News immediate,
non mediate!
Categoria news:
LANCIO D'AGENZIA TN-AA

CONSIGLIO PAT * TERZA COMMISSIONE: «PETIZIONI SU VIABILITÀ DERMULO E TRASPORTO PUBBLICO A MARANO DI ISERA»

Scritto da
18.21 - martedì 16 luglio 2024

La viabilità di Dermulo e il trasporto pubblico a Marano di Isera in Terza commissione. Pomeriggio dedicato alle petizioni 2 e 3: la Terza commissione permanente, presieduta da Vanessa Masè della Civica, ha dedicato la seduta di oggi alle audizioni relative alla petizione sul ripristino della fermata dei mezzi di trasporto pubblici nel centro di Marano d’Isera e alla petizione relativa alla modifica della viabilità a Dermulo. Per la prima petizione sono intervenuti il referente e il sindaco di Isera. Sulla petizione di Dermulo, invece, sono stati ascoltati i referenti, il Comitato per la viabilità e la vivibilità dell’Alta Val di Non e della Predaia, la Comunità della Valle di Non e il Comune di Predaia.

Petizione 2 sul trasporto pubblico a Marano di Isera

Il referente: si ripristini la fermata in centro al paese vicino alla chiesa
Ripristinare la fermata fronte chiesa a Marano di Isera per garantire sicurezza e accessibilità a tutti i cittadini per il trasporto scolastico e di linea: questa in sintesi la richiesta contenuta nella petizione 2 di cui referente è Christian Marzadro. In commissione oggi Marzadro che ha ricordato come la pensilina sulla provinciale non è considerata sicura: ha parlato dell’esplosione demografica degli ultimi anni e ricordato che ci sono in paese 50-60 ragazzi che arrivano ad assembrarsi a gruppi alla fermata. Ha parlato degli incidenti avvenuti, che hanno coinvolto anche ragazzi, e sottolineato il problema di sicurezza della fermata e dell’attraversamento. Ancora: si attende da oltre un anno l’installazione di semafori a chiamata. Ha quindi chiesto il ripristino della fermata antecedente vicino alla chiesa. Sono state risolte problematiche, ora l’autobus può entrare 200 metri nel paese e la cosa dal punto di vista dei costi è sostenibile, ha aggiunto. Recarsi dal paese alla fermata lungo la Sp significa percorrere un pezzo che non ha marciapiede. Serve urgentemente un servizio in sicurezza, ha concluso.

Daniele Biada (FdI) ha chiesto cosa è stato fatto finora prima di arrivare alla petizione, cosa ha fatto il Comune. Roberto Stanchina (Campobase) ha chiesto se si è fatto l’iter, chiesto al Comune e alla Provincia di intervenire anche con Trentino Trasporti. Michela Calzà (Pd) ha parlato della possibilità di installare un semaforo a chiamata: è stato valutato, pur ambendo allo spostamento della fermata in centro, se l’opzione del semaforo possa essere un’alternativa? ha chiesto. Il semaforo a chiamata, ha detto Marzadro, è una soluzione necessaria, ma non risolve il tema dello stazionamento dei ragazzi al mattino su una strada provinciale ad alto scorrimento. In riferimento alle regole, il servizio è garantito, ma la differenza è tra un servizio più sicuro o meno sicuro: si chiede a Trentino Trasporti non un dovuto, ma un qualcosa in più. Ha quindi ricordato le pec inviate al sindaco e alla dirigente scolastica: la risposta è stata che con i semafori la situazione sarà sicura, ha raccontato. Ha ricordato che i genitori hanno scritto anche al difensore civico.
Lucia Coppola (Verdi e Sinistra) ha detto di credere che i passi fatti siano necessari: sembra evidente che la sicurezza dei ragazzi è da anteporre a tutte le difficoltà di carattere tecnico che possono essere superate. Per la consigliera il ripristino della fermata in centro è la soluzione migliore. Il presidente Claudio Soini ha detto di conoscere bene la zona e la problematica in essere: il punto è pericoloso. Ha ricordato di aver parlato con il sindaco che è a conoscenza del tema e ha confermato che la zona è da mettere in sicurezza. Ha appoggiato la proposta di un bus piccolo che entri in centro.

