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CARABINIERI – TRENTO * TRUFFE AGLI ANZIANI: «SI FINGE “MARESCIALLO“, DENUNCIATO UN VENTENNE»

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14.03 - martedì 9 luglio 2024

Nella serata del 04 luglio, i Carabinieri della Stazione di Trento, coadiuvati dai colleghi di Mattarello, hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria di Trento un cittadino italiano ventenne, originario della Provincia di Napoli, poiché individuato quale responsabile – in concorso con almeno un altro soggetto in fase di identificazione – di una truffa ad una signora, classe 1939, avvenuta nel primo pomeriggio a Bolzano, nonché di un ulteriore tentativo di truffa verificatosi nella stessa giornata di ieri a Civezzano.

I Carabinieri di Trento, d’altronde, già da tempo sono particolarmente attivi nel contrasto all’odioso fenomeno delle truffe ai danni delle persone anziane, sia tramite la conduzione di significative operazioni di servizio (tra le quali si ricorda, ad esempio, l’arresto di un soggetto quarantenne che nello scorso mese di aprile che aveva truffato ben 30.000 euro ad una signora di Trento), sia attraverso l’organizzazione di numerosi incontri e conferenze sul tema presso circoli, parrocchie ed associazioni varie situati in tutto il territorio di competenza.

Questa particolare sensibilità si è tradotta, nella serata di giovedì scorso, nell’attivazione di immediate indagini allorquando una signora settantenne residente a Civezzano si è presentata presso gli uffici dei Carabinieri di Trento, in via Barbacovi, per segnalare quello che ha ritenuto essere – a ragion veduta – un tentativo di truffa nei suoi confronti. La donna, infatti, era stata contattata poco prima, sul proprio telefono cellulare, da un soggetto il quale aveva dichiarato di essere un “Maresciallo dei Carabinieri”: questi, in particolare, aveva rappresentato alla vittima che sua figlia era incorsa in una grave problematica di natura giudiziaria per la quale sarebbe stata arrestata se non fosse stata pagata in suo favore una “cauzione” in contanti. Grazie all’intuito ed alla successiva decisiva segnalazione della signora, tuttavia, i Carabinieri sono riusciti a presentarsi al posto di quest’ultima all’appuntamento concordato dalla stessa con il “Maresciallo”, identificandone dunque il complice che avrebbe avuto il compito di riscuotere la famigerata “cauzione”.

A seguito di perquisizione personale, inoltre, il fermato è stato trovato in possesso di ben 3000 euro in contanti, tutti in pezzi da 100, frutto di una ulteriore truffa – questa volta andata a buon fine – che le rapide indagini dei militari hanno appurato essere stata commessa in Bolzano, nel primo pomeriggio, con le medesime modalità, ai danni di una signora del posto.

Al riguardo si coglie l’occasione per ribadire ancora una volta la necessità di maturare una sana diffidenza verso qualsiasi persona che al telefono si presenti come parente, un appartenente alle Forze dell’Ordine, un “tecnico Comunale” o dipendente di qualunque azienda che fornisca servizi, allorquando la chiamata sia finalizzata a richiedere denaro o, per assurdo, un corrispettivo in monili pur di poter far fronte ad una paventata esigenza e/o problematica improvvisa.
Il consiglio è infatti quello di chiamare sempre il “112” anche al minimo dubbio, nella consapevolezza che, di norma, nessuna Forza dell’Ordine, Ente o società chiederà mai, per alcun motivo, il pagamento di qualsiasi tipo di prestazione attraverso telefonate che lo sollecitino tramite metodi che non siano legalmente e sicuramente tracciabili.

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