“Le firme contro di me solo propaganda politica: non mi faccio intimidire da questi finti difensori della libertà di pensiero”.
Vittorio Sgarbi replica all’associazione politica “Articolo 21” che ha raccolto delle firme per chiederne le dimissioni da Presidente del Mart rimproverandogli le sue posizioni sulla pandemia e sul Governo Conte.
“Grottesco se non tragicomico – attacca Sgarbi – che un gruppo di sedicenti difensori della libertà di pensiero, che anusivamente si professano difensori dell’articolo 21 della Costituzione, riuniti sotto l’omonima associazione che vive di finanziamenti pubblici (e dunque governativi), cerchi d’impedire a me, unica voce libera durante la pandemia nel contrastare la narrazione di terrore e falsità del Governo (come adesso dimostrano i contenuti dei verbali del Comitato tecnico scientifico) di manifestare liberamente le mie opinioni.
Riguardo alle firme, se proprio deve diventare una gara a chi ne ha raccolte di più, ricordo a questi smemorati, che proprio a difesa della libertà di pensiero e contro le restrizioni alle libertà costituzionali imposte dal Governo Conte, ho promosso,come primo firmatario,
un appello al Presidente delle Repubblica, formato anche da premi Nobel come lo scrittore Mario Vargas Llosa, intellettuali come Bernard-Henri Levy, Giulio Giorello, Petros Markaris, Tahar Ben Jelloun, Elena Loewenthal e Alain Elkann, che ha raccolto ben 32 mila firme, una eloquente risposta a questi finti difensori della libertà di pensiero, mossi chiaramente da ragioni di propaganda politica, essendo i promotori tutti militanti della sinistra più ideologica e retrograda, e ai quali, va da sé, nulla importa del Mart non conoscendone l’attività e non avendo mai partecipato ad alcuna iniziativa.
Conclude Sgarbi: “Non mi lascio dunque intimidire da un appello farlocco, falso nelle premesse e altrettanto falso nel contenuto, perché nel mio ruolo di presidente del Mart debbo essere giudicato per quello che faccio al Mart, non per le mie idee politiche di cittadino prima e parlamentare dopo.
Non intendo pertanto subire passivamente simili forme d’intimidazioni se non proprio di ritorsione, e per questa ragione ogni forma di diffamazione ai mie danni sarà perseguita nelle opportune sedi”.