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CONSIGLIO PAT * PRIMA COMMISSIONE: «ASSESTAMENTO BILANCIO, TERMINATE LE AUDIZIONI / PRESENTATI 7 EMENDAMENTI DI GIUNTA»

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18.03 - mercoledì 10 luglio 2024

 

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Assestamento, finite le audizioni parte la discussione Presentati 7 emendamenti di Giunta. Sono terminate questo pomeriggio nella Prima commissione, presieduta da Carlo Daldoss (FdI), le audizioni relative alla manovra di assestamento di bilancio della Provincia. Dopo le consultazioni di ieri (qui la notizia), oggi sui disegni di legge 34 e 35 e sul Defp è stato sentito il parere del Cal (è intervenuto Paride Gianmoena assieme a Marco Riccadonna). Chiuse le audizioni, la Commissione ha esaminato il rendiconto (ddl 34), che è stato approvato con 5 favorevoli e 4 contrari. Si è passati poi all’esame dell’assestamento (ddl35), in presenza dell’assessore Achille Spinelli e dei suoi funzionari che hanno illustrato l’articolato e risposto alle domande di chiarimento dei consiglieri. Alle 17.30 erano stati approvati 9 dei 51 articoli. Unanime il voto sulle norme 6 e 7 che riguardano il rinnovo contrattuale dei provinciali. L’assessore Spinelli Achille ha inoltre presentato 7 emendamenti sugli articoli 4, 14, 21, 22, 41, 53 e 55 del ddl 35.

Cal: sì a hotel in aree agricole, ma dopo un’analisi complessiva

L’intervento di Paride Gianmoena (documenti in allegato sul sito del Consiglio) ha preso le mosse dal parere del Cal sulla strategia di legislatura dalla quale, ha ricordato, discende in larga parte il Defp. Ha quindi ricordato l’intesa in materia di finanza locale tra Cal e Giunta che mette a disposizione delle autonomie locali un budget di 60 milioni di euro. Una cifra, ha detto, in linea rispetto agli ultimi anni e complessivamente uguale al trasferimento 2018. Gianmoena ha sottolineato la richiesta del Cal, nell’invarianza, di non avere trasferimenti vincolati; si passa da 40 a 60 milioni, ha proseguito, risorse libere che servono ai Comuni per far manutenzione dell’esistente, non certo per fare programmazione per il futuro. Per questa ha ricordato l’impegno politico ottenuto perché siano stanziate risorse per gli interventi sugli acquedotti. Il presidente ha citato poi il fondo straordinario di 800 mila euro a sostegno della parte corrente dei Comuni in difficoltà e anticipato che sarà messo a disposizione già a partire da agosto. Per alcuni Comuni, ha dichiarato, si ragiona di 20-50.000 euro non risolutivi dei problemi dei Comuni: è stata messa una toppa, calcolando che il trasferimento riguarda circa 40 Comuni. In autunno ci aspetterà un’analisi dettagliata e complessa, ha aggiunto: il vero problema è mantenere la competitività dei Comuni e trovare una soluzione per il personale. Ciò che è stato fatto aiuterà a inquadrare le difficoltà che i Comuni vivono. Sull’indicatore composito del grado di sviluppo su base territoriale Gianmoena ha ricordato il confronto con l’assessore Gottardi e ha detto che bisogna capire cosa significa vedere le conseguenze del modello statistico sul territorio trentino. Ha chiesto in questo senso di introdurre il criterio dell’intesa in merito all’adozione dell’indicatore. Bene le politiche sulla casa, ha continuato, bene gli esercizi multiservizi.

Sull’articolo 42: sei mesi dopo la discussione sul ddl delle foresterie si introduce il nuovo argomento degli alberghi in aree agricole. Bisogna per il Cal fare un ragionamento a 360 gradi, solo così si riuscirà a dare la prospettiva che merita il Trentino: fotografare la situazione attuale e i bisogni. Gianmoena si è detto d’accordo con la necessità di aprire verso un turismo di qualità, ma bisognerebbe provare a fare un ragionamento complessivo evitando norme che arrivano una dopo l’altra. Dopo il ragionamento, ha aperto, se necessario perché no, si può intervenire con hotel anche nelle aree agricole, ma prima serve l’analisi. Sulla questione foresterie invece ha dichiarato che il Cal rimane sulla linea di sei mesi fa. La realizzazione di nuovi alberghi in aree agricole, ha sintetizzato, va bene dopo un’analisi, ma almeno a cinque stelle, nelle adiacenze delle attuali zone urbanizzate, rimanendo tutto in capo al Comune.

