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LETTERE AL DIRETTORE

LORENZO DELLAI * “PATRIOTI PER L’EUROPA”: “OVVERO UTILI IDIOTI AL SERVIZIO DI PUTIN”

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22.41 - giovedì 11 luglio 2024

Gentile direttore,

“Patrioti per l’Europa”, ovvero “Utili idioti al servizio di Putin”. Commentavo pochi giorni dopo il voto europeo, cha la partita tra “Europa” ed “anti Europa” era finita con un instabile pareggio (la coalizione europeista tra popolari, socialisti e liberali ha retto, nonostante gli acciacchi e l’avanzata significativa delle Destre); con un vincitore (Putin) e con tre perdenti (i giovani europei, l’Italia e la nostra Speciale Autonomia: tutti tre – nel prevedibile stallo del processo di integrazione europea e nei rigurgiti nazionalisti – hanno tutto da perdere).

A distanza di qualche settimana, questa analisi si tinge di ulteriori preoccupazioni. Il giorno dopo della visita “di pace e di dialogo” del Premier ungherese Orban a Mosca, l’esercito russo ha sferrato uno dei più micidiali attacchi missilistici su Kiev.

Ha colpito in pieno giorno il più grande ospedale pediatrico della capitale ucraina, con decine di morti e di feriti. Tecnicamente, un crimine di guerra, l’ennesimo. Politicamente, un messaggio chiaro: la “pace” di Putin passa solo dalla resa incondizionata dell’Ucraina (e dell’Europa).

Si da il caso che Orban sia il presidente di turno dell’Unione Europea (carica a rotazione, peraltro priva del benché minimo valore reale di rappresentanza) e che l’Ucraina – Paese invaso militarmente dalla Russia – sia oggi ufficialmente candidata a far parte della medesima Unione Europea.
Nel frattempo, Orban ha costituito il suo Gruppo Parlamentare a Strasburgo.

“Patrioti per l’Europa”: si chiama così. Ad esso, oltre la Le Pen, ha aderito la Lega di Salvini, ottenendo la carica di vice presidente del gruppo nella persona dell’ex generale Vannacci. Si, proprio “quel” Vannacci. Vedremo se le perplessità espresse dalla stessa Le Pen (è tutto dire) potranno cambiare o meno questa designazione.

“Patrioti per l’Europa”? Il nome stesso è un insulto alla ragione, sia nel sostantivo che nell’aggiunta. Chi si sente “patriota” dovrebbe sapere che senza una vera Europa Unita nessun singolo Paese avrà futuro nel mondo di oggi e soprattutto in quello di domani. Salvo un futuro di vassallo. E chi è “per l’Europa” dovrebbe sapere bene che la guerra di Putin contro Kiev è una guerra contro tutti noi e contro la nostra stessa Democrazia.

In realtà, il vero nome di questo Gruppo Parlamentare Europeo dovrebbe essere: “gruppo degli utili idioti al servizio di Putin”. Sarebbe più onesto.

Le reazioni degli altri Paesi europei all’attivismo pianificato da Orban sono state finora deboli e poco incisive. Eppure tutto ciò è di una gravita senza precedenti.
Questa strategia (che non è purtroppo solo ungherese) è il vero ostacolo sulla via di una “Pace giusta” nella guerra contro l’Ucraina. Ma, oltre a ciò, incarna una una visione precisa del futuro. Non a caso guarda a Mosca, a Pechino e a Trump, nella speranza che sia il prossimo Presidente americano.

È l’idea che ormai l’Europa debba rinunciare non solo alla sua unità politica e militare, ma anche ad ogni ambizione di protagonismo politico ed economico nel mondo globalizzato e multipolare che sta avanzando. L’idea, in poche parole, che a questo punto conviene che ogni Paese europeo ricerchi autonomamente il suo ruolo da comprimario/vassallo alla corte dei nuovi potenti mondiali, per ottenere almeno qualche osso ancora mangiabile, ai piedi del nuovo banchetto.

Economia a parte – e non è questione da poco – resta il tema della Democrazia e di una visione del mondo e dei rapporti internazionali che l’Europa ha incarnato e alla quale – pur con tutte le mediazioni con i nuovi scenari – non deve rinunciare. Questa è la vera posta in gioco.

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Lorenzo Dellai

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