Muse: è giunta l’ora di una riforma organizzativa. Sostegno al Presidente per l’operazione trasparenza.
Oltre al problema fondamentale di un inaccettabile precariato, va sottolineato il malcontento diffuso fra i dipendenti a tempo indeterminato per una gestione opaca che alimenta trasferimenti ed abbandoni
La Fenalt esprime solidarietà per la richiesta di trasparenza formulata dal Presidente Zecchi nell’ambito del Cda del Muse. Lo ringrazia ufficialmente per aver preso in considerazione quanto portato alla sua attenzione in una recente lettera firmata da Fenalt, CGIL, e CISL alla quale ha dato immediata risposta precisando la sua intenzione di approfondire alcuni aspetti rilevanti dell’assetto organizzativo del Museo. Da anni Fenalt contesta numerose criticità nella gestione del personale dipendente e non, che purtroppo non sono venute del tutto meno con il passaggio dei dipendenti sotto la PaT.
Ci auguriamo che il Presidente Zecchi possa finalmente farsi garante di una gestione maggiormente improntata alla trasparenza e alla equità a tutela dei diritti di tutti i lavoratori che con la loro professionalità rappresentano un patrimonio fondamentale per il successo delle iniziative del Museo. Preme peraltro ribadire che il malessere e la gestione opaca delle risorse umane non va esclusivamente incentrata sulla pur fondamentale questione dei precari, ma parimenti focalizzata anche sui dipendenti a tempo indeterminato (basti pensare che anche fra di loro si registrano consistenti abbandoni, così come richieste di trasferimento). In questo senso è necessaria, e non più procrastinabile, una moderna revisione della pianta organica, per nuove aree e competenze, in linea con le moderne gestioni dei principali musei nazionali e internazionali.
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Maurizio Valentinotti
Segretario generale Fenalt