(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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La sconfitta della sinistra. La politica che non c’è. La destra ha vinto, il PD tiene? Possiamo raccontarla anche così ma la verità è che destra e PD insieme sono tre elettori su dieci. E tutti gli altri non arrivano ad un elettore su dieci. A Roma capitale politica e a Milano capitale economica poco più di un terzo degli elettori ha ritenuto utile andare a votare.
La maggioranza degli elettori non si sente rappresentata o non ritiene importante la politica e quindi nemmeno la democrazia. Serra ritiene che una parte siano qualunquisti e l’altra parte depressi. Io penso che ad una parte il mondo va bene comunque e l’altra parte non individua nella politica un qualcosa che possa cambiare la propria situazione.
Quindi è più consistente l’astensionismo tra chi si sente ai margini della società o estraneo rispetto a chi mena le danze.
I depressi si possono rimotivare con qualche proposta politica che ci metta senso e passione, ma la cesura tra cittadini ed esclusi rimane il vero problema per la sinistra.
Rilanciare la tradizione e il buon governo come propone Bonaccini può essere utile ma non basta. Perché non fa i conti con quella cesura, con il distacco che si è accentuato tra ceti popolari e la sinistra, con gli errori di presunzione e con la scelta di assecondare un modello di sviluppo che arricchisce i vincenti e impoverisce i perdenti.
La candidatura della Schlein avrà tutti i limiti del mondo ma ha un pregio, quello dell’autocritica e quello del voler ripartire da dove la sinistra e il PD si sono smarriti. Non ci sono altre strade: o si sceglie la discontinuità rinunciando ai buoni salotti e al governo dei migliori, e provando a recuperare la differenza che la sinistra dovrebbe interpretare, o si rincorre l’orgoglio riproponendo il pragmatismo, che per quanto utile non basta più per offrire rappresentanza e motivare la partecipazione.
E’ inutile prendersela con l’indifferenza degli elettori, e sbagliato puntare alla maggioranza di una minoranza: conquistare il ponte di comando di una nave ha il suo perché visto che si può decidere se e dove schiantarsi, ma se non condividiamo la rotta con tutti quelli che sono a bordo non andremo molto lontano.
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Roberto Pinter
Trento