I consiglieri

Sull’articolo 42 Paolo Zanella (Pd) si è detto d’accordo con la posizione del Cal sul piano di sviluppo provinciale, ha trovato invece riduttivo dire che la norma non va bene, sia sistemata. Sul protocollo di finanza locale ha ricordato che 60 milioni sono nominalmente una cifra uguale al 2018: in mezzo c’è stato il picco di inflazione più alto dagli anni Ottanta. Gianmoena ha risposto con la consapevolezza che 60 milioni di oggi non sono 60 milioni del 2018: l’importante è che questi 60 milioni abbiano una destinazione libera, ha detto. Qualche Comune non arriva a 100.000 euro, ha ricordato e ribadito che i fondi servono a mantenere. A ciò ha aggiunto che i Comuni sono riusciti a partecipare a bandi straordinari sul Pnrr, oggi ci sono anche quelle risorse ad esempio sugli acquedotti (una ventina di Comuni ne beneficiano), ma non sarà sempre così. Servono fondi per riuscire a programmare gli interventi straordinari, ha affermato, riferendosi ad acquedotti e scuole. La vera sfida, ha concluso, sarà sulla mobilità corrente dei Comuni, mantenere i dipendenti, ma non è facile. Ha indicato il lavoro congiunto in questo senso come un’opportunità.

Francesco Valduga (Campobase) ha detto che la manovra si dovrebbe valutare a partire dalla pianificazione e parlato dell’incapacità di pianificare. È vero, ha detto, non c’è più il budget di legislatura, dal budget annuale si è passati da quello semestrale per poi essere ora contenti di constatare che i soldi transitano da una legislatura all’altra. Ci si accontenta anche di fronte a una manovra che non richiede più di stringere i cordoni della borsa. Sulle gestioni associate ha detto che bisogna dirsi senza paura che bisogna lavorare assieme, al di là dei nomi che si vogliono dare alla cosa. Il lavoro congiunto consente veramente il governo del territorio, ha proseguito Valduga che ha accolto inoltre favorevolmente l’introduzione del concetto di intesa. Sull’articolo 42 ha detto che il territorio è stato giustamente difeso dal Cal sulla questione delle foresterie.

Qui per il consigliere ci si trova di fronte a un articolo costruito su una posizione puntuale da cui si trae la pianificazione generale: il sistema dei Comuni dovrebbe dire che non è sufficiente dire che poi alla fine tutto sarà in capo ai Comuni. Chi ha in mente la pianificazione del territorio deve immaginare cosa interessa dal punto di vista di risparmio del suolo. Sul “turismo di qualità”: siamo sicuri che un hotel a cinque stelle significhi turismo di qualità? ha chiesto Valduga. Bisogna superare l’idea che il turismo di qualità sia quello di altospendente, ha aggiunto, degli hotel a cinque stelle che rischia invece di trasformare la montagna in un luna park. Ha auspicato in questo senso una riflessione più articolata dal sistema dei Comuni. Gianmoena ha risposto chiarendo che la richiesta del Cal è una programmazione delle risorse pluriennale, almeno triennale, se non quinquennale per mettere gli amministratori nella condizione di programmare. Quarta via significa lavorare in maniera associata, ha aggiunto, creare sinergie tra i Comuni, convenzioni. Un modello che non preclude le fusioni dei Comuni, ha precisato. Sugli hotel: in Alto Adige, che non è la perfezione, il numero degli alberghi a cinque stelle è molto superiore di quella del Trentino, è vero che la qualità non è sinonimo di cinque stelle, ma si deve dire che se un cinque stelle funziona bene quella è di certo qualità. Ha ricordato che il ragionamento che vede favorevole il Cal deve essere di prospettiva, che oggi non è stato fatto.

