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CRTCU – TRENTO * FIBERCOP SPA:«ABBIAMO VINTO LA CAUSA CONTRO L’AZIENDA, PER SPOSTAMENTO CAVI TELEFONICI SU PROPRIETÀ PRIVATA»

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09.57 - martedì 9 luglio 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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IL CRTCU vince una causa contro FIBERCOP SPA, per lo spostamento a titolo gratuito dei cavi telefonici che gravano su di una proprietà privata. Mentre lunedì luglio è avvenuta la firma per il distacco dell’infrastruttura di TIM, già in parte gestita da Fibercop spa, ceduta con un affare di 22 miliardi al fondo americano KKR, il CRTCU, ha vinto una importantissima causa contro Fibercop SPA. Si tratta di un’annosa questione che ha coinvolto molti cittadini (anche in relazione a tutti i bonus ristrutturazione messi a disposizione dallo Stato negli ultimi anni) che hanno così deciso di ristrutturare le proprie abitazioni.

In molti casi infatti, i lavori vengono bloccati anche per lunghi periodi, a causa dei cavi della linea telefonica di TIM che attraversano la proprietà privata per proseguire il percorso di distribuzione del servizio verso altre utenze. Cavi dunque che non possono essere spostati o recisi, senza l’intervento del gestore della rete telefonica, pena una denuncia per interruzione di servizio pubblico.

Il problema però risiede nel fatto che nel 90% dei casi la situazione in essere non è giustificata da alcuna servitù in favore di TIM (già proprietaria delle infrastrutture prima della cessione).

Nel caso di specie, portato davanti ai giudici dal CRTCU, i ricorrenti dopo aver avuto il benestare dal proprio Comune per un intervento di efficientamento energetico soggetto alle agevolazioni fiscali, avevano richiesto a TIM /Fibercop lo spostamento dei cavi.

In tutta risposta, dopo ben cinque mesi dalla richiesta (!), TIM inviava tramite Fibercop un preventivo per lo spostamento di ben 12.103,50 Euro più iva.

I proprietari tramite CRTCU contestavano l’addebito delle spese e facevano presente che i lavori sarebbero dovuti iniziare a luglio 2023 sollecitando lo spostamento urgente. Nonostante ciò TIM per tramite di Fibercop, non ha reagito, costringendo i proprietari ad adire le vie legali con il sostegno del CRTCU, in quanto gli stessi, cosi come recita l’art. 92 del D. Lvo 259/2003, “hanno sempre facoltà di fare sul proprio fondo qualunque innovazione, ancorché essa importi la rimozione od il diverso collocamento degli impianti, dei fili e dei cavi, né per questi deve alcuna indennità, salvo che sia diversamente stabilito nella autorizzazione o nel provvedimento amministrativo che costituisce la servitù”.

In conclusione il Giudice ha accolto il nostro ricorso ordinando a Fibercop S.p.a. di rimuovere a proprie spese i cavi che insistevano sulla facciata e nella soffitta, oltre al pagamento delle spese di giudizio e riconoscendo anche che sussistevano i presupposti del provvedimento di urgenza.

Inoltre è da sottolineare il fatto che il Giudice abbia stabilito che mancando un provvedimento oblatorio (ovvero di servitù) ai proprietari potrebbe essere riconosciuta anche la risarcibilità con domanda da proporre avanti al giudice ordinario.

Come comportarsi dunque in caso si necessiti, a causa i lavori di innovazione, di spostare i cavi che gravano sul nostro fondo? Se non esiste alcuna servitù da parte del gestore dell’infrastruttura telefonica, consigliamo di effettuare la domanda non appena si viene in possesso della concessione edilizia; a questa è importante allegare un progetto di massima in cui è chiaramente dichiarato dal direttore dei lavori che all’interno del fondo sono necessari lavori di innovazione, invocando l’art. 92 del Codice delle comunicazioni e richiedendone lo spostamento fissando un termine. In mancanza di risposta, o qualora la risposta preveda un preventivo a vostro carico, consigliamo di inviare una diffida ad adempiere e poi eventualmente agire giudizialmente con la richiesta contestuale di un provvedimento di urgenza come nel nostro caso.

“E’ da anni che TIM prova a far pagare ai consumatori lo spostamento dei cavi telefonici che gravano sulle loro case e, in generale, sulle loro proprietà, ma le norme e la giurisprudenza confermano che siano costi ad esclusivo carico di TIM o di chi per essa” commenta il dott. Carlo Biasior, direttore del CRTCU, che prosegue “pertanto, in caso di richieste di denaro, i consumatori devono insistere, anche fino all’eventuale notifica della citazione, per poi, come spesso accade, senza dover ulteriormente coltivare la causa, essere contattati da TIM che si dichiara disponibile a provvede gratuitamente allo spostamento”.

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