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COPPOLA (ALLEANZA VERDI E SINISTRA) * DIGA DEL VANOI: «NON RISOLVEREBBE I PROBLEMI DEL VENETO, MA DISTRUGGEREBBE UN ECOSISTEMA MONTANO PREZIOSO»

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17.59 - mercoledì 17 luglio 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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La diga del Vanoi, definita anche eco mostro, non risolverebbe i problemi del Veneto in relazione agli eventi siccitosi ma, in compenso, distruggerebbe un ecosistema montano assolutamente prezioso e da conservare. Gli ambientalisti, e non solo loro, hanno proposto negli anni molteplici soluzioni per lo stoccaggio dell’acqua e il successivo riutilizzo: sia di quella piovana che di quella del fiume Brenta, in particolare quando si verificano delle piene.

Le soluzioni ottimali per gli agricoltori veneti per la ricarica controllata della falda e la distribuzione in canaline nelle campagne coltivate ci sono e costerebbero 30 volte meno, ma si preferisce creare assurdi contrasti con i territori montani che, tra l’altro, insistono prevalentemente sulla provincia di Trento. Gli abitanti che si sono anche costituiti in comitati, sono giustamente preoccupati sia per la modifica in chiave distruttiva di un paesaggio prezioso, selvaggio e incontaminato, che per i risvolti legati al possibile dissesto idrogeologico e quindi alla pericolosità per gli abitanti della zona. Lo stesso Consiglio regionale del Veneto si è diviso su questo tema palesando evidenti contraddizioni. Posto che il Veneto non può imporre ai territori altrui, perché si tratta un’evidente e insopportabile prepotenza, costosissime grandi opere, se pure finanziate dal Prrn.

Si prevede un bacino artificiale di 33 milioni di metri cubi d’acqua, non certo una pozzanghera! Gli aspetti di criticità sono certo ambientali ma anche sociali, economici (perché si svaluta un territorio di pregio anche dal punto di vista di un turismo lento, attento al territorio e di qualità) e certamente legati alla sicurezza. I cambiamenti climatici in atto, forieri di dissesto, frane, esondazioni anche nella nostra provincia, non consentono sbagli né sottovalutazioni. Ricordo una recente delibera del Consiglio provinciale di Trento che all’unanimità, nel rispetto dei territori, e anche della sovranità di scelte che ci riguardano in prima persona, ha dichiarato la propria ferma contrarietà alla diga del Vanoi.

Il Consorzio del Brenta ha stabilito un percorso partecipativo carente, un tempo inadeguato per presentare, da parte degli enti preposti e delle associazioni, le osservazioni. Un tempo che non consente certo verifiche approfondite, osservazioni, studi specifici. Ma basterebbe un po’ di sano buonsenso per rendersi conto che questa opera è del tutto insostenibile e che, semplicemente, non si deve fare. Gli ecosistemi fluviali o torrentizi hanno equilibri delicati. La diga, già in fase di costruzione, si avverrebbe di tecniche e materiali, tra cui il calcestruzzo, altamente inquinanti e che producono molta CO2. C’è poi il tema dello stato degli alvei e dell’erosione delle rive a cui va garantita naturalità perché il flusso dell’acqua sia adeguato e venga protetta la biodiversità animale e vegetale. Da tenere in considerazione pure il passaggio di mezzi pesanti che comprometterebbe la viabilità, il diritto al silenzio, a un’aria respirabile, alla qualità della vita. Una diga artificiale non ha mai un impatto indolore, perciò continuiamo a difendere il territorio del Vanoi e la sua popolazione. Vale l’eterno assioma per cui non tutto si può fare dappertutto.

 

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Lucia Coppola

consigliera provinciale di Alleanza Verdi e Sinistra

 

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