Associazione Elissa APS, LEAF (Laboratori Esperienziali Al Femminile) e SOS PAROLE avvertono la necessità di prendere parola in merito a quanto avvenuto nei giorni scorsi: due donne, in un solo giorno (10 donne in poco più di un mese, 2 donne massacrate a distanza di 45 giorni in Trentino), sono state vittime di femminicidio. Una fra queste a pochi passi dalle nostre case.
È importante chiamare le cose con il proprio nome e quindi parlare di femminicidio: Deborah Saltori e Rossella Placati hanno perso la vita in quanto donne. I loro ex compagni si sono sentiti in qualche modo legittimati a toglierle di mezzo, a sbarazzarsene, come se fossero merce, delle cose. Purtroppo lo sappiamo: questo è un fenomeno che attraversa la nostra civiltà, la nostra cultura, in maniera trasversale; arriva dappertutto, in campagna ed in città, e si porta via le donne, senza fare alcuna distinzione.
È una piaga sociale, questa, che conosciamo da millenni, perché la subordinazione e soggezione femminile (che la storia, scritta da uomini, ha cercato di giustificare motivandola secondo presunte inferiorità biologiche, naturali e addirittura divine) affonda le sue radici tanto tempo fa, eppure riesce, ancora oggi, a mantenersi viva e a farsi spazio.
Frutto di una visione dicotomica della realtà che oppone una presunta perfezione maschile all’inferiorità femminile, la misoginia ha di fatto negato una parte dell’umanità: considerate l’alterità (e quindi il non-essere), le donne sono e sono state escluse dal principio di equità e dalla possibilità di espressione.
Siamo profondamente convinte e convinti che sia necessario estirpare in maniera sistemica questo pensiero della non inclusione, della non uguaglianza tra uomini e donne; non scegliendo la strada dell’opposizione, dell’andare contro: il contrasto non è la soluzione da perseguire!
Ma, noi, Associazione Elissa APS, LEAF e SOS PAROLE, crediamo fortemente nella via della costruzione e del dialogo: solo comunicando, sensibilizzando, formando ed educando diventa possibile creare una realtà altra.
Alla violenza non si può rispondere con la violenza: è necessario uno sguardo aperto a nuovi immaginari inclusivi che si facciano portavoce di una cultura del rispetto, della tolleranza, della libertà.
In questo modo saranno possibili nuove narrazioni dove donne e uomini co-opereranno insieme, per un obiettivo comune: la vita.
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Isabella Chirico
Patrizia Pace
Luisa Degasperi
Marco Consoli
Laura Strada
Stefania Santoni
Beatrice Monticelli
Stefano Segata