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Intervista a Giuseppe Varagone – Segretario Uil Fpl Sanità del Trentino

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ATTOLINI (SINISTRA ITALIANA) * MONTE BONDONE (TN): «LE EX CASERME ASBURGICHE DELLE VIOTE DEVONO RIMANERE BENE COMUNE»

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16.49 - giovedì 4 luglio 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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L’assessore Marchiori dichiara ieri che il destino delle ex caserme delle Viote è legato alla disponibilità di risorse economiche. A causa della carenza finanziaria e dell’assenza di progetti, non esclude l’ipotesi della vendita a privati. Dobbiamo anzitutto smentire l’assessore, perchè progetti per l’utilizzo pubblico delle ex Caserme Austroungariche del Monte Bondone esistono, sono stati formulati e presentati alla Giunta Provinciale e agli assessori di competenza.

Le Caserme, dapprima abbandonate, sono state ristrutturate negli anni novanta e fino al 2008 sono state il centro di attività di formazione e ricerca nel campo dell’ecologia alpina, affidata all’Istituto di San Michele. Per qualche anno anche gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado hanno avuto accesso a questo centro di eccellenza per lo svolgimento di settimane scuola/natura.

Si tratta di un bene comune, inserito in un’area protetta che offre importanti opportunità in termini di biodiversità animale e vegetale, cultura del territorio, attività antropiche che storicamente hanno caratterizzato l’ambiente montano. Come tale deve essere ristrutturato e conservato dall’amministrazione provinciale per diventare il luogo in cui praticare congiuntamente l’osservazione, l’informazione, la formazione e la pratica scientifica, a qualsiasi livello di studio in collaborazione con l’orto botanico, gestito dal Muse, che può e deve diventare modello per un parco botanico di altura, in una una dimensione nazionale ed internazionale.

La loro tutela va inserita in un processo che il comune di Trento e la Provincia devono compiere per definire il rapporto con il Bondone, il turismo di montagna e le attività produttive. Il turismo sostenibile in montagna è una forma di sviluppo e pianificazione che rispetta e preserva nel lungo periodo le risorse naturali, culturali e sociali e contribuisce allo sviluppo economico e alla piena realizzazione delle persone che lì vivono, lavorano o soggiornano. Il cambiamento climatico ha ridotto i giorni di copertura nevosa. Invece di restare aggrappati ad una concezione anacronistica di turismo sciistico, pensiamo ad una valorizzazione del sistema delle malghe sul versante sud- est della montagna e ad un turismo sostenibile, rapportato alle produzioni, incentrato su cure termali, passeggiate, bici turismo, che sappia cogliere anche le importanti sollecitazioni scientifiche che un centro di ricerca alpina può fornire.

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Renata Attolini

Segretaria Provinciale di Sinistra Italiana.

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