Maria Bosin (Patt) ha ripreso il tema degli acquedotti chiedendo se il finanziamento sia in altre voci o da definire. Sugli alberghi: dire cinque stelle è già un livello alto di qualità, ma un cinque stelle deve avere anche un contesto da cinque stelle. Non è che il vincolo vada a favorire le zone che sono già a livelli alti e a penalizzare quelle che invece non lo sono? ha chiesto. Bosin ha detto di non credere che la clientela da cinque stelle vada ovunque, il contesto deve essere coerente con le stelle. Ha chiesto se il Cal si è posto il problema. Gianmoena ha parlato di un impegno politico per trovare le risorse sugli acquedotti: una delle proposte era di vincolare una parte dei 60 milioni a ciò, ma si è scelto di tenerli svincolati da obiettivi perché sono risorse ordinarie. Sugli hotel ha ricordato che la clientela dei cinque stelle è diversa, non va a toccare ciò che già esiste e non è in competizione con quello che esiste già. Un investimento del genere lo si fa comunque in un contesto positivo. Rispondendo a Mariachiara Franzoia (Pd) sull’indicatore, Gianmoena ha spiegato che la norma già prevede un’intesa. Quello che si chiede sono due intese, ha chiarito, una a monte sugli indicatori e una a valle sull’applicazione dei criteri che derivano dall’indicatore.

Vanessa Masè (La Civica) ha chiesto un chiarimento sull’articolo 32 in materia di cave: quando il Cal dice di “valutare la possibilità di estendere la facoltà di stoccaggio temporaneo a materiali provenienti da opere private” cosa si intende? Gianmoena ha risposto che si è voluto evidenziare che non siano inerti, che si può aprire allo smaltimento da opere private sempre però previo consenso del Comune.

Approvato il rendiconto, si prosegue con l’esame dell’assestamento
Chiuse le audizioni, la Commissione esaminato il rendiconto (ddl 34), che è stato approvato con 5 favorevoli e 4 contrari. In dichiarazione di voto Paolo Zanella (PD) ha motivato la contrarietà: i grandi investimenti in opere pubbliche che a detta di chi governa dovrebbero determinare la crescita destano non poche perplessità e l’impatto a nostro avviso non sarà quello atteso. Si è passati poi all’esame dell’assestamento (ddl35).

Sull’articolo 1 (esenzione dall’Irap per le onlus e terzo settore) il consigliere Zanella ha obiettato che si dovrebbe ragionare su sgravi selettivi, al fine di guidare lo sviluppo del territorio piuttosto che dare esenzioni a pioggia. Ha difeso questa iniziativa Vanessa Masè (Civica) che ha definito questa una politica pregevole che ha già dimostrato la sua efficacia in passato. All’articolo 2 (incremento della base imponibile Irpef fino a 30.000 euro), Zanella ha commentato che l’esenzione vale ancora un caffè e forse compensa l’inflazione. Forse avrebbe senso un intervento di progressività oppure o, in aggiunta, si dovrebbe mettere mano all’indicatore Icef che non ha compensato l’inflazione. Mi auguro che nella fase di discussione in aula ci sia modo di ripensarci perché questa manovra di piccola entità rischia di escludere chi ne ha veramente bisogno. L’articolo 3 autorizza il ricorso all’indebitamento per il finanziamento degli investimenti pubblici: rispetto a questo, il consigliere Francesco Valduga (Campobase), convinto della necessità di investire in tempi di crisi, ha chiesto se c’è la possibilità di avere maggiore contezza delle opere per le quali si intende indebitarsi.

L’assessore Spinelli ha ribadito l’opportunità di utilizzare questo istituto e ha detto che al momento c’è l’ammontare complessivo e quando si adotteranno i piani di programmazione saranno definiti gli interventi (di diretta competenza della Provincia). Citando il caso della Novaledo-Levico (tunnel di Tenna) Zanella ha sollevato perplessità rispetto al modo di procedere: avrebbe più senso a suo parere parlare con i territori e capire prima l’utilità e le priorità delle opere. Roberto

Paccher (Lega) ha detto che si tratta di polemiche pretestuose, obiettando che l’allargamento della tratta citata da Zanella è di assoluta urgenza e che non serve sentire i territori perché l’unico comune di fatto coinvolto (Levico) chiede da anni di risolvere un problema che è di sicurezza. Francesco Valduga ha chiesto delucidazioni sulle modalità di realizzazione dell’opera (per lotti, con un primo tratto di circa 5 km senza criticità) e Zanella ha confermato la pericolosità della strada in oggetto, osservando tuttavia che ci sono perplessità sul bucare il colle di Tenna: prima si pensi a dialogare con i territori e poi si finanzi l’opera, ha ribadito. All’articolo 4 (modifiche documenti previsionali partecipate Pat), un emendamento introduce l’esenzione Imis per gli immobili occupati abusivamente, fattispecie molto particolare e rara in Trentino.

