Il capogruppo di FUTURA presenta un ddl regionale per l’autoriduzione volontaria dell’indennità consiliare a scopi di solidarietà.
Dopo i tagli ai servizi per i richiedenti protezione, la giunta provinciale di Trento ha annunciato un taglio di 5 milioni ai progetti di cooperazione internazionale. Tutto il contrario dell’ “Aiutiamoli a casa loro” di cui si riempiono la bocca Salvini e i suoi imitatori locali.
FUTURA – Partecipazione e Solidarietà continuerà a lottare, in consiglio provinciale, contro questi tagli immotivati e ingiusti. §
Intanto, il capogruppo Paolo Ghezzi, dopo le risposte negative del presidente e del segretario generale del Consiglio alla sua richiesta individuale, depositerà un disegno di legge per consentire la destinazione volontaria a scopi di solidarietà sociale di parte dell’indennità consiliare lorda.
Il motivo dell’iniziativa è spiegato in una lettera con cui Ghezzi ha presentato l’idea ad alcune colleghe e alcuni colleghi di altri partiti durante l’ultima seduta del consiglio regionale. “Il mio intento è molto semplice – spiega il capogruppo di Futura – : visto che il consigliere regionale può rinunciare a tutta o parte della sua indennità lorda, propongo che possa farlo destinandola a iniziative di solidarietà sociale, anziché ridarla alla Regione. Certo che, come mi ha risposto il segretario generale della Regione, posso destinare a fini sociali una parte della mia indennità netta: ma così, volendo destinare la stessa percentuale, si dà in realtà molto meno, per via delle ritenute fiscali.
Nel mio caso, dal gennaio 2019 ho cominciato a destinare a una onlus di solidarietà (il Centro Astalli) il 25% del mio netto, pari a 1.386 euro al mese (la stessa cifra che destino anche a Futura). Se invece a scopi di solidarietà potessi destinare il 25% lordo, la onlus riceverebbe 2.450 euro, oltre mille euro di più al mese. In una legislatura di 5 anni, sarebbero 63.840 euro in più destinati a scopi sociali, senza aumentare di un solo euro i costi per la Regione.
Il ddl regionale non obbliga ovviamente nessuno a rinunciare a nulla. Prevede solo che, nel caso di rinuncia volontaria di un consigliere a parte dell’indennità, le somme vadano a un fondo che le destini a scopi di solidarietà sociale. Un’idea bipartisan, non ideologica, a cui spero che consiglieri di ogni forza politica possano dare il loro appoggio”.
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Paolo Ghezzi, consigliere regionale e provinciale Futura 2018
5) il parere (negativo anch’esso) della segreteria generale del Consiglio regionale[pdf-embedder url=”https://www.agenziagiornalisticaopinione.it/wp-content/uploads/2019/04/Legge-regionale-5_2016.pdf” title=”Legge regionale 5_2016″]
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