Le indagini epidemiologiche attestano che la solitudine, quando è sinonimo di abbandono o di isolamento subito, è riconosciuta come causa di una serie di patologie, con esiti spesso fatali. Nei Paesi industrializzati circa un terzo delle persone è colpito da forme di solitudine patogena, 1 persona su 12 in maniera grave. La fragilità delle relazioni e una presenza crescente di nuclei familiari composti da una sola persona paiono destinati ad accentuare un problema sempre più diffuso, ma incapace di smuovere le coscienze, in ambito civile e anche ecclesiale.
Si colloca in questo contesto l’incontro di giovedì 6 febbraio a Trento sul tema “La solitudine. Un’epidemia silenziosa che fa ammalare e uccide”, nel quale dialogheranno l’arcivescovo Lauro Tisi e il dottor Fabio Cembrani, direttore dell’U.O. di Medicina legale dell’Azienda provinciale per i Servizi sanitari di Trento. Appuntamento nel capoluogo, al Polo culturale Vigilianum (via Endrici, 14 – possibilità di parcheggio) alle ore 20.30. Modera Diego Andreatta, direttore di Vita Trentina.
L’incontro è aperto a tutti, operatori socio-sanitari, cittadini e chiunque avverta nella solitudine un problema che tocca l’intera comunità.
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