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CONSIGLIO PAT * LAVORI AULA MATTINA: «APPROVATA LA MOZIONE “CULLE PER LA VITA” / EX CENTRO DON ZIGLIO, TROVARE LE RISORSE»

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13.12 - giovedì 6 giugno 2024

Nella seduta antimeridiana il Consiglio provinciale ha concluso con l’approvazione l’esame della mozione di maggioranza sulle “culle per la vita” avviata nel pomeriggio di ieri. A seguire ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno con alcune designazioni (Paneveggio San Martino, Consulta per la famiglia) mentre ha aggiornato le altre nomine ad una prossima seduta. I lavori sono poi proseguiti con l’esame e la votazione all’unanimità del ddl di un consigliere di maggioranza sul ricambio generazionale e con l’approvazione unanime di una mozione di maggioranza sulla ristrutturazione dell’Ex Ziglio. Infine, c’è stato tempo per l’illustrazione della mozione di minoranza che chiede il potenziamento del servizio pubblico di trasporto che collega il centro città a Monte Vaccino, il cui esame sarà completato nel pomeriggio.

 

82. Denatalità e culle per la vita (approvata in forma emendata)

Dopo una premessa che ragiona sul vacillare del nostro sistema in ragione dell’inverno demografico che caratterizza da anni il Paese, tema cruciale e urgente del quale occorre che la politica si occupi, con la mozione illustrata nel pomeriggio di ieri, una consigliera di maggioranza ha impegnato la Giunta provinciale ad avviare un confronto con Apss per individuare i luoghi più adatti per l’introduzione sul territorio provinciale di una o più presidi di “culle per la vita” e a promuovere una campagna di informazione sulle possibilità di partorire in sicurezza in ospedale nel pieno anonimato, come già previsto dalla legge e già possibile anche in Trentino come da procedure stabilite dall’Apss.
Sebbene crediamo che in Trentino ci sia già un protocollo forte, che forse potrebbe bastare, siamo d’accordo con il dispositivo della mozione, ha detto una consigliera di minoranza, però meno con le premesse all’interno delle quali si individua già, anomalmente, il possibile gestore. Detto questo, se una mamma non sa che si può partorire in ospedale in assoluto anonimato, ci si chiede come potrà sapere che c’è una culla per la vita, ha aggiunto.

L’assessora ha chiarito che del tema, delicato, è importante e utile parlare, per individuare servizi aggiuntivi all’esistente. Esiste già, è vero, la possibilità di partorire in ospedale con massima riservatezza. L’anonimato in questa fattispecie è infatti uno strumento fondamentale per garantire il diritto alal salute della mamma e del nascituro, oltre che indispensabile per permettere alla donna di esercitare la libera scelta. L’emendamento al dispositivo non intende derosponsabilizze la natalità, ma introduce la promozione di quanto c’è, con una campagna d’informazione per diffondere la conoscenza di questo protocollo.

Una consigliera di opposizione ha commentato la proposta, chiedendo, con considerazioni simili alla collega di minoranza intervenuta in apertura, la votazione per parti separate di premessa e dispositivo. Ha aggiunto che in Italia c’è anche un diritto all’aborto che va assolutamente tutelata, perché garantisce quelle donne che si rivolgevano in passato a mammane o ricorrevano agli aborti clandestini. Ha poi commentato negativamente l’introduzione dell’aprile scorso delle associazioni pro vita nei consultori: l’aborto è un diritto che va garantito, senza che le donne vengano messe in una condizione di ulteriore disagio rispetto alla forte sofferenza che una scelta di questo tipo di epr sé già comporta.

Una consigliera di maggioranza, ex assessora, ha definito questo un tema etico molto delicato, che passa un messaggio importante. Le “culle per la vita” sono un gesto estremo di accoglienza che risponde ad un gesto estremo di disperazione, a tutela della vita di un bambino. Il discorso sull’aborto in questo contesto è dunque a suo avviso fuori luogo. Cercare di aiutare le donne che non vogliono abortire, ma non possono al contempo tenere il bambino: di questo si parla. L’azienda sanitaria già permette a queste donne di partorire in sicurezza in anonimato, secondo un protocollo e procedure articolate a supporto di donen che fanno una scelta molto difficile. Bene che si sia trovata la quadra su questo tema puntando sulla necessità di informare correttamente e ampiamente.

Un consigliere di minoranza ha detto di voler entrare nel dibattito in punta di piedi, visto l’argomento delicato. Il tema è quello del sostegno alla genitorialità, una sfida per il futuro della collettività, sulla quale occorre ragionare in prospettiva con un occhio alla demografia in una società che invecchia sempre più. Servono politiche di sostegno a chi desidera formare la famiglia e di protezione pe ri più fragili, celebrando al nascita e anche offrendo un futuro a chi scelgi di fare una famiglia. La scelta straziante di separarsi dal figlio è un atto di dolore e di speranza che oggi le “culle per la vita” cercano di interpretare: un dovere morale, una necessità sociale. Non si può sostenere la premessa del documento perchè questo tipo di protocollo a mio avviso può essere solo svolto in un contesto pubblico, ma il testo del dispositivo nella forma emendata è condivisibile, ha concluso.

