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ASSOCIAZIONE B AND B – TRENTINO * TURISMO: PRESIDENTE ANGELI, «NON FACCIAMO DI TUTTA L’ERBA UN FASCIO, È DOVEROSO FARE CHIAREZZA»

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18.01 - martedì 6 agosto 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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La presidente Angeli: “Per il rispetto di chi lavora onestamente fare chiarezza è doveroso non facciamo di tutta l’erba un fascio”.
Fare di tutta l’erba un fascio….questa frase idiomatica indica l’atteggiamento di chi trattando un argomento generalizza eccessivamente non considerando le differenze e le distinzioni.

Sentiamo e leggiamo in questo periodo molte interviste sulla stampa locale e nazionale che definiscono i titolari di B&B o di locazioni brevi come coloro che molto spesso lavorano fuori da ogni controllo, senza pagare le tasse, roditori di posti letto e di appartamenti. Come Presidente dell’Associazione B&B di Qualità del Trentino ho l’obbligo non solo di fare chiarezza, difendendo chi lavora nella legalità pagando le tasse e rispettando le normative ma anche di spiegare le motivazioni che hanno portato a questo aumento delle locazioni brevi anche in Trentino.

Per B&B si intende una struttura che viene destinata all’alloggio di ospiti. Offre pernottamento e come unico servizio la colazione, prevede pulizie quotidiane e ricambio di biancheria periodico. Non è previsto per un B&B l’utilizzo dell’angolo cottura a disposizione dell’ospite. Per il gestore non è obbligatoria la residenza nel B&B (purché risulti la residenza in un comune del Trentino), è sufficiente anche il domicilio in presenza dell’ospite. Rimangono, invece, requisiti essenziali avere un massimo di quattro camere da letto e per la somministrazione della colazione è necessario disporre di uno spazio idoneo, dimensionato in relazione agli ospiti.

La normativa consente anche di offrire cibi e bevande manipolati nel servizio di prima colazione, torte, biscotti, pane ed altri alimenti cucinati in casa dal gestore. In questo caso si dovrà presentare al comune competente una segnalazione che attesti il possesso di requisiti previsti dalla legge e l’attestato di frequenza del corso H.A.C.C.P. Un B&B è un’attività ricettiva saltuaria, cioè non ha vincoli ed obblighi d’apertura per l’esercizio di B&B (quindi non serve comunicare i periodi di apertura o chiusura) e l’attività non viene realizzata sistematicamente per tutto l’anno ma solo in alcune occasioni e periodi. È obbligatoria sia la registrazione degli ospiti, con l’invio delle schede alla Pubblica Sicurezza, che l’invio all’Ispat delle presenze e la riscossione della tassa soggiorno.
Diversi dai B&B sono le locazioni turistiche. La stampa nazionale e locale spesso confonde i B&B con locazioni turistiche, ma è da chiarire che si tratta di due tipologie ricettive distinte.

Gli alloggi turistici si differenziano dall’attività di B&B ed affittacamere per la natura stessa del servizio, trattandosi di locazioni contrattuali all’interno delle quali non è prevista nessuna attività alberghiera o servizio di biancheria e pulizia camera. Non può essere servita la colazione; rimane invece a disposizione dell’ospite l’angolo cottura.
Per gli alloggi turistici, la legge provinciale in tema di ricettività turistica prevede l’obbligo da parte dei privati di comunicare le caratteristiche degli alloggi (case e appartamenti) che mettono a disposizione a scopo turistico. I dati raccolti alimentano una banca dati sistematica e completa, dedicata agli alloggi per uso turistico e gestita dal sistema informativo del turismo.

Un privato che offre alloggi (case e appartamenti) a scopo turistico, deve dichiarare per legge le caratteristiche degli alloggi che mette a disposizione. Il gestore ha, inoltre, l’obbligo di esporre la targa recante il codice identificativo turistico provinciale (Cipat), di inviare telematicamente le generalità dei propri ospiti alla Questura, di comunicare le informazioni di arrivi e partenze degli ospiti ai fini della dichiarazione Istat e, infine, riscuotere l’imposta di soggiorno da parte dell’ospite. Nei prossimi mesi le strutture ricettive della Provincia autonoma di Trento saranno presenti sulla Banca Dati Strutture Ricettive (BDSR), una piattaforma disposta dal Ministero del Turismo che permette agli alloggi turistici di richiedere il Codice Identificativo Nazionale (CIN) che dovrà essere utilizzato per la pubblicazione degli annunci e per l’esposizione all’esterno delle strutture e degli immobili. Questo provvedimento ha lo scopo di contrastare l’abusivismo e di far emergere il sommerso e aumentare i requisiti di sicurezza degli appartamenti.

