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DOLOMITI SUPERSKI * 50ANNI DI ATTIVITÀ: «IL 24 AGOSTO AL VIA LE CELEBRAZIONI, IN AUTUNNO TOCCHERANNO TUTTE LE 12 VALLI»

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16.24 - lunedì 19 agosto 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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E sono 50 – buon compleanno Dolomiti Superski! Mezzo secolo fa nasceva uno dei più grandi caroselli sciistici al mondo, volano dell’economia montana e terreno fertile per l’innovazione tecnologica. Previste celebrazioni in tutte le 12 valli consorziate durante l’autunno. „I 50 anni di Dolomiti Superski sono un traguardo importante, che ci riempie di gioia e di orgoglio perché è un successo raggiunto grazie al grande impegno di più generazioni di imprenditori e di tante persone che amano la montagna e la vivono ogni giorno“ dichiara Andy Varallo, attuale Presidente di Dolomiti Superski.

 

Era il 14 novembre 1974 quando i sei rappresentanti dei già esistenti consorzi funiviari delle zone di Cortina d’Ampezzo, Plan de Corones, Alta Badia, Val Gardena-Alpe di Siusi, Val di Fassa-Carezza e Arabba apposero la propria firma in calce all’atto ufficiale che sanciva la nascita della allora „Associazione Superski Dolomiti“ di fronte a un notaio di Brunico (BZ). Ebbe così inizio una storia di successo imprenditoriale, un’eccellenza italiana presa come esempio in tutto il mondo nell’ambito funiviario e turistico, che a mezzo secolo di distanza, continua a ricoprire un ruolo importante nella società civile delle Province di Trento, Bolzano e Belluno ed a rappresentare un punto di riferimento imprescindibile per lo sviluppo non solo turistico di questi territori.

 

I primi passi

Il tutto ebbe inizio da un’idea di Erich Kostner, pioniere funiviario di Corvara in Alta Badia, ben presto condivisa con i suoi colleghi delle valli limitrofe e trovandovi terreno fertile. Ricorda così Fiorenzo Perathoner, Presidente di Dolomiti Superski dal 2000 al 2008: ”Il Signor Erich Kostner mi chiamò al telefono e mi propose di incontrarci per discutere di una sua idea. Ci trovammo qualche giorno dopo all’ Hotel Posta a Corvara. Erano presenti all’incontro Erich Kostner, l’Ing. Ugo Illing, Erich Kastlunger, Gottfried Declara, Paolo Fosco, il Dr. Franz Perathoner e naturalmente il sottoscritto.

Il Signor Kostner ci informò che era ora di trovare una soluzione per i frequentatori degli impianti di risalita intorno al massiccio del Sella nelle Dolomiti, i quali erano costretti a prendere in mano ad ogni impianto il portafoglio per pagare il biglietto. Illustrò la sua idea, che era quella di trovare un accordo per creare un biglietto unico che consentisse di accedere agli impianti di risalita delle quattro valli intorno al Gruppo del Sella. L’incontro ebbe esito positivo ed anche i partecipanti all’incontro che non avevano impianti direttamente collegati si dichiararono favorevoli. Così ebbe inizio la storia di un ambizioso progetto. realizzare l’ambizioso progetto.” Si partì con sei valli dolomitiche, per raggiungere poi le dimensioni odierne nel 2000 con l’entrata della Marmolada. Il primo Presidente di Superski Dolomiti fu Gianni Marzola, imprenditore milanese trapiantato in Val Gardena, che condusse il consorzio per ben 26 anni, assistito dal 1979 in poi da Franz Perathoner, primo Direttore Generale, rimasto in carica fino al 2012. Per cenni storici più approfonditi, consultare il testo in allegato.

