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CONSIGLIO PAT * PRIMA COMMISSIONE: «BILANCIO DI ASSESTAMENTO, PROSEGUE LA DISCUSSIONE»

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14.49 - giovedì 11 luglio 2024

Prima commissione, prosegue la discussione dell’articolato dell’assestamento. In Prima commissione, presieduta da Carlo Daldoss (FdI), la discussione sull’articolato del ddl n. 35​  sul bilancio di assestamento è ripresa stamattina dall’articolo 10 (approvato con i sì della maggioranza e 4 no della minoranza). Articolo che prevede la possibilità da parte dell’assessorato di Simone Marchiori di organizzare eventi per far conoscere l’Autonomia. Mariachiara Franzoia (Pd) ha evidenziato che su questo tema ha un ruolo importante il Consiglio che ha avviato il progetto “Conosciamoautonomia”, e ha chiesto perché la Giunta abbia sentito il bisogno di sottolineare il ruolo di coordinamento dell’assessorato delle iniziative sull’autonomia. L’assessore Spinelli ha risposto che con questo articolo non viene incisa nessuna prerogativa del Consiglio; si tratta solo di coordinare le iniziative che fanno capo alla Giunta e agli enti strumentali della Pat. La norma, inoltre, è esplorativa e serve a capire quali e quanti sono i progetti.

Non c’è, quindi, alcuna volontà di andare a coprire spazi di altri, tanto meno quelli del Consiglio. Il presidente Claudio Soini, sottolineando il successo di Conosciamoautonomia, ha ricordato che da parte dell’assessore Marchiori è venuta la rassicurazione che non c’è alcuna volontà di interferire nel lavoro del Consiglio. Ciò non toglie, ha detto ancora Soini, che ci si debba coordinare con la Giunta. Per Paola Demagri (Casa autonomia) le dichiarazioni di Spinelli non convincono e ha ricordato che le progettualità avviate dal Consiglio con successo sono equidistanti. Con questo articolo, invece, ha detto in sintesi, si vuole solo riempire di contenuti l’assessorato di Marchiori. Anche per Paolo Zanella (Pd) la norma è pleonastica e serve a dare un significato all’assessorato e ha auspicato che l’articolo non apra la strada a celebrazioni dell’autonomia di basso livello. Francesco Valduga (Campobase) da parte sua ha affermato che l’autonomia non ha bisogno di celebrazioni e che con questa norma si cerca semplicemente di dare un senso a un assessorato che è servito come merce di scambio per portare nel centro sinistra il Patt. Non solo, ha aggiunto, non si capisce l’enfasi sul Centro studi sull’autonomia quando ci sono già enti come il Museo storico. Insomma, per Valduga la contraddizione è evidente: da una parte si immaginano nuove strutture e dall’altra si invoca un coordinamento. Di parere opposto Stefania Segnana (Lega) secondo la quale l’articolo ha senso in particolare oggi che l’autonomia è entrata a pieno titolo nel dibattito nazionale. Inoltre, ha ricordato che si è istituita la Sesta commissione proprio per approfondirne i temi legati all’autogoverno. Quindi, la norma è un’ulteriore tassello per rafforzare l’autonomia. Sulla stessa linea Vanessa Masè (La Civica) secondo la quale è importante per far capire alla popolazione che autonomia non è solo risorse, non è solo mamma Provincia, ma che c’è anche una dimensione ideale. Riguardo al potenziamento del sito Pat sull’autonomia ha proposto un concorso d’idee per le scuole.

 

Intelligenza artificiale, una cabina di regia per governarla

L’articolo 11 (approvato con l’astensione della minoranza) prevede una cabina di regia sull’Intelligenza artificiale nella pubblica amministrazione e per la gestione dei possibili problemi che possono sorgere per la protezione dei dati sensibili dei cittadini. Un tema, ha commentato Franzoia, al quale va riservata, assieme ai comuni, molta attenzione affinché queste tecnologie siano a servizio e non contro l’uomo.

