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CIVETTINI – INTERROGAZIONE * NUOVO POLO SCOLASTICO LAVARONE: “LAVORI NON REALIZZATI A REGOLA D’OPERA D’ARTE, CONTROLLI CON “LATITANZA” INGIUSTIFICABILE E FUORI TEMPO MASSIMO?”

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11.30 - venerdì 26 gennaio 2018

Lavarone, nuovo polo scolastico e lavori non realizzati a regola d’opera d’arte: controlli con una “latitanza” ingiustificabile fuori tempo massimo? Quale il ruolo della provincia nel controllo?

Non sono stati purtroppo rari, in Trentino, i casi di un impiego poco attento alle verifiche– per usare un eufemismo – dei denari pubblici.

Anzi, purtroppo affiorano alla memoria numerosi esempi. Il che è abbastanza paradossale se si considera come la stessa Provincia che da un lato si avventura in investimenti di dubbia resa, dall’altro chieda ai cittadini – in nome della cosiddetta spending review – sacrifici crescenti, per esempio col drastico ridimensionamento della rete dei servizi sul territorio.

E’ con questa amara consapevolezza che s’intende attirare l’attenzione dell’Amministrazione provinciale sulla situazione – tutta da chiarire – del nuovo polo scolastico di Lavarone. Un’opera decisamente importante per la zona e caratterizzata dal punto di vista architettonico, per la sua imponenza e gradevolezza anche estetica.

Ebbene, a fronte di questo pare invece, che ci siano dei vizi costruttivi e strutturali, che oggi, per negligenza o-parrebbe-anche per colpa grave, sembrerebbe che la pubblica amministrazione debba attingere ai denari dei cittadini, per sanare situazioni che, lette come vanno lette, potevano essere ascrivibili alle aziende costruttrici in codice di garanzia, prima che queste sparissero nella fumosità della crisi economica.

Infatti, visto e considerato che per il nuovo polo scolastico di Lavarone sarebbero stati stanziati fondi ingenti (pari a circa 10 milioni di euro), parrebbe naturale che chi ebbe a licenziare il buon esito degli stessi, avrebbe dovuto verificare la bontà nel tempo della struttura, in tutti i suoi complessi aspetti.

Verifiche che per Legge vanno certificate dove, pur considerando anche le le vicissitudini delle imprese coinvolte per la realizzazione della struttura stessa, se sollevate in tempo con l’attenzione che le pubbliche Amministrazioni devono alla gestione del bene pubblico, probabilmente avrebbero potute essere sanate dalle stesse imprese di costruzioni che per contratto e per Legge, hanno una responsabilità diretta su eventuali problematicità, non ascrivibili all’uso e all’usura.

Una negligenza che parrebbe vertere sul controllo della strutturazione, della tenuta e su molte problematiche cui oggi, la pubblica Amministrazione deve fare supplenza, ed intervenire a sanare problemi che sarebbero dovuti essere resi funzionali e privi di vizi occulti di qualsiasi genere.

Ora diventa difficile capire chi dovrà intervenire per sanare le varie deficienze strutturali in essere, poiché sarebbe interessante capire e verificare quando siano emerse le stesse; chi ne ha preso visione e quali siano i rapporti tecnici protocollati sul tema.

Passaggi, che avrebbero reso possibile i doverosi interventi correttivi a titolo gratuito, rendendo così funzionale l’edificio stesso.

Di qui l’esigenza di ottenere in tempi rapidi – non per finalità polemiche ma puramente informative – tutti i chiarimenti su detti passaggi dall’Amministrazione comunale. Chiarimenti che debbono essere forniti non per soddisfare curiosità politiche fini a sé stesse, ma perché di mezzo, in questa faccenda, pare vi siano sostanziosi interventi pubblici che non possono essere avviliti o danneggiati con comportamenti omissivi o, comunque, non in linea con i doveri di chi deve tutelare i beni e gli interessi pubblici.

 

*

Tutto ciò premesso il sottoscritto Consigliere interroga il Presidente della Giunta provinciale e l’Assessore provinciale competente per sapere:

 

Se corrisponda al vero quanto riferito in premessa circa il fatto che il nuovo polo scolastico di Lavarone, dove sono stati stanziati ingenti fondi (pari a circa 10 milioni di euro) circa una decina di anni fa, oggi, presenterebbe delle gravi inefficienze strutturali e che per sanarle, servirebbero altre notevoli risorse pubbliche;

Se corrisponda al vero che le problematiche sarebbero emerse in tempi brevi dalla consegna dell’immobile a fine lavori e, nel caso di conferma, dopo quanto tempo si sarebbero manifestate le richiamate anomalie e-se confermato-chi avrebbe dovuto intervenire per far sanare i difetti alla impresa costruttrice;

Quali imprese risultavano essere coinvolte nella realizzazione del polo scolastico di Lavarone e se si conferma o si smentisce che tali imprese sarebbero non più operative e dunque non più titolate a dover far fronte alla criticità della situazione;

Quale sia stato il criterio d’affido nell’appalto in parola, quale la formula, quali le garanzie e quali le eventuali incompletezze oggi accertate;

Quanti e quali fondi pubblici sono stati finora erogati per la realizzazione della struttura in questione e a chi era deputato l’onere e l’onore del controllo sulla strutturazione;

Quale Autorità, al tempo, abbia certificato la qualità dell’esecuzione dei lavori al momento della consegna dell’opera e, nel tempo, se siano arrivate segnalazioni di eventuali deficienze funzionali all’Ufficio provinciale competente e, nel caso, da chi sarebbero state segnalate;

Se si ritenga opportuno coordinare, con l’amministrazione locale, un sopraluogo, per verificare l’attuale stato di efficienza funzionale dello stabile;

Quali sia, ora l’ipotesi di spesa necessaria per sanare tutte le situazioni di criticità strutturale e di sicurezza da mettere in campo e, quale il controllo messo in atto per l’identificazione di eventuali precise responsabilità, circa l’eventuale “passivo “controllo;

Chi era ed è deputato la funzione del controllo e della valutazione degli eventuali danni e a chi saranno ascritti gli eventuali costi.

 

A norma di regolamento si richiede risposta scritta.

 

Claudio Civettini

Civica trentina

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