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CONSIGLIO PAT * INTERROGAZIONE DEGASPERI (ONDA): MEDICI PEDIATRI – RISPOSTA ASSESSORE TONINA: «MASSIMALE DI 880 SCELTE ORDINARIE, 120 LE RISERVATE»

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14.44 - sabato 3 agosto 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Risposta interrogazione n. 400 di data 5 giugno 2024.In risposta all’interrogazione in oggetto, si comunica quanto segue.

Punto 1: il massimale dei medici pediatri di libera scelta è definito dall’Accordo collettivo nazionale della categoria, che attualmente prevede un massimale di 880 scelte ordinarie e 120 scelte riservate a specifiche categorie di assistiti, con possibilità per le Aziende sanitarie di attivare deroghe al massimale, per un tempo determinato, per necessità assistenziali in relazione a particolari situazioni locali o a particolari assetti organizzativi.

E’ stato di recente siglato un nuovo Accordo nazionale, che è in attesa di approvazione, che ha previsto un massimale complessivo di 1.000 scelte. Negli anni scorsi le deroghe/incrementi del massimale erano stati disciplinati in sede di accordo provinciale in favore dei pediatri che operavano in forma associativa e/o che utilizzavano un collaboratore di studio, oltre che in presenza di gravi criticità assistenziali. Tale disciplina è stata aggiornata nel dicembre 2022 in relazione alle modifiche introdotte dall’Accordo nazionale del 28 aprile 2022.

Ciò precisato, risulta pertanto possibile, in applicazione delle disposizioni richiamate, che permangano situazioni differenti nei diversi ambiti territoriali, anche in ragione delle eventuali deroghe temporanee concordate.

Punto 2: ai sensi dell’Accordo provinciale vigente le zone carenti sono individuate dall’Azienda sanitaria in applicazione di un sistema di previsione della saturazione delle scelte disponibili nei diversi ambiti, previsto nell’Accordo provinciale, che tiene conto di diversi elementi.

Sulla proposta di zone carenti è necessario acquisire il parere, obbligatorio ma non vincolante, del Comitato paritetico provinciale, presieduto dall’Assessore alla salute e a cui partecipano rappresentanti della Provincia e dell’Azienda e i rappresentanti sindacali della categoria. Nell’ambito del Comitato, al fine dell’espressione del parere, vengono esaminate le situazioni assistenziali nei vari ambiti, tenendo conto dell’offerta assistenziale, delle caratteristiche demografiche e geografiche del territorio e di specifiche difficoltà assistenziali locali.

Punto 3: con riferimento agli incaricati provvisori si richiama quanto riportato al punto precedente e si precisa che la situazione assistenziale è costantemente monitorata dall’Azienda sanitaria.

Punto 4: il numero dei bambini di età inferiore ai 14 anni assistiti dai medici di medicina generale è il seguente:

Mario Tonina

 

 

 

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Interrogazione a risposta scritta n. 400- Oggetto: Niente zone carenti dove servono, ovvero come far scappare i pediatri
La Fondazione Gimbe stima per la Provincia di Trento una mancanza in valore assoluto di otto pediatri al 1 gennaio 2023 e l’attuale numero di borse di studio per le specializzazioni in Pediatria si conferma ben al di sotto delle necessità del SSN.

L’Accordo Collettivo Nazionale (ACN) per la Pediatria di Libera Scelta attualmente in vigore prevede che i pediatri non possano seguire più di 1000 assistiti ciascuno. Tale normativa in Trentino è stata applicata solo in alcuni ambiti del Distretto Trento centro-nord mentre nei Distretti Sud ed Est si continua a consentire ai pediatri di acquisire assistiti anche fino a 1200 bambini. Attualmente sono in servizio con incarico provvisorio alcuni giovani pediatri in attesa di collocazione definitiva, in attesa di poter accedere ad un incarico da titolare.

Nonostante l’ACN per la Pediatria di Libera Scelta preveda la pubblicazione delle sedi carenti entro il mese di marzo, in Trentino si è dovuto attendere fino a pochi giorni fa per vedere pubblicate le zone carenti di Pediatria di Libera Scelta, con esiti in qualche caso sorprendenti.

Infatti non si capisce come mai ai Pediatri in servizio attualmente in Trentino con incarichi provvisori non si dia la possibilità di accedere a sedi definitive, con il rischio di vedere questi professionisti scegliere altre destinazioni.

A Cles è stata pubblicata una seconda carenza dopo che ne era già stata individuata una a pazienti zero nello scorso autunno. Al contrario a Rovereto, dove almeno trecento bambini risulterebbero privi del pediatra di libera scelta, non è stata individuata alcuna zona carente ma si è chiesto ai pediatri di aumentare il loro massimale di scelte, in violazione della norma sui massimali prevista dall’ACN.

A Lavis un pediatra è andato in pensione, attualmente sostituito da una pediatra con incarico provvisorio, uno è prossimo alla pensione, ma la carenza in questa zone non è stata individuata. E’ stata invece riconosciuta la carenza ad Albiano, che però appartiene ad altro distretto (Distretto Est) e quindi il pediatra che andrà a collocarsi in quella zona non potrà accogliere i bambini di Lavis, cosa che sta spingendo alcune famiglie della zona a scegliere il medico di medicina generale per i loro bambini.

Tutto ciò premesso si interroga la Giunta provinciale per sapere

1) le ragioni in base alle quali il limite di 1000 assistiti, previsto dall’attuale ACN come massimale non superabile, permane solo in alcuni Ambiti per il Distretto Centro-Nord mentre per i distretti Sud ed Est il limite è stato derogato fino a 1200 bambini;

2) i criteri in base ai quali il Comitato paritetico ex art. 11 ha da ultimo aggiornato le zone carenti ,anche in considerazione di quanto esposto in premessa con riferimento a Rovereto, Cles e Lavis;

3) come si intende operare per evitare che i pediatri di libera scelta con incarichi provvisori, impossibilitati ad ottenere l’incarico definitivo per le decisioni del Comitato, preferiscano altre destinazioni stante la grave carenza di professionisti a livello nazionale;

4) il numero di bambini nella fascia 6 – 13 anni assistito da medici di medicina generale suddiviso per distretto.

 

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Filippo Degasperi

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