 

Uno strumento per valutare lo sviluppo territoriale

L’articolo 12 (approvato all’unanimità) l’applicazione dell’indicatore del grado di sviluppo territoriale e su questo la consigliera dem Mariachiara Franzoia ha commentato che questo strumento è stato in gran parte accantonato, anche perché da parti dei comuni si è dimostrato inapplicabile e quindi ha chiesto i motivi per i quali è stato messo in legge. Valduga ha aggiunto che il tema sembrava essere stato messo un po’ da parte dalla maggioranza, anche perché da questo indice usciva una situazione che politicamente non piaceva anche perché si metteva in evidenza che le difficoltà emergevano nei grandi centri. Il dirigente generale del servizio urbanistica e della coesione sociale, Giovanni Gardelli ha affermato che il tema è quello della coesione territoriale che difetta di un vero e proprio strumento legislativo. C’è una legge sulla montagna datata e in parte inapplicata, quindi la strategia è quella di sviluppare una politica di coesione al pari di quello che sta facendo il Governo con la legge sulla montagna o in passato con le leggi sulle aree interne. I criteri di fondo di questo strumento riguardano soprattutto la sanità, l’istruzione e i trasporti. Si prevedono 45 indicatori per dovrebbero “scattare” una fotografia valida della situazione territoriale. Un’istantanea fondamentale per le politiche contro lo spopolamento di alcune zone periferiche come, ad esempio, le valli del Leno o l’Alta val di Cembra. Sul problema di un’intesa con il Cal, il dirigente, ha detto che non ha senso per uno strumento tecnico. Carlo Daldoss (FdI) ha affermato che lo strumento, del quale da assessoree è stato il “padre”, è valido perché permette di effettuare analisi oggettive in base alle quali individuare anche le risorse da investire per rendere più coesa la comunità trentina. Maria Bosin (Patt), infine, ha detto che lo strumento è importante per potenziare la solidarietà territoriale ma anche per supportare le amministrazioni comunali.

 

Contributi prima casa e recupero delle abitazioni, sì unanime

Si è passati poi agli articoli che riguardano a casa: il 13 (voto unanime), il 14 (unanimità) e il 15 (5 sì, 4 astenuti). Il primo prevede contributi per la prima casa e il recupero delle abitazioni per i giovani e le famiglie numerose; il secondo la copertura degli interessi per la riqualificazione energetica e l’ultimo i sostegni agli affitti nelle zone periferiche.
Paolo Zanella (Pd) ha definito del tutto insufficienti questi articoli. Basti pensare, ha aggiunto, che il nuovo governo laburista in Inghilterra ha previsto un piano casa da un milione di alloggi. Nella politica della Giunta, inoltre, manca un piano serio su Itea: si prevede pochissima edificazione e un insufficiente recupero dell’esistente. Interventi che Zanella ha definito miseri e ha aggiunto che non basta l’housing sociale per la classe media quando si lasciano scoperte le emergenze. Sull’articolo 15 l’esponente dem ha ricordato che la misura non ha funzionato e quindi è inutile mettere in bilancio altri 500 mila euro.

Per Paola Demagri, bene le intenzioni dell’art.13, anche se si poteva fare di più. E ha ricordato le fatiche che i giovani sono costretti a fare per impostare il loro futuro. Difficoltà che avrebbero bisogno di azioni incisive. Mentre, Stefania Segnana, ricordando il successo dei progetti di co – living, da lei avviati la scorsa legislatura, ha messo l’accento sul sostegno agli affitti nelle zone svantaggiare e ha detto che un anno di sperimentazione non basta e continuare a stimolare i giovani ad andare ad abitare nelle zone più montane è importante in primo luogo per lottare contro lo spopolamento. Maria Bosin (Patt), chiedendo di alzare l’età per l’accesso ai contributi prima casa, ha ricordato che nella scorsa legislatura la Giunta aveva raccolto le richieste delle amministrazioni di mettere in campo un fondo di garanzia per i proprietari di case per sostenere gli affitti e i costi della abitazioni nelle zone turistiche. Mentre Antonella Brunet (Lista Fugatti) ha ricordato il progetto co – living avviato nella scorsa legislatura nel Vanoi che ha dato ottimi risultati, e che ha permesso di attrarre anche professionalità importanti per la vita dell’intera comunità. Achille Spinelli ha sottolineato l’importanza dei contributi per l’acquisto e la riqualificazione per dare risposte abitative e uno stimolo sano al mercato. Zanella ha detto che il Fondo garanzia per gli affittuari non si farà e che il problema è esploso con la proliferazione degli alloggi turistici. Daldoss ha affermato che va fatta una valutazione sociale perché i giovani hanno sempre meno l’obiettivo della casa in proprietà e preferiscono, come nel Nord Europa, vivere in affitto. Inoltre, ha invitato a pensare a un fondo di housing sociale anche perché ci sono grandi disponibilità finanziarie soprattutto da parte dei fondi pensionistici.

