News immediate,
non mediate!
Categoria news:
OPINIONEWS TN-AA

DEGASPERI (ONDA) – INTERROGAZIONE * CEDRI LICEO PRATI: «LA GIUNTA PAT INTENDE INVITARE “APOP“ AD OCCUPARSI DI ALTRO? »

Scritto da
11.45 - martedì 16 luglio 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

///

Oggetto: Cedri liceo Prati: i cortocircuiti della burocrazia e le giravolte dell’assessora. L’ormai annosa vicenda del pervicace ma immotivato accanimento della Provincia (APOP) contro i cedri del Liceo Prati, se ricostruita documenti alla mano, evidenzia chiaramente come si muove la burocrazia provinciale, quali interessi predilige e quanto la parte politica, a suon di capriole, sia pronta ad assecondare, coprire ed avallare gli interessi di parte piuttosto che quelli della comunità.
In data 12 ottobre 2023 il Liceo acquisisce l’atto di cottimo sottoscritto tra l’ing. Marco Gelmini, legale rappresentante di APOP in quanto dirigente del Servizio Opere Civili, e la ditta SAGECO sas per l’esecuzione di lavori da florovivaista per un importo di € 7.432,44. Il documento, che a pié di pagina reca la data dell’8 agosto 2023, è la riproposizione di una convenzione stipulata il 25 gennaio 2019 per “Taglio e sistemazione del verde”, promossa dall’allora dirigente scolastica, in ragione di una presunta pericolosità dei cedri Deodara nel cortile del Liceo.

Tale pericolosità – a seguito dell’interrogazione dello scrivente (n. 189 del 29 gennaio 2019) – sarebbe stata completamente esclusa da una perizia del dott. Maresi della Fondazione Mach. Quest’ultimo, con sopralluogo dello stesso gennaio 2019, aveva ravvisato che «fusti e colletti sono privi di difetti strutturali significativi ed i soggetti godono di ottima vegetazione e di gran vigore. Le radici non appaiono interessate da scavi o danneggiamenti negli ultimi anni». L’esperto osservava altresì che «non essendovi difetti strutturali significativi, il rischio per queste piante è rappresentato principalmente dalla possibile rottura di rami in caso di nevicata»; motivo per cui consigliava un immediato intervento di potatura da parte di esperti e raccomandava, in ragione delle considerevoli dimensioni, una periodica rivalutazione da parte di un tecnico esperto. Recependo tali indicazioni, in replica all’interrogazione citata, l’assessore Bisesti l’11 marzo prendeva atto che «la perizia tecnica elaborata dal dott. G. Maresi […] non ha evidenziato difetti strutturali significativi tali da rendere giustificabile il taglio delle piante» e comunicava che la Provincia, alla luce della perizia, avrebbe proceduto «alla messa in sicurezza di queste piante effettuando un deciso intervento di potatura e di consolidamento dei rami, secondo le modalità riportate nella perizia medesima e sotto la supervisione del tecnico esperto di cui sopra».

L’intervento (si noti il particolare, rilevante per la successiva ricostruzione: affidato in ogni caso alla ditta SAGECO con cui era stato nel frattempo sottoscritto l’accordo per l’abbattimento delle piante) era già stato eseguito alla fine di febbraio. I docenti dell’Istituto, che in larga maggioranza avevano nel frattempo promosso insieme agli studenti una petizione in difesa delle piante, ravvisarono in verità una maldestra potatura (forse perché quella ditta non è esperta d’interventi conservativi su alberi di tali dimensioni e tale pregio naturalistico?) e ricevendo riscontri in tal senso da un esperto dendrologo: la potatura aveva sì eliminato ogni residuo rischio, ma deteriorato l’estetica dei due storici esemplari.
Passano quattro anni e mezzo, dal gennaio 2019 all’agosto 2023. Il contratto originario avrebbe dovuto essere rescisso dopo la risolutiva potatura. E invece APOP lo ripropone identico, senza tenere in considerazione alcuna la perizia che aveva in sostanza dichiarato quell’intervento non necessario. La comunità scolastica si era inoltre espressa, a larga maggioranza, a favore del mantenimento delle piante.