Dispiace, ha commentato un consigliere di maggioranza, che nella discussione su un tema di questo tipo, che soccorre situazioni disperate ed estreme, si tiri in ballo il tema della legge sull’aborto. Usare questa mozione per mettere i puntini sulle i rispetto ad una legge che personalmente non condivido, mi sembra fuori luogo.
La proponente ha replicato ringraziando per l’accoglimento di un mozione che ha per lei il significato profondo della difesa della vita e di dare alla donna gli strumenti per favorire la nascita e lo sviluppo di un bambino. Ci tengo a precisare, circa la premessa contestata, che non vuole indicare un gestore, bensì coloro che più di tutti si sono occupati di queste opportunità. Dare una possibilità e un’opportunità in più alla donna e a quella neonata creatura: questo era l’unico, vero obiettivo dle documento. Detto questo, mi va bene la votazione per punti separati, ha concluso ringraziando in particolare gli assessori che hanno contribuito al perfezionamento della proposta.
Un consigliere di maggioranza ha motivato il proprio voto personale di astensione, pur condividendo in buona misura le finalità del testo: non credo che il dispositivo possa essere la medicina per il problema della denatalità, ha chiarito, e credo che istituzionalizzare la “culla per la vita” non risolva il problema della deresponsabilità che si riscontra in questo tipo di situazioni.

Una consigliera di minoranza ha dichiarato il sostegno al documento della collega, formulando la sua posizione non sollocabile nell’area politica, ma piuttosto in quella etica e di responsabilita e rispetto.
La votazione ha dato il seguente esito: per la premessa: 6 no, 24 sì e 2 astensioni, per il dispositivo: 29 sì e 1 astensione.

 

Nomine: Larger nel collegio revisori del Paneveggio Pale di San Martino, Frank e Dalzocchio nella Consulta per la famiglia

Dopo l’esame della mozione sulle culle per la vita, con 15 voti, il Consiglio ha indicato in quota minoranza e in continuità con l’esistente, Cristian Larger quale componente del collegio dei revisori dei conti dell’ente parco Paneveggio-Pale di San Martino.
Maria Giovanna Frank e Mara Dalzocchio sono state rispettivamente indicate con 14 e 18 voti ricevuti da minoranza e maggioranza quali due componenti della Consulta provinciale per la famiglia.
Aggiornata ad altra seduta la nomina, in quota minoranza, di un un componente del collegio dei revisori dei conti dell’ente parco Adamello-Brenta e le altre nomine in calendario.

 

Ricambio generazionale: approvato all’unanimità il ddl di maggioranza (approvato all’unanimità)

Già approvato all’unanimità dalla Commissione legislativa competente, il Consiglio ha proseguito con l’esame e l’approvazione unanime dell’unico articolo del disegno di legge 3 di un consigliere di maggioranza sul ricambio generazionale. E’ un primo passo, ha chiarito il proponente nell’illustrare il provvedimento, verso la valorizzazione delle competenze delle generazioni del futuro, per favorire la loro presenza all’interno della governance della nostra Provincia e investirli della responsabilità del Trentino del domani. Questa legge, ha concluso riprendendo una dichiarazione della Presidente del Consiglio del giovani Eleonora Angelini, “darà ai giovani la possibilità di incrementare il loro curriculum e costituirà una ragione in più per convincerli che anche nella nostra terra si può dare speranza alle proprie aspettative nel creare opportunità di formazione e di futuro”.

Un consigliere di minoranza ha apprezzato il ddl che, come quello sulla preferenza di genere, introduce un espediente meccanico per favorire un cambiameto necessario, in questo caso la presenza dei giovani nel futuro della comunità.
Un altro consigliere di opposizione a nome del suo gruppo ha aggiunto che le intenzioni della legge sono assolutamente apprezzabili, anche se occorre poi vedere come verranno tradotte. Si tratta infatti di una legge per promuovere iniziative e incentivare la partecipazione dei giovani, ma sarà poi il regolamento a declinarne i meccanismi.

Una consigliera di maggioranza lo ha definito un ddl prezioso e importante che potrebbe rendere il Trentino laboratorio politico a livello nazionale. Si tratta di partecipazione e non di facilitazione, ha chiarito la consigliera, con smussamento di barriere di accesso dei settori pubblci e para pubblici che sarebbero insormontabili per under 35 seppure molto qualificati, una legge a garanzia dell’intergenerazionalità, della meritocrazia e della sostenibilità istituzionale delle politiche. Un tema percepito sempre più come cruciale che faremo di tutto per sostenere, evidentemente con il Consiglio provinciale dei giovani.

Un consigliere di maggioranza ha espresso soddisfazione per il percorso compiuto da questo disegno di legge che investe sui nostri giovani e fa capire alle istituzioni trentine quanto bisogno ci sia di ascoltare le giovani generazioni e fare tesoro del loro apporto prezioso.