 

Digitale, un’emergenza anche per i più piccoli

La commissione ha poi affrontato i temi della scuola. Sull’articolo 16 (approvato con 5 sì e 4 astensioni) sul benessere digitare, Vanessa Masè ha ricordato di aver presentato un ddl sull’uso dei mezzi digitali che sono diffusi ormai anche tra i più piccoli. Una situazione fuori controllo che richiede interventi energici anche per dare maggiori informazioni ai genitori sui pericoli di questi strumenti. E’ necessario, ha detto ancora, avviare un dibattito, anche duro, su questo tema che richiede posizioni forti come quelle che sono state prese in Francia e recentemente a S.Marino. Francesco Valduga ha aggiunto che alla base dell’articolo c’è un tema culturale preoccupante, ma ha ricordato che esiste un’autonomia scolastica. Quindi, la possibilità delle scuole di promuovere iniziative in questo campo senza dover rispondere a norme di legge. Soprattutto da parte di una maggioranza che spesso ha sostituito la realtà vera con quella dei social. Il ministro Valditara, ha detto ancora, che ha vietato i telefonini, fa parte di un governo che fa un uso esagerato dei messaggio sul web. Masè ha ribattuto che il suo ddl prevede il rispetto dell’autonomia scolastica, ma ha ribadito che ci si trova di fronte ad una vera emergenza che riguarda i bambini che sono esposti fin dalla più tenera età a rischi gravissimi.
Anche per Malfer ci si trova di fronte a una situazione di emergenza estremamente difficile da affrontare nelle scuole. Poco fruttuosa, invece per l’esponente di Campobase, la parte dell’articolo che introduce la possibilità di svolgere le riunioni degli organi collegiali scolastiche online.
L’articolo 17 (approvato con 5 sì e 4 astensioni) sulla stabilizzazione degli insegnanti nella Formazione professionale. Mentre per il 18 (sì unanime) Masè ha ricordato di aver presentato un ddl che prevede per ogni scuola 5 operatori d’appoggio con la disabilità intellettiva a tempo determinato che hanno un ruolo importante. Bene quindi l’articolo che prevedere di passare a 10 unità per scuola.

 

Direttori dei musei, la minoranza dice no

L’articolo 19 (passato con 5 sì e il no dell’opposizione) riguarda i criteri per l’assunzione dei direttori dei musei. Zanella ha ricordato che la proposta fatta dal Pd (Lucia Maestri) prevede l’introduzione di un concorso internazionale, quindi l’articolo ha una scarsa importanza.
Il 20, approvato con i 5 sì della maggioranza e l’astensione della minoranza, riguarda il coordinamento della Pat delle Olimpiadi 2026. Mentre per il 21 (ok unanime) un emendamento della Giunta ha tolto dall’articolo l’adeguamento del limite di fatturato delle aziende da 15 a 10 milioni per ottenere il contributo del 50% per le sponsorizzazioni alle società sportive. Una scelta fatta perché c’è la necessità di ulteriori approfondimenti. Quindi, almeno fino al bilancio di previsione, rimane ai 10 milioni.
Sull’articolo 22, riguarda il recepimento del Codice identificativo nazionale, 5 sì e 4 astensioni; così come il 23 che semplifica le procedure autorizzatorie degli interventi edilizi negli alberghi. L’articolo 24 (approvato con 5 s’ e 4 astensioni) prevede di destinare il 5% dell’imposta di soggiorno alle Agenzie territoriali d’area (Ata). La dimostrazione ha detto Zanella che queste strutture non funzionano. Ata, ha aggiunto Valduga, che non hanno mai convinto. Il 25 (ok unanime) prevede la proroga fino al 31 dicembre del 2025 dei tempi per l’integrazione dell’Apt della Val di Non con altre Apt. Demagri ha detto che la questione andrebbe finalmente chiusa.

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