Che vergogna. Non basta lo sconcerto per quanto sta emergendo nella indagine sulla corruzione nel Parlamento europeo. Personaggi storici del sindacato italiano ed europeo, tra cui un ex parlamentare della sinistra (ex PCI,DS,PD,Articolo1) e l’attuale vicepresidente del parlamento, socialdemocratica, beccati con sacchi di contante usato per chiudere gli occhi sulla violazione dei diritti umani e per favorire il Qatar. Esibendo l’adesione a Ong come credito da spendere per essere credibili.
Se aggiungiamo a tutto questo un D’Alema o un Renzi o chissà quanti altri politici che rivendicano di essere procacciatori d’affari per gruppi arabi, russi, cinesi…e la vicenda delle cooperative legate al parlamentare dei Verdi/Sinistra italiana, c’è solo da vergognarsi. E non mi interessa la statistica rispetto alla destra o ai Grillo di turno, in ballo c’è la credibilità della sinistra.
Una sinistra che è in affanno, anche perché non riesce più a rappresentare le classi sociali più deboli, si sputtana tra Cervinia e Doha.
Si dirà e si spera siano solo “mele marce”, ma quando non si è attenti alla coerenza tra quello che si dice e quello che si fa, quando si incassano privilegi senza provare a superarli, quando l’intreccio tra affari e politica diventa così stretto da togliere autonomia alla politica, si cuoce il brodo nel quale cresce la corruzione.
Perché , e prevengo le grida “ politici tutti ladri” ,di nessuno, forse nemmeno di noi, conosciamo la corruttibilità finché non c’è l’occasione, ma si può e si deve vigilare sia liberando politica, governo, amministrazione, rappresentanza, dal condizionamento degli interessi economici, sia sottraendo dall’esercizio di potere la dimensione del privilegio. Non è facile ,in questo mondo dove la ricchezza è l’unico parametro certo di successo, pretendere onestà e rigore morale, ma è nostro dovere.
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Roberto Pinter
Trento