Sostegno anche da parte di una consigliera di minoranza che ha sottolineato al contempo che difficilmente i giovani si fanno avanti: li ha esortati ad impegnarsi a presentare autocandidature ed utilizzare questo disgeno di legge per rendersi attivi e partecipi.
Questo testo è frutto di uan mediazione scritta con il contributo prezioso dell’assessorato competente, ha concluso il proponente che ha ringraziato tutti quelli che lo hanno sostenuto.
Approvato con 11 astensioni un emendamento, la votazione del ddl è stata unanime.

 

55. Ex Centro Don Ziglio, trovare le risorse per portare avanti la riqualificazione (approvata)

La mozione di una consigliera di maggioranza, approvata all’unanimità, impegna la Giunta a ricercare risorse proprie per portare avanti il progetto di riqualificazione dell’ex Centro Don Ziglio di Levico, iniziato nella scorsa legislatura con la previsione del finanziamento con risorse del Pnrr (un contributo che potrebbe venir meno), che si trova in uno stato avanzato di progettazione grazie al coordinamento tra l’Assessorato, Apsp, Apss e Apop.
Una consigliera di minoranza ha giudicato questo un tema meritevole di attenzione e l’intervento assolutamente urgente. Troppe volte sono state assegnate risorse per la ristrutturazione di strutture a scapito di priorità sicuramente maggiori, ha notato, augurandosi che non accada più in futuro e dichiarando appoggio alla mozione.
Come non apprezzare un intervento di questo tipo, ha notato un’altra consigliera di minoranza: se c’è la disponibilità della Giunta ben venga.

Una consigliera di maggioranza della zona ha ringraziato la collega per la proposta, dichiarando l’importanza della struttura per il territorio.
Cosa volete che siano una ventina di milioni, ha ironizzato un consigliere di minoranza: detto questo fondamentale dare risposte che da tempo non arrivavano. Certo che se le risposte erano tanto urgenti si potevano dare prima e sarebbe interessante capire perchè prima non sono arrivate. Nel 2020 la Pat certificò che l’immobile non aveva i requisiti, non era conforme strutturalmente e nemmeno sussitevano le condizioni di sicurezza. Manca chiarezza: cosa si è fatto da allora e cosa e sopratutto quando si farà da ora in poi, ammesso che gli ospiti sono in una struttura che non ha i requisiti?
L’assessore competente ha espresso il parere favorevole alla mozione. La struttura non la conoscevo, ha premesso, e l’ho visitata il 4 aprile scorso, in occasione del percorso di conoscenza, che sto svolgendo, alle strutture-rsa del Trentino. Non servono tanti pareri tecnici: la struttura ha fatto il suo corso e se crediamo che serva dare una risposta a quel territorio in termini di servizi, occorre intervenire. Da quella visita è partita la mia attenzione e mi sono attivato da subito, mentre il Presidente della Giunta ha garantito le risorse nell’assestamento di bilancio (circa mezzo milione di euro): la struttura dovrà essere demolita e ricostruita, al fine di garantire dal punto di vista qualitativo e struttuale il servizio di ospitalità e cura su quel territorio e nel contempo dare una risposta complessiva a tutto il Trentino.
La proponente, nella replica, ha ringraziato l’assessore e la Giunta per il sostegno ammettendo che le criticità ci sono e dichiarando che nella scorsa legislatura non si è stati fermi.

Un consigliere di maggioranza ha riconosciutoa all’ex assessora gli sforzi compiuti nella scorsa legislatura e ha evidenziato l’impegno del personale che in questi anni ha fatto di tutto per compensare le criticità della struttura facendole pesare il meno possibile sugli ospiti. Oggi è una pirorità lavorare ad un intervento definitivo e dignitoso, ha concluso ribadendo soddisfazione per l’accoglimento della proposta.
Un consigliere di minoranza ha annunciato il voto favorevole suo e del suo gruppo e una collega di opposizione ha espresso apprezzamento per l’approccio tenuto dall’assessore e la scelta di effettuare un percorso di visita diffuso alle strutture sul territorio, chiedendogli di svolgere una relazione completa presso la commissione legislativa competente, una volta completati i sopralluoghi.
Un consigliere di maggioranza ha rafforzato l’ipotesi di audizione dell’assessore in Commisisone e si è congratulato con l’ex assessora dichiarando il sostegno alla proposta di ristrutturazione.
Un consigliere di minoranza ha ribadito le criticità sollecitando la risposta alle sue domande.
Il documento è stato approvato all’unanimità.

 

62. Trasporto urbano, potenziare il collegamento Trento-Montevaccino (esame in corso)

La mozione proposta da un consigliere di minoranza impegna l’esecutivo a confrontarsi con il Comune di Trento e con Trentino trasporti affinché venisse potenziato in modo strategico il servizio di trasporto pubblico che collega il centro città a Montevaccino e a confrontarsi con Palazzo Thun al fine di attivare anche per Montevaccino il servizio a chiamata notturno.
La seduta è stata sospesa, l’esame della mozione sarà completato alla ripresa dei lavori nel pomerigigo a partire dalle ore 14.30.

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