Occupati e disoccupati in Trentino. 4° trimestre 2021 e media 2021 – Dal 1° gennaio 2021 la Rilevazione sulle forze di lavoro recepisce la nuova normativa europea1 che introduce innovazioni metodologiche2 che hanno comportato una modifica delle serie trimestrali territoriali diffuse in precedenza. I dati storici relativi all’offerta di lavoro sono stati parzialmente ricostruiti da Istat, in modalità provvisoria, per il periodo da gennaio 2018 a dicembre 2020 recependo le indicazioni del Regolamento europeo; pertanto non sono confrontabili con quelli diffusi nelle comunicazioni precedenti.
I dati sull’occupazione e sulla disoccupazione sono relativi al 4° trimestre 2021 (da ottobre a dicembre 2021) e alla media 2021. La rilevazione, in provincia di Trento, è coordinata dall’ISPAT (Istituto di statistica della provincia di Trento).
Nel 4° trimestre 2021 il mercato del lavoro trentino registra su base tendenziale un aumento del numero degli occupati che si affianca ad una riduzione dei disoccupati e degli inattivi in età lavorativa.
Il confronto congiunturale con i dati del 3° trimestre evidenzia invece segnali meno positivi: le forze di lavoro mostrano un calo degli occupati e dei disoccupati per entrambe le componenti di genere. Aumenta per contro l’inattività, soprattutto per la componente maschile.
La media 2021 conferma il positivo andamento delle forze di lavoro e dell’occupazione con la contrazione della disoccupazione e degli inattivi in età lavorativa. Si osserva il miglioramento dei tassi caratteristici del mercato del lavoro.
Le forze di lavoro superano le 250mila unità, in crescita su base annua dell’1,0% con un incremento maggiore della componente femminile a fronte di una sostanziale stabilità di quella maschile (rispettivamente +1,9% e +0,2%).
Gli occupati raggiungono le oltre 242mila unità e crescono, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, del 3,4%, cui contribuiscono entrambe le componenti di genere con intensità pressoché simili (+3,4% per i maschi e +3,3% per le femmine).
I disoccupati si attestano oltre le 7,9mila unità e si riducono su base annua del 40,5%, prevalentemente grazie alla componente maschile (-55,3% per gli uomini e -22,7% le donne).
Gli inattivi in età lavorativa diminuiscono, rispetto allo stesso trimestre del 2020, di oltre 3,9mila unità. Tale calo coinvolge maggiormente la componente femminile che registra una riduzione del 5,8% a cui si affianca quella maschile più contenuta (-0,9%). Per il 4° trimestre 2021 i tassi caratteristici del mercato del lavoro trentino evidenziano che:
Il tasso di attività (15-64 anni) pari al 71,6% registra su base annua un incremento di 1,0 punti percentuali. L’aumento del tasso è riconducibile alla componente femminile (+1,9 punti percentuali) mentre si osserva una sostanziale stabilità di quella maschile (+0,2 punti percentuali).
Il tasso di occupazione (15-64 anni) è pari al 69,4% (75,3% gli uomini e 63,3% le donne) con un aumento tendenziale di 2,5 punti percentuali per gli uomini e di 2,8 punti percentuali per le donne. Nel 3° trimestre 2021 il tasso era pari al 70,3%. Su base annua, si rileva una minima riduzione del gap di genere (0,3 punti percentuali) passando da 12,3 punti percentuali del 4° trimestre 2020 a 12,0 dello stesso trimestre del 2021. Pertanto, pur nella situazione in evoluzione positiva, permane più o meno simile la distanza tra il tasso di occupazione maschile e quello femminile.
Il tasso di disoccupazione (15-74 anni) si attesta al 3,2%, in riduzione di 2,2 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre del 2020 (-0,8 punti percentuali su base congiunturale). Nel confronto per genere tale decremento è imputabile ad entrambe le componenti seppur con intensità diverse (-3,0 punti percentuali per i maschi e -1,3 punti percentuali per le femmine). Su base annua, il gap del tasso di disoccupazione fra donne e uomini nullo nel 4° trimestre 2020 si presenta nuovamente ed è pari a 1,7 punti percentuali.
Il tasso di inattività (15-64 anni) è pari al 28,4%, in calo di 1,0 punto percentuale rispetto a quello registrato nel 4° trimestre 2020. Tale calo è riconducibile in prevalenza alla componente femminile (-1,9 punti percentuali), rimanendo sostanzialmente stabile quella maschile (-0,2 punti percentuali).
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