Zanella ha osservato che se non si prenderanno in mano seriamente le politiche per la casa ci troveremo sempre più immobili occupati in futuro e la fattispecie non sarà più tanto rara. L’articolo 5 definisce nuovi limiti massimi per il personale provinciale appartenente al comparto delle autonomie locali, mentre l’articolo 6 e 7 (votati all’unanimità) stanziano risorse per il rinnovo del contratto collettivo per il triennio 2022-24 e per il triennio 2025-27. Zanella ha notato che sebbene le risorse siano aumentate, con una compartecipazione al gettito legata all’inflazione, il recupero del potere di acquisto è molto parziale rispetto all’aumento del costo della vita e i lavoratori sono sempre più poveri. Rispondendo alla consigliera Mariachiara Franzoia (PD) Comper ha chiarito che è in corso la trattativa per gli aumenti contrattuali per le cooperative sociali: non c’è uno stanziamento come per i dipendenti pubblici, ma si sta valutando in che termini si possa chiudere questa partita. Vanessa Masè ha ripreso le osservazioni del Cal ricordando che il tema era stato già toccato in passato con riferimento alle educatrici dei nidi. Stefania Segnana (Lega) ha richiamato gli apprezzamenti e la soddisfazione espressa dal sindacato in fase di audizione con riferimento alla sottoscrizione dell’accordo.

Valduga ha aggiunto che non si vuole stigmatizzare il percorso fatto, ma certo non ci si può precludere la possibilità di analizzare un dato sul quale dobbiamo necessariamente lavorare: nel tempo occorre continuare a lavorare su questa strada perché servono delle attualizzazioni. Il presidente della Commissione Carlo Daldoss ha notato che occorre anche capire da dove è arrivata l’inflazione (crisi energetica, guerra) e riflettere sul fatto che per fortuna è in parte rientrata.

Paccher ha ricordato che le proteste ci sono sempre state, ma che il contratto è stato approvato addirittura prima della scadenza (mai successo prima), a riprova dell’attenzione da parte della Giunta su questi temi. Paola Demagri (Casa Autonomia) ha raccomandato di non esagerare con l’autoreferenzialità: siamo in grado di capire cosa ha fatto la Giunta tanto che voteremo l’articolo. All’articolo 8 (semplificazione delle fonti normative e varie norme tecniche) Maria Bosin (Patt) ha chiesto chiarimenti sull’iscrizione all’assicurazione Inail per i VVFF e Comper ha chiarito che non esisteva una disposizione di questo tipo in precedenza, sebbene il personale fosse assicurato. Franzoia ha chiesto lumi sull’abrogazione dell’albo dei direttori, una norma desueta che di fatto era inapplicata.

L’articolo 9 prevede la riduzione da 5 a 2 anni del periodo in cui gli amministratori pubblici sono obbligati a riversare il compenso per l’assunzione di cariche relative a nomine e designazioni e si istituisce un nuovo organo di consulenza tecnico scientifica, il Comitato per il personale. Su quest’ultimo aspetto hanno chiesto delucidazioni Franzoia e Demagri e Valduga si è interrogato su come su come si possa conciliare l’istituzione di un nuovo organismo con l’esigenza di semplificazione richiamata nell’articolo precedente. Il quadro giuridico normativo è datato e merita di essere adeguato, ha chiarito Comper: c’è bisogno di riscrivere tutti gli ordinamenti e il compito del Comitato sarà quello di offrire spunti sui nuovi modelli organizzativi e gestionali. Zanella ha contestato la norma riferita alla riduzione da 5 a 2 anni dell’obbligo di riversare il compenso per l’assunzione di cariche relative a nomine e designazioni. La legge 11/2010, ha chiarito Placidi, è peculiare della Provincia trentina e politicamente si è ritenuto che in questa fattispecie la misura non fosse sufficientemente congrua. Masè ha osservato che si comincia ad individuare dal punto di vista pratico la declinazione della strategia della Provincia che ritroviamo anche nel Defp. Non può essere un delitto aver fatto politica, però il confine è sottile e sappiamo anche che la politica può dover “sistemare” qualcuno, ha osservato Valduga.

I lavori della Commissione riprendono domani mattina a partire dalle ore 09.30, con l’esame dell’articolo 10 (Cabina di regia sull’intelligenza artificiale).

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