La macchina si rimette in moto. Lo scrivente presenta una seconda interrogazione (n. 3 del 1° dicembre 2023) in cui chiede: 1) «se è confermato che la PAT vuole ancora e senza motivazione insistere per abbattere i cedri del liceo Prati e in base a quale perizia e analisi»; 2) copia della perizia; 3) «se per il principio dell’autonomia scolastica non si ritiene indispensabile acquisire il parere del liceo Prati prima di prendere decisioni come quella dell’abbattimento dei loro cedri». In data 29 febbraio 2024 l’assessora Gerosa precisa che «la Provincia di Trento non ha manifestato insistenza per l’abbattimento dei cedri» e – allegando tre “pareri tecnici”: la VTA del dott. Maresi, un parere commissionato dalla stessa PAT dopo l’interrogazione, una perizia SIM del dott. Valentin Lobis, richiesta dal Liceo a spese degli stessi docenti – conclude per la piena autonomia dell’Istituto nel decidere al riguardo.

Orbene: le due perizie tecniche – quella del dott. Maresi e quella del dott. Lobis, la più approfondita che si possa condurre su un albero, sulla base di Static Integrated Methods – concludono per la piena salute e stabilità degli alberi, ravvisando solo la necessità di una periodica manutenzione. L’unico che ipotizzi una pericolosità delle piante, ma solo in caso di nevicata (!), è il “parere tecnico” (non perizia specialistica, dunque) rilasciato su richiesta della PAT l’11 gennaio 2024. Lo fa senza alcun dato a supporto in poco più di 20 righe, a fronte delle accurate misurazioni strumentali che corredano le 9 pagine di perizia Lobis.

Ma l’aspetto di ancor maggiore rilievo è che a redigere questo “parere tecnico” è stessa ditta, SAGECO sas che ha ricevuto l’appalto per l’abbattimento! Il “parere tecnico” attinge livelli d’involontaria comicità quando osserva che i due cedri Deodara del Prati «nel corso degli anni hanno subito vari interventi di potatura, che non sono molto apprezzati (?) dal tipo di pianta» (e proprio quella ditta era la responsabile della potatura, che aveva proposto ed eseguito). SAGECO è quindi la stessa ditta che effettua la maldestra potatura nel 2019, che nell’agosto 2023 si vede riconfermare l’incarico di procedere all’abbattimento dei due cedri e che redige un parere inteso a confermare la necessità dell’intervento per cui l’originario atto di cottimo le garantisce un compenso di € 7.432,44.

resto è storia recente. Lo scrivente è costretto a tornare sul tema con nuova interrogazione (n. 447 del 1° luglio 2024) perché APOP, con nota del 27 giugno 2024, nonostante le perizie approfondite VTA e SIM escludano incontrovertibilmente la pericolosità dei due cedri e la dirigente scolastica Baratter abbia già optato ufficialmente per la potatura in virtù della «sfera di autonoma competenza della scuola», insiste per l’immotivato abbattimento, addirittura contraddicendosi rispetto alla propria stessa nota di sei giorni prima con cui recepiva la volontà della scuola. Tale comportamento, che il termine «insistenza» continua a rendere efficacemente, trova alla luce dei documenti un’attendibile chiave di lettura.

Tutto ciò premesso si interroga la Giunta provinciale per sapere

1) come sia possibile che la Provincia abbia incaricato del “parere tecnico” la stessa ditta già incaricata dell’abbattimento delle piante;

2) come sia possibile che la ditta responsabile delle potature criticate nello stesse parere tecnico sia ancora coinvolta nella vicenda;

3) se intende mettere una parola fine alla vicenda invitando APOP e i suoi dirigenti ad occuparsi di altro, riconoscendo definitivamente l’autonomia della scuola a gestire la sorte delle piante.

 

*
Filippo Degasperi

Consiglio Provincia autonoma Trento (Onda)

Categoria news:
OPINIONEWS TN-AA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.