 

Un autunno di celebrazioni

Per celebrare il compleanno tondo tondo di Dolomiti Superski, un comitato organizzatore interno ha approntato un nutrito programma di manifestazioni in tutte le 12 Valli consorziate, siano essi eventi creati ad hoc, che anche „momenti Dolomiti Superski“ integrati in manifestazioni già esistenti, per sottolineare ancora di più il legame tra la Federconsorzi 50enne e le comunità sul territorio. Si inizia a Cortina d’Ampezzo, prima sede di „Superski Dolomiti“ il 24 agosto prossimo, dove si festeggeranno anche i 100 anni dall’apertura del primo impianto di risalita nella „Regina delle Dolomiti“. Oltre alle autorità locali, i rappresentanti del Consorzio Impianti a fune „Cortina Skiworld“ e di Dolomiti Superski, sarà coinvolta il più possibile anche la popolazione locale, che a Cortina, come anche in tutte le località che oggi fanno parte di Dolomiti Superski, ha avuto un ruolo importantissimo nella fondazione e nello sviluppo del turismo invernale in primis e del turismo estivo in un secondo momento, sia come stakeholders che anche e soprattutto come collaboratori in vari ambiti dell’organizzazione.

Oramai da diversi anni sono oltre 3.000 le persone che prestano la propria opera nelle 130 società funiviarie associate, nei 12 Consorzi di Valle e nel quartier generale di Dolomiti Superski, stagionalmente o stabilmente. Questo compleanno è da considerarsi da un lato un traguardo importante, raggiunto grazie al duro lavoro di molte persone negli anni, dall’altro un nuovo punto di partenza verso il futuro, che riserverà ancora tante sfide a chi, in seconda o terza generazione, porterà avanti questa grande organizzazione.

“La qualità del servizio continuerà anche in futuro a rappresentare il fondamento di Dolomiti Superski. Il tutto condito da una sempre maggiore attenzione a quelli che sono i punti d’incontro del nostro ambito professionale con le sfide dovute al cambiamento climatico ed alla nostra volontà di proteggere il patrimonio naturale delle Dolomiti. Da sempre gli operatori funiviari delle Dolomiti si sono contraddistinti per la loro propensione all’innovazione, specialmente tecnologica. È proprio grazie a questa attitudine, oggi le nostre società fanno uso delle più avanzate tecnologie per ridurre al minimo riguarda le emissioni, i consumi e ottimizzare il rendimento.  Questo va a beneficio sia delle nostre aziende, che anche dell’ambiente. Vivendo nelle nostre valli, noi siamo i primi ad avere tutto l’interesse a mantenere intatto il paesaggio e tutto ciò che ci circonda. I nostri utenti apprezzano, oltre a ciò che mettiamo a loro disposizione, anche il la meravigliosa natura delle Dolomiti ove possono trascorrere splendide giornate di vacanza e svago” così Andy Varallo, Presidente di Dolomiti Superski dal 2020.

Qui di seguito, l’elenco di tutte le manifestazioni previste per le celebrazioni per i 50 anni di Dolomiti Superski durante i prossimi mesi:

 

 

 

Il 14 novembre prossimo, data della firma dell’atto costitutivo nel 1974, è invece previsto l’evento celebrativo di Dolomiti Superski, che è ancora nella fase di pianificazione e verrà comunicato per tempo con comunicato e invito a parte, mentre per i vari eventi di Valle, saranno gli organizzatori stessi a fornire apposito comunicato e invito.

 

L’Enrosadira è il simbolo

Quale simbolo permanente di questo cinquantenario, l’artista biellese Daniele Basso, già autore di importanti sculture come „Gabriel“ del „Teatro del Silenzio“ in Toscana e del „Gigant“ della pista di Coppa del Mondo di sci Gran Risa in Alta Badia, ha creato „Enrosadira“. La scultura costituita da 12 triangoli tridimensionali in acciaio lucidato, tutti diversi uno dall’altro, ma uniti per formare un unico corpo, rappresenta appunto l’unità di 12 valli diverse tra di loro, ma con un grande fine comune – la creazione di benessere per le genti di montagna a garanzia di una vita dignitosa in un ambiente fondamentalmente ruvido e povero, come erano le Dolomiti fino a qualche decennio fa. L’Enrosadira, fenomeno naturale che accende di rosso fuoco le rocce dolomitiche all’alba e al tramonto, è tesoro comune dell’intero territorio dolomitico e ha, nel corso dei secoli, acceso la fantasia delle genti dando vita a innumerevoli interpretazioni e leggende.

