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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PAT * “GESTIONE DEI BOSCHI E DIFESA DEL SUOLO”: «PRESENTATO A PALAZZO TRENTINI IL LIBRO DELL’ASSOCIAZIONE FORESTALE»

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14.07 - venerdì 19 luglio 2024

“Gestione dei boschi e difesa del suolo” ecco il libro dell’Associazione forestale. Il volume “Gestione dei boschi e difesa del suolo – 50 anni di politiche forestali in Trentino (1945-1995)”, edito da Arca-Lavis per conto dell’Associazione forestale del Trentino, è stato presentato questa mattina in Sala Aurora a palazzo Trentini. Sono intervenuti all’incontro, moderato dal direttore della rivista semestrale dell’Associazione forestale Dendronatura Giustino Basso, il presidente del Consiglio provinciale Claudio Soini, l’assessore all’Artigianato, commercio, turismo, foreste, caccia e pesca Roberto Failoni, il presidente dell’Associazione forestale Alessandro Paletto. A presentare il volume gli autori, Mauro Colaone e Mario Cerato.

Una dedica “a tutti i forestali che con competenza e passione hanno contribuito alla rinascita dei boschi trentini”: così si apre la pubblicazione, che rappresenta un importante e originale contributo alla conoscenza del Trentino sotto il profilo della gestione dei boschi e della tutela del territorio montano. La gestione sostenibile del bosco e la difesa del territorio dai pericoli idrogeologici sono i perni dell’attività forestale attorno a cui ruota il libro di Colaone e Cerato. Una lettura che ripercorre, con un’anima narrativa, cinquant’anni di politiche in Trentino.

In apertura dell’incontro il presidente Soini ha ricordato l’importanza per il Trentino e per l’Autonomia dei boschi, presenza a cui siamo affezionati, che danno sostegno alla comunità, creando economia, con grandi sacrifici. Ha parlato di un Trentino che nel 1945 usciva da un periodo di povertà, un Trentino che ora è un territorio dall’alta qualità di vita, autonomo, dove sono messe in atto opere di prevenzione efficaci. Certo, ha proseguito, ci sono anche prove quali sono quelle di Vaia e del bostrico dovuto ai cambiamenti climatici: in questo senso Soini ha comunque voluto sottolineare che il sistema Trentino ha tenuto e tiene anche in questi frangenti e vive le sue foreste che sono fonti di vita.

Paletto ha presentato con piacere un testo che ben si inserisce nell’ambito dell’operato dell’Associazione forestale che presiede, una realtà che si propone come obiettivo la divulgazione dell’attività e della cultura forestali. Il testo, ha dichiarato, in questo senso potrà essere uno spunto di riflessione sullo spirito forestale, uno spirito di appartenenza che in Italia nelle nuove generazioni si sta un po’ disgregando. L’augurio che ha rivolto all’Associazione è di aiutare per il futuro a far rinascere e vivere questo spirito. L’assessore Failoni ha ricordato come si arrivi in ambito forestale dal cinque anni particolarmente complicati: i problemi ci sono ancora, ha detto, sottolineando con orgoglio come il Trentino possa contare su un corpo forestale unico in Italia, dalle grandi competenze e disponibilità al servizio della comunità trentina. Da qualche anno, ha aggiunto, si è aggiunta per le foreste una competenza in più, quella per i grandi carnivori. In questo senso ha affermato che non è possibile fare miracoli, ma che assieme si deve lavorare perché si possa andare nei boschi con una tranquillità e una serenità che oggi non c’è più. Un lavoro che si sta svolgendo, in continuità con quello dell’assessorato di Zanotelli.

Gli autori hanno presentato il loro lavoro. Colaone ha ricordato i cambiamenti radicali intervenuti nella gestione dei boschi, coniugata oggi alla difesa del suolo: si è introdotto e praticato la selvicoltura naturalistica trent’anni prima che il concetto di sostenibilità diventasse di moda. Si è cambiato paradigma: dal pensare il bosco in un’ottica produttiva ed economica si è passati a un approccio che vede il bosco come un ecosistema complesso che deve seguire i criteri della natura, prediligendo i boschi misti di faggi, abeti bianchi e abeti rossi. Ha parlato infine dell’alluvione del 1966 e della messa in campo successiva di un’azione di prevenzione e messa in sicurezza dei corsi d’acqua. Cerato ha evidenziato le peculiarità dell’opera, che ha il pregio di mettere assieme la trattazione della gestione forestale con quella idrogeologica, impostata su un’omogeneità nell’approfondimento e scritta con un linguaggio semplice e veloce. Ha collocato nella nevicata del 1951, infine, l’anno più importante per l’Autonomia, un anno in cui con 24 metri di neve misurata a Campo Carlo Magno fondamentali furono i lavori forestali. Durante la conferenza Remo Tomasetti ha portato il saluto di Giorgio Postal; un apprezzamento per l’opera è stato espresso anche dal direttore del Servizio foreste Giovanni Giovannini, dall’ingegner Stefano Fait e dalla consigliera Stefania Segnana (Lega).

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