Comune di Isera: fermate ad hoc in determinati orari, possibile soluzione

Il sindaco Graziano Luzzi ha parlato di una situazione dal risvolto più tecnico che politico: anche l’amministrazione ha segnalato nel 2021 e nel 2022 a Trentino Trasporti la problematica. Rispetto al ripristino della fermata, ha proseguito, ci sono problemi legati alla viabilità interna. Ha ricordato la disponibilità di Trentino Trasporti a cui ha rimandato sulla questione del ripristino della fermata in paese. Sulla messa in sicurezza della fermata esistente ha ricordato il progetto esistente dal 2015 che prevede l’allargamento dei marciapiedi e la rivisitazione dell’impianto semaforico: da due anni c’è il contatto con gli uffici e sono state rilevate questioni tecniche di esproprio. Ha ricordato lo stralcio del lotto della messa in sicurezza delle fermate che verrà realizzato nell’estate. Sarà realizzato non un attraversamento a chiamata, ma uno spostamento dei semafori che consentirà la fermata del mezzo e la presenza di strisce per garantire un attraversamento in una zona franca: il mezzo fermo in accordo con gli autisti dovrebbe fare da sorta di scudo, ha spiegato. Ha ricordato di aver valutato con Trentino Trasporti la soluzione di una consegna e un ritiro dedicato per il trasporto scolastico pensando anche che prevedere un piccolo mezzo poi potrebbe portare a non avere un mezzo abbastanza grande a conclusione del giro negli altri paesi. Masè ha chiesto chiarimenti sull’età dei ragazzi, delle medie soprattutto, ha risposto il sindaco. Biada ha chiesto informazioni sulla competenza del finanziamento: un finanziamento provinciale, ha detto il sindaco.

Il Comune ha fatto interventi per mettere in sicurezza il tratto che sale verso il paese e permettere il passaggio dei mezzi. Antonella Brunet (Lista Fugatti) ha chiesto se si devono trovare soluzioni alternative rispetto alle richieste della petizione. Luzzi ha ricordato che ci si è fermati di fronte all’impossibilità di portare un mezzo di grandi dimensioni in centro a fronte di un traffico aumentato in un paese che ha visto un incremento demografico. Ha risposto individuando una possibile soluzione in un trasporto dedicato per le situazioni di criticità e la messa in sicurezza dell’attraversamento. Calzà ha ricordato le difficoltà a intervenire sulla linea legate non solo a problemi fisici, ma anche a un problema di cadenzamento e ha chiesto un riscontro in merito al sindaco. Luzzi ha parlato di una frequenza importante del trasporto pubblico, di un paese ben servito: si può pensare a far passare qualche tratta in paese come eccezione per studenti e anziani. Una possibilità che aprirebbe un ventaglio di opzioni su cui lavorare con la comunità, ha detto. Stanchina ha chiesto se si è già pensato a qualche progetto di piedibus e ricordato la necessità di contemperare le esigenze di sicurezza con quelle tecniche e di orario. Il sindaco ha indicato come prevedere fermate ad hoc in determinati orari sarebbe una possibilità migliorativa. Si deve pensare anche alle fermate dopo, ha confermato. Coppola ha parlato di una tendenza di andare al risparmio (anche per altre zone della città di Trento) e ha ricordato che ci sono cose che vanno garantite, in primis la sicurezza di chi viaggia e dei più deboli. Ha ricordato i comportamenti molto fisici dei ragazzini e il fatto che la responsabilità è del mondo adulto. Il sindaco ha ricordato di aver sostenuto, anche se non sottoscritto, la petizione.

Petizione 3 sulla viabilità a Dermulo

I referenti: la soluzione della Provincia non va bene, cercare assieme soluzioni
La richiesta di un confronto per trovare la soluzione migliore per la sistemazione dello svincolo di collegamento tra Dermulo e l’alta Val di Non (con la Ss43Dir) è invece il senso della petizione 3 presentata dai referenti Fabrizio Emer ed Enrico Eccher. Emer ha ricordato di aver raccolto 131 firme: la soluzione proposta dalla Provincia, ha detto, non va bene perché prevede un doppio passaggio delle macchine in paese, basta pensare cosa significa su un traffico di circa 20.000 macchine in due giorni e mezzo. Il referente ha proposto l’alternativa di un progetto consegnato qualche anno fa al Comune di Predaia a firma dell’ingegner Cattani. Ha ricordato gli ungulati investiti. Non si è detto contrario a fare un intervento, ma bisogna spendere bene il denaro pubblico, ha dichiarato, in una cornice vivibile per il paese. Ha additato infine il problema dell’inquinamento. Coppola ha chiesto se il progetto alternativo è arrivato a livello provinciale, Emer ha detto che si è fermato in Comune a Predaia. Masè ha ricordato l’iter della petizione che si chiude dopo le audizioni con una relazione conclusiva. Emer ha chiesto a nome dei firmatari più partecipazione alle scelte, di capire insieme cosa si può fare. Biada ha chiesto chiarimenti sulla soluzione alternativa e sui costi. Emer ha detto che lo studio alternativo prevedeva un collegamento in zona Masi, e il bypass dell’abitato della statale. Eccher ha chiesto un po’ di ordine per quanto riguarda il traffico.

Comitato per la viabilità e vivibilità dell’Alta Val di Non e della Predaia: no a soluzioni parziali, dai costi alti, serve una soluzione definitiva

Il presidente del Comitato Marino Fanti ha ricordato che il progetto presentato dalla Provincia non va bene alle aziende dell’Alta Val di Non: la situazione è disagiata per quanto riguarda la viabilità. Fanti ha ricordato che c’è un tema di sicurezza soprattutto per le popolazioni di Sarnonico, Cavareno, Romeno, Dermulo. Ha descritto quella trovata anni fa dall’ingegner Cattani come una buona soluzione: è indice del fatto che esistono soluzioni meno impattanti e costose di quella individuata ora dagli uffici provinciali. Luigi Sartori, vicepresidente del comitato, ha detto che il nuovo progetto previsto non è l’ideale. Ha chiesto di fare un bel lavoro con una galleria integrata: la soluzione è tirare fuori il traffico da Dermulo senza creare rotatorie. Ha ricordato l’importanza del fatto che l’economia rimanga nelle valli: per riuscire in ciò servono i servizi, la viabilità, ha detto. Il progetto appoggiato dal comitato, ha aggiunto, prevede che non si usi territorio ed è meno dispendioso: della strada c’è bisogno per mantenere le attività in valle. La situazione va risolta una volta per tutte, ha concluso: no a soluzioni parziali e molto costose. Coppola ha chiesto se si sia pensato di indire un’assemblea pubblica a cui invitare l’assessore e i responsabili del servizio provinciale. Ha consigliato di cercare un ascolto diretto tramite questo passaggio. Masè ha ricordato che la petizione rappresenta la mancanza di un confronto della popolazione con le amministrazioni. Sartori ha ricordato la mancanza di uno studio di fattibilità. Il segretario Stefano Graiff ha parlato di una situazione annosa: sono stati fatti tanti passaggi e la soluzione presentata rischia di peggiorare ulteriormente la situazione perché mettere una rotatoria sul flusso che va da Trento alla Val di Sole rischia di creare colonne. Il problema, ha detto ancora, è reale e investe direttamente la politica e i sindaci della valle: servono scelte prese nel confronto con la comunità. Ha chiesto di investire con coraggio con una soluzione definitiva del problema.

Comunità della Valle di Non: Comunità e Comuni favorevoli al progetto della Pat

Il presidente Martin Slaifer Ziller ha ricordato che il lavoro di realizzazione della rotatoria rientra tra le priorità perché vi sono diverse problematiche relative alla viabilità. La proposta della Provincia è molto valida, ha ricordato, per la prima fase permette di togliere tutto il traffico dall’Alta Val di Non e pro futuro e in prospettiva permetterà di togliere il traffico dal paese di Dermulo con altre bretelle di bypass senza mettere mano al progetto di fattibilità. Un progetto che ridurrà l’inquinamento nel paese perché le vetture non stazioneranno più a Dermulo, ma saranno solo di passaggio: ci si guadagnerà anche in termini di salute. Gli amministratori sentiti sono favorevoli all’ultimo progetto messo in campo dalla Provincia, ha aggiunto. Biada ha ricordato che in alcune ore la coda arriva da Dermulo a Taio: l’intervento, ha chiesto, intende risolvere anche questo problema? Stanchina ha chiesto se i dubbi del comitato e dei referenti sono stati valutati da Comunità e dai sindaci: quali sono i pro e i contro della soluzione della Provincia? Masè ha ricordato il progetto dell’ingegner Cattani indicato da referenti e comitato. Slaifer Ziller ha detto che tecnicamente la rotatoria, molto ampia, dovrebbe riuscire a smaltire il traffico in modo abbastanza agevole: è comunque migliorativa rispetto all’intersezione attuale che ha una visibilità ridotta e che è quindi pericolosa. Si agirebbe anche su inquinamento e rumore, ha aggiunto. Sui dubbi del comitato e dei proponenti: non si ritiene ci sia un doppio passaggio, la soluzione crea pochi disguidi alla viabilità e agli abitanti di Dermulo perché si lavora fuori dal paese e non dentro come invece prevederebbe la soluzione dell’ingegner Cattani che presenta tra l’altro criticità sulle rampe d’accesso che non hanno le pendenze da norma. Rispondendo a Stanchina, il presidente ha ricordato che un incontro con la popolazione è stato fatto dal Comune di Predaia tra fine 2023 e inizio 2024 a Dermulo; non risulta che il comitato abbia chiesto incontri o confronti. Coppola e Calzà hanno rimarcato l’importanza di dialogo e confronto. Slaifer Ziller ha detto che c’è la volontà di essere allo stesso tavolo per un confronto trasparente, la cosa migliore per poter arrivare a un traguardo.

Comune di Predaia: si cerca una soluzione per l’abitato, obiettivo sicurezza

Per il Comune di Predaia sono intervenuti gli assessori Mariano Larcher e Ilaria Magnani. Larcher ha detto che il Comune è favorevole alla soluzione prospettata dalla Provincia, ciò che interessa sono soluzioni per l’abitato di Dermulo: di proposte ne sono state fatte diverse, anche di molto costose, questa finale ha un’attenzione per l’abitato di Dermulo. Tra le priorità ha indicato la creazione di parcheggi, accesso facile alla ferrovia, attraversamenti sicuri e marciapiedi. Biada ha sintetizzato l’intervento dell’assessore dicendo che le criticità create dalla variante sono pesanti rispetto alla soluzione. C’è già un incrocio pericoloso a Campodenno, ha aggiunto, chiedendo se non ci sia un’alternativa per la parte bassa. La soluzione veramente soddisfa tutti o le criticità sono davvero pesanti? ha aggiunto. Stanchina ha chiesto se non si stia perdendo un’opportunità: ne va della viabilità di val di Non, Sole e Alta Val di Non: la spesa di 20 milioni varrebbe la candela soprattutto nel momento in cui c’è la previsione sui due passaggi a livello che vanno tolti come in tutto il resto del Trentino. Il ragionamento deve essere complessivo e anche sulla ferrovia, ha proseguito. Calzà ha detto di comprendere lo spirito degli amministratori e la volontà di togliere il traffico dai centri. Viste le critiche sollevate dalla proposta progettuale ha chiesto all’amministrazione se si è valutato di accogliere le istanze e ragionare insieme su un’idea progettuale diversa che possa conciliare meglio le esigenze di tutte le parti. Coppola ha fatto riferimento al progetto dell’ingegner Cattani: cosa si intende fare di questo progetto alternativo? Non spetta agli amministratori cercare di mettere insieme tutti i soggetti per un confronto? Masè ha chiesto chiarimenti sullo studio di fattibilità citato in precedenza. Ilaria Magnani ha ricordato che la priorità per il Comune è portare fuori da Dermulo il traffico: l’obiettivo è la sicurezza dei cittadini e del centro abitato. Ha parlato di un disagio quotidiano tra la presenza di camion e tir, la mancanza di uno scambio ferroviario. Il focus, ha ribadito, è l’abitato: si sono sentiti gli abitanti e tanti sono convinti anche di questo progetto. Ci è stato riferito che i soldi per fare un mega progettone non c’erano e di qui si è partiti, per cercare una soluzione per l’abitato. Coppola ha chiesto perché i comitati e chi ha attività economiche vedono negativamente il progetto. L’attività economica presente, ha ricordato l’assessora, ha detto che l’ordine è la cosa importante. Calzà ha detto di credere che per il bene del paese bisognerebbe chiedere di rivedere il progetto e chiedere la fattibilità per la soluzione completa: i soldi non basteranno mai per le opere, ma i progetti possono essere finanziati a stralcio. Sarebbe importante ascoltare le segnalazioni dei comitati perché con la collaborazione dell’ufficio tecnico della Pat si potrebbe valutare un’altra soluzione. Stanchina ha detto che la problematica è più ampia, si parla di un collegamento tra due valli, un’opera per il Trentino per una zona con una viabilità molto complessa e articolata. La proposta: capire se non si possa lavorare a lotti ragionando sulle esigenze con una prospettiva a medio termine.

Masè ha espresso l’opportunità di trattare ulteriormente il punto in commissione a settembre con il presidente Fugatti e gli ingegneri Carlo Benigni e Luciano Martorano, che hanno assistito ai lavori di oggi. Ha chiesto di portare i dati sul traffico. Stanchina ha chiesto che all’incontro i tecnici arrivino con i progetti. Biada ha espresso perplessità sulle questioni sollevate e chiesto di invitare il presidente della Comunità della Val di Sole.

Categoria news:
LANCIO D'AGENZIA TN-AA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.