 

L’opera „Enrosadira“ verrà esposta in tutte le 12 Valli di Dolomiti Superski durante le celebrazioni, mentre una „blue copy“ minore verrà consegnata alle comunità quale segno di ringraziamento per mezzo secolo di proficua collaborazione. In tutte le occasioni locali verranno onorate persone meritevoli che hanno contribuito allo sviluppo di Dolomiti Superski e dei propri Consorzi di Valle negli anni. Ci sarà anche un simbolico passaggio del testimone tra le singole valli, a seconda del programma delle celebrazioni. Per questo scopo è stata realizzata anche una miniatura dell’Enrosadira a forma di fiaccola olimpica, che verrà passata di valle in valle per mano die propri rappresentanti prima dei vari eventi locali. Nel corso dell’autunno e della prossima stagione invernale, ci sarà anche una mostra fotografica itinerante con interessanti documenti fotografici tratti dagli archivi di Dolomiti Superski e soprattutto delle singole Valli consorziate, che regalerà qualche scorcio inedito, curioso e nostalgico su quanto è stato nei cinque decenni scorsi.

 

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50 anni Dolomiti Superski una retrospettiva, guardando al futuro.  Buon compleanno, Dolomiti Superski! Da esattamente mezzo secolo, l’odierna destinazione turistica alpina più grande al mondo, è un modello di successo e sviluppo nel campo dell’economia turistica invernale ed estiva a livello globale. Ideato nel 1973 e lanciato sulla scena mondiale dello sci nel 1974, dapprima come associazione denominata Superski Dolomiti e poi, dall’ottobre 1984, come Federconsorzi Dolomiti Superski, ha riunito nel corso degli anni, 12 valli del territorio dolomitico, facendone un sodalizio di società impiantistiche gestite autonomamente, che perseguono fini di base comuni: la fruibilità degli impianti di risalita e delle piste da sci presenti sul territorio con un unico skipass, senza confini tra le singole zone, nonché la promozione turistica congiunta del territorio dolomitico.

Nel frattempo, il raggio d’azione si è ampliato anche alla stagione calda, che comprende parte della primavera, l’estate e buona parte dell’autunno, diventando Dolomiti Supersummer. E i numeri di oggi sono importanti: 1.200 km di piste, 450 impianti di risalita in 12 valli, utilizzabili con 1 unico skipass in inverno e 140 impianti aperti, 10.000 km di sentieri escursionistici segnati, 450 km di trails dedicati alle MTB in tutte le valli dolomitiche, fruibili con un unico lift pass. La Federconsorzi Dolomiti Superski ha il compito di gestire tutto il sistema di vendite skipass comune e la relativa distribuzione degli introiti, di curare l’aspetto tecnico del controllo degli accessi agli impianti e di realizzare le misure di marketing comune a livello regionale, nazionale e internazionale. Inoltre, Dolomiti Superski rappresenta il sistema impiantistico delle Dolomiti verso l’esterno e i rapporti con gli enti territoriali delle tre Province a cui fa capo il territorio della Federconsorzi. Dolomiti Superski non possiede né impianti di risalita, né piste da sci o altre infrastrutture, che fanno invece capo alle singole società funiviarie consorziate a livello vallivo.

 

Gli inizi del turismo sciistico

Sulle Dolomiti si scia già dalla fine del XIX Secolo. I primi turisti invernali erano i rappresentanti delle nobiltà asburgiche, tedesche e inglesi. Naturalmente l’infrastruttura dei trasporti era inesistente e lo sci veniva praticato più nella forma dell’odierno scialpinismo o addirittura i pendii, rigorosamente ricoperti di neve non battuta, venivano scalati a piedi, sