l’esatto contrario di tutto quel poco che l’attuale classe dirigente ci ha ammanito.

Tutto ciò premesso, si interroga la Giunta provinciale per conoscere:

– quali sono, se ci sono, le linee di politica culturale della Giunta provinciale per l’entrante Legislatura, con particolare riguardo allo spettacolo dal vivo;

– quali sono le relative programmazioni della spesa per l’intero settore culturale, ovvero quali contrazioni attendono il medesimo, posto che nella ricerca di fondi dentro le pieghe del bilancio questa Giunta provinciale, come ha sempre fatto, penalizzerà senza dubbio il settore culturale per primo;

– quali sono gli orientamenti in relazione al rinnovo della “governance” del Centro Servizi culturali “S. Chiara” per la nuova Legislatura;

– al netto degli interventi straordinari per eventi particolari, qual’è stato il trend della spesa pubblica nell’ultimo quinquennio per il settore della cultura e dello spettacolo dal vivo;

– sulla base di quali particolari competenze, ammesso che ne esistano, si è scelta la figura del nuovo componente del c.d.a. dell’ente, posto che la stessa vanta un curriculum non particolarmente eccezionale e comunque non tale da spiccare fra molti altri;

– per quali ragioni tecniche e politiche i costi di noleggio delle strutture in gestione al Centro “S. Chiara” sono esplosi nell’ultimo anno;

– se non si ritiene di dover adeguare il tariffario del noleggio di sale e teatri in dotazione al Centro, applicando parametri che tengano conto delle particolarità del volontariato culturale e di quelle realtà che creano comunità;

– rispetto al finanziamento erogato annualmente dalla Provincia, quali sono le scelte prioritarie dell’ente, soprattutto in termini di produzione, circuitazione e crescita culturale del territorio;

– quali sono, nel dettaglio, le modalità adottate dall’ente nell’affido di incarichi per iniziative ed eventi affidati a terzi e su quali principi di rotazione e di trasparenza si reggono.

A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.

*

Cons. Lucia Maestri

 

 

////

 

Risposta interrogazione n. 135/XVII.

Con riferimento all’interrogazione in oggetto, per quanto di competenza, si comunica quanto segue:

L’attuale amministrazione intende proseguire con quanto realizzato nella scorsa legislatura con particolare riguardo allo spettacolo dal vivo: oltre alle molteplici attività organizzate dal Centro, la partecipazione al sostegno del progetto Residenze artistiche in collaborazione con il Ministero della Cultura e l’accesso dei soggetti aventi diritto ai contributi provinciali sul Fondo per lo spettacolo.

L’attuale Giunta provinciale conferma il proprio impegno nel valorizzare il settore culturale.

Si fa presente che il mandato dell’attuale Consiglio di Amministrazione del Centro scadrà nel prossimo mese di ottobre. E’ iniziata la procedura pubblica per la nomina dei componenti del Consiglio per il prossimo quinquennio. Tre membri sono di nomina PAT, uno del Comune di Trento e uno del Comune di Rovereto.

La figura del nuovo componente del Consiglio di Amministrazione del Centro, nominato con deliberazione di Giunta provinciale n. 1839 di data 6 ottobre 2023, risulta essere a seguito delle verifiche effettuate dagli uffici, in possesso dei requisiti stabiliti dalla normativa di settore (Decreto del Presidente della Provincia 31 dicembre 2008, n. 54-2/Leg) richiesti per la sua nomina.

Il triennio 2020-2022 è stato caratterizzato dall’epidemia Covid 19 e dalle conseguenti limitazioni ed in questo difficile periodo, l’amministrazione provinciale ha avuto a cuore il settore culturale con interventi mirati a sostegno delle singole iniziative; in particolare si sottolinea la creazione, nell’arco temporale 2020-2021, del Fondo Straordinario Spettacolo del quale hanno potuto beneficiare numerosi attori del settore culturale trentino. Per quanto riguarda le attività di spettacoli dal vivo le risorse destinate al finanziamento delle medesime nel corso dell’ultimo quinquennio si sono mantenute costanti.

E’ comunque intenzione dell’attuale amministrazione proseguire con questa attenzione e sostegno nell’ambito delle risorse finanziarie via via a disposizione.

Non vi sono ragioni politiche alla loro base Per quanto riguarda l’aumento dei tariffari per l’utilizzo degli spazi in gestione al Centro, ma puramente un’esigenza rilevata dal Centro stesso, di adeguamento economico, fatto in autonomia, economico delle tariffe ai costi reali di utilizzo. Si fa presente che i tariffari dal 2013 non erano più stati aggiornati.

Si fa presente che il Centro, grazie ad apposite convenzioni, già consente a soggetti quali Istituti scolastici di ogni ordine e grado, scuole musicali e di danza, ecc., l’utilizzo degli spazi ad una tariffa vantaggiosa, riservata alla PAT, denominata “tariffa Ente partner”.

Il Centro trasmette all’Assessorato all’Istruzione e Cultura della PAT, entro il 31 dicembre di ogni anno, il bilancio preventivo del Centro unito al piano delle attività che contiene le indicazioni richieste.

Per quanto riguarda l’affido degli incarichi il Centro, deve rispettare obbligatoriamente quanto previsto dal codice degli appalti.

Distinti saluti.

*

dott.ssa Francesca Gerosa

Vicepresidente e Assessore all’Istruzione, Cultura e Sport, politiche per la famiglia, per i giovani e per le pari opportunità

Categoria news:
OPINIONEWS TN-AA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.