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ACLI TRENTINE * “OLTRE I CONFINI”: « MIGLIORARE I SERVIZI – CURARE IL RAPPORTO CON LA PERSONA – RILANCIARE IL SENSO DI APPARTENENZA DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO»

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18.12 - giovedì 30 maggio 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Le ACLI svolgono un ruolo essenziale in favore di migliaia di espatriati in 23 paesi del mondo e in quasi tutte le nazione europee. Un’attività di servizio alla persona, alle famiglie, ai lavoratori e alle lavoratrici che è iniziata nel dopoguerra ed è stata rilanciata a partire dal 2006 all’indomani della ripresa del fenomeno legato alla nuova emigrazione. In questo caso si parla certamente di una componente di espatriati connessa alla necessità di un lavoro e della stabilità economica, ma anche di una nuova generazione di emigranti che cercano nuove e più qualificate soluzione professionali. Si parla pertanto di persone istruite, con una consolidata esperienza professionale che sono alla ricerca di una migliore qualità della vita e del lavoro. “Negli ultimi sette anni – ha ricordato stamane Luigi Vignali, Direttore generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie – gli emigrati all’estero dall’Italia sono passati da 4,8 milioni a 7,2 milioni, 6 dei quali iscritti all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero)”.

 

L’attività delle ACLI viene realizzata tramite le pratiche di Patronato quali assistenza, fisco e previdenza, politiche famigliari e sanitarie nonché pratiche consolari legate alla cittadinanza e ai diritti alle quali si affianca un’intensa azione di socializzazione e formazione (conoscenza delle lingue e della cultura sia del paese ospitante sia dell’Italia). Di questi temi e soprattutto del ruolo dei volontari (che nel linguaggio aclista vengono definiti “promotori sociali”) presso le strutture di Patronato operanti nei paesi esteri si è discusso nella due giorni: “Oltre i confini: il volontariato al servizio delle comunità italiane in Europa” che si è appena conclusa. A Trento si sono dati convegno oltre un’ottantina di volontari provenienti da tutti i paesi europei per ragionare attorno ad un’attività che di fatto rappresenta uno dei presidi più importanti dell’italianità all’estero e un servizio essenziale per quei connazionali che si trovano ad affrontare le difficoltà dell’espatrio.

“L’Iniziativa di Trento – ha affermato il Presidente delle Acli trentine Luca Oliver – è stata promossa dal Patronato ACLI nazionale e dalla FAI, la Federazione delle ACLI Internazionali, e si colloca significativamente nell’ambito delle manifestazioni di Trento Capitale Europea del Volontariato a sottolineare il ruolo di primo piano dell’esperienza trentina e delle ACLI in particolare sul fronte dei servizi e della solidarietà”. Concetti ripresi anche da Mario Tonina, assessore provinciale alla salute, politiche sociali e cooperazione – secondo il quale la provincia autonoma di Trento si dimostra ancora una volta un laboratorio di buone pratiche insite fra l’altro nel patrimonio storico di questa terra, rappresentato dall’autonomia e dalla cooperazione.

“La sfide dei prossimi anni – ha sottolineato Giuseppe Rauseo, del Consiglio Generale degli italiani all’estero e Presidente delle ACLI svizzere – sono racchiuse nella parole servizio e comunità. Servizio perché si tratta di rilanciare la sfida della digitalizzazione e dell’efficienza delle prestazioni e dall’altra la comunità in quanto si tratta di rafforzare le politiche di inclusione, formazione e socializzazione in favore degli espatriati”.

“Quello che vogliamo rilanciare – ha affermato in proposito Matteo Bracciali Vicepresidente della Federazione ACLI Internazionali – è il concetto di cura della persona che passa sicuramente attraverso l’erogazione di un servizio, ma anche attraverso attività di promozione sociale, informazione e crescita culturale”. Al centro dell’attenzione delle ACLI c’è pertanto sia la formazione degli operatori dei Patronati e dei servizi fiscali, con particolare attenzione all’innovazione tecnologica e all’applicazione dell’intelligenza artificiale sia, per usare le parole del Vicepresidente delegato del Patronato ACLI nazionale Michele Mariotto: “l’attività di intermediazione con i consolati e il Ministero degli affari esteri per la tutela a la promozione dei diritti di cittadinanza dei connazionali all’estero”.

L’obiettivo della costruzione e della cura delle comunità degli italiani all’estero è stato trattato anche da Monsignor Pierpaolo Felicolo, Direttore della Fondazione Migrantes, il quale ha ricordato il ruolo delle 416 missioni cattoliche all’estero in favore degli emigrati italiani e lo stretto rapporto che lega queste realtà ecclesiali alle ACLI.

Fra le proposte innovative è stata ricordata in modo particolare quella francese. Maria Chiara Prodi, Vicesegretario del Consiglio Generale degli Italiani all’estero e Direttrice a Parigi della Maison de l’Italie” ha ricordato l’attività di sensibilizzazione e coinvolgimento dei connazionali sulle tematiche dell’appartenenza, della storia e della cultura nazionale anche al fine di creare nuove occasione di incontro, conoscenza reciproca e socializzazione.

Nella giornata di domani i convegnisti, assieme ad una delegazione delle Acli trentine, si trasferiranno a Roma presso la sede Vaticana per partecipare, sabato 1 giugno alle ore 9:30, all’udienza del Santo Padre in occasione dell’ottantesimo di fondazione delle ACLI.

 

 

 

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