Vi è una netta distinzione fra B&B e locazioni brevi, ma entrambe le tipologie pagano le tasse. Per i B&B la tassazione è quella delle aliquote progressive Irpef, uguale alla tassazione delle persone fisiche, mentre per le locazioni brevi per il primo appartamento si applica la cedolare secca del 21% ma dal secondo immobile la tassazione è del 26% senza poter scaricare nessuna spesa. Viene inoltre pagata l’Imis.

I controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate vengono effettuati da sempre. I B&B come le locazioni brevi con codice fiscale, non possono percepire nessun contributo provinciale a differenza di alberghi o altre imprese turistiche.
Mi piace ricordare che qualche anno fa le stesse Apt hanno organizzato assieme alla piattaforma AirBnb incontri invitando i residenti e possessori di immobili ad iscrivere i propri appartamenti su questo portale, ma agli stessi non veniva spiegata la parte normativa e fiscale. La stessa Provincia ha poi supportato la diffusione di start-up che hanno presentato nei comuni turistici progetti di rimessa sul mercato di appartamenti turistici senza fornire opportuna conoscenza sugli obblighi e normative da rispettare.

Sia AirBnb come Booking, Trivago o Holidu sono agenzie di viaggio on-line mondiali. Queste agenzie hanno cambiato il mercato, hanno fatto sì che le piccole agenzie di viaggio nazionali chiudessero cambiando non solo il modo di prenotare la vacanza ma anche la tipologia di struttura nella quale alloggiare e conseguentemente il modo di fare vacanza. Sono agenzie intermediarie che trattengono una % sul venduto, la piattaforma AirBnb, previ accordo con l’host può trattenere una ritenuta fiscale che verserà direttamente all’Agenzia delle Entrate. Qualche anno fa è stata approvata una normativa affinché anche gli alberghi potessero destinare una % dell’albergo in appartamenti percependo contributi.

Il fenomeno della difficoltà di trovare appartamenti a lungo termine c’è ma la denuncia va fatta ai possessori degli appartamenti sfitti o vuoti non a chi decide di mettere a reddito la propria proprietà in regola. In Trentino, dal 2005 vige la cosiddetta “Legge Gilmozzi “, una normativa provinciale (la n. 16 del 2005) che è stata pensata ed approvata con l’obiettivo di limitare la cementificazione dei paesaggi montani. In pratica, in una serie di comuni trentini che vengono classificati come “a vocazione turistica”, è possibile costruire nuovi edifici residenziali solo nel caso in cui questi siano destinati a diventare abitazione primaria di chi vi risiede (non necessariamente del proprietario).

Di fatto, quindi, è possibile anche acquistare uno o più immobili come investimento e darli in locazione, purché i locatari li utilizzino come prima casa. È evidente che la legge si pone come obiettivo la limitazione del consumo del suolo e l’eccessiva speculazione ma allo stesso tempo cerca di tutelare il residente o comunque chi decide di abitare presso i nostri paesi montani turistici.Come Associazione già qualche anno fa avevamo organizzato degli incontri con personale tecnico specializzato che prevedeva la crescita esponenziale di locazioni brevi.

Gli addetti ai lavori sapevano di questo fenomeno e, nonostante ciò, in nessun ambito sia politico, tecnico che burocratico si è cercato di intervenire repentinamente prevedendo normative fiscali o facendo rispettare gli obblighi di sicurezza; non sono stati nemmeno effettuati controlli adeguati da parte delle autorità.

Credo che sia i B&B che le locazioni turistiche debbano rientrare in un piano turistico- regolatore in questo modo ogni città o paese in percentuale potrà godere di strutture alberghiere ed extra alberghiere in proporzione alla densità degli abitanti residenti. Inoltre, appare fondamentale il ruolo che gli Enti locali debbano avere in questa fase effettuando controlli di verifica sulle strutture in merito al rispetto dei requisiti igienico sanitari come avviene per le altre strutture ricettive. Si riuscirebbe così a regolamentare e contrastare il “sommerso” e ripristinare la legalità.

I B&B non sono una proposta alternativa o concorrente a quella alberghiera proprio perché sostanzialmente diversi. Un B&B deve essere concepito come un arricchimento per un’offerta turistica espressione di un territorio multiforme. La diversità rispetto al servizio alberghiero è molto chiara al turista che ricerca questo tipo di sistemazione: la scelta di soggiornare in un B&B non nasce quasi mai da motivi economici, ma dalla consapevole volontà di provare un’esperienza di accoglienza molto vicina alla gente che abita il Trentino.

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Stefania Angeli
Presidente Associazione B&B di Qualità del Trentino

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