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APT VAL DI NON (TN) * LA TRAVERSATA DELL’ASIA IN BICICLETTA: «ALESSANDRO DE BERTOLINI RACCONTERÀ LA SUA AVVENTURA, A FONDO (8/8 – 21.00)

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09.50 - lunedì 5 agosto 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Alessandro De Bertolini racconta la sua avventura nella serata/evento promosso da Montagna Salvatica. 7.500 chilometri in 75 giorni: un viaggio in solitaria in bicicletta, con la tenda e il sacco a pelo, dalla Mongolia al Nepal attraverso il Deserto del Gobi, la Cina, il Fiume Giallo, le montagne del Kunlun Shan, i grandi altipiani tibetani, l’Himalaya, il Campo Base dell’Everest e il Tibet.

Questa l’avventura di Alessandro de Bertolini che verrà raccontata dallo stesso protagonista giovedì 8 agosto alle ore 21 al Cinema Teatro di Fondo nel comune di Borgo d’Aunaunia alle ore 21. La serata è promossa nell’ambito della rassegna Montagna Salvatica ritornata anche quest’anno nel cuore dell’estate della Val di Non per continuare il proprio viaggio tra alpinismo, natura e ambiente alla scoperta della montagna e delle persone che la abitano.

La serata prevede la proiezione di immagini in cui Alessandro De Bertolini racconterà in prima persona il suo nuovo viaggio realizzato con finalità culturali e scientifiche e solidali in partnership con Montura, Rothoblaas e con il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Roma).

Dal viaggio è nato un libro e una serie di serate-evento i cui ricavati vengono devoluti in favore della Onlus “Senza Frontiere” (progetto Rarahil Memorial School, Nepal, Kathmandu) e della Onlus Need You (progetto “Ger for life”, Mongolia, Ulan Bator).

IL LIBRO
“Ti passa un continente sotto i pedali a 20 centimetri dalla suola delle scarpe: così ho vissuto per due mesi e mezzo andando incontro al futuro come il luogo della curiosità e della stupefazione Avevo quasi sempre dormito in tenda, anche dove non avrei potuto. Spesso, sotto una volta celeste sovraccarica di stelle, avevo aperto gli occhi su luoghi belli da impazzire, paesaggi da contemplazione, qualcosa di vicino al godimento puro.

Al contrario, altre volte ho dormito in posti che non racconterei ai miei figli. Dove hai la sensazione che il viaggio diventi la tua vita, fai fatica a liberartene. Sul principio, improvvisazione e fatalismo sono le tue vertigini, poi diventano il vuoto su cui appoggiarsi”. Queste le parole di Alessandro de Bertolini, tratte dal libro “Like a skinny ant”, Montura Editing 2024, presentato al TrentoFilmFestival.

LE FINALITÀ DEL VIAGGIO
L’iniziativa – una straordinaria avventura attraverso alcuni dei luoghi più disabitati della Terra – è stata realizzata assieme a Montura con finalità culturali, scientifiche e solidali. Sotto il profilo culturale, la volontà di realizzare un reportage di viaggio per restituire la meraviglia degli ambienti naturali in dialogo con la lunga storia dei popoli delle steppe, delle comunità mongole, cinesi e tibetane.

Da un punto di vista scientifico, la collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche di Roma (CNR) e con l’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico (CNR-IIA) per monitorare la qualità dell’aria lungo tutto il percorso attraverso la sperimentazione di una tecnologia portatile per la raccolta delle misurazioni. Per quanto riguarda la solidarietà, lo scopo di raccogliere fondi per la Onlus Need You (progetto “Ger Camp”, in Mongolia a Ulan Bator) e per la Onlus Fondazione Senza Frontiere (progetto “Rarahil Memorial School, in Nepal a Kathmandu).

LA SERATA-EVENTO E LE TEMATICHE CULTURALI
La serata – un racconto emozionante della durata di circa 90 minuti – si svolgerà attraverso la viva voce dell’autore con l’ausilio di una serie di clip audiovisive che mostrano i luoghi percorsi, circostanze e aneddoti di viaggio. La narrazione si concentra anche aspetti culturali del viaggio legati alle specificità etnografiche e naturalistiche dei Paesi attraversati: dal nomadismo dei mongoli alle antiche tradizioni del Naadam, dalla Grande Muraglia alle politiche di emigrazione forzata della Repubblica Popolare, dalle aree disabitate del Gobi e degli atipiani indocinesi fino alle enormi sperequazioni presenti nella principali metropoli del continente, come Ulan Bator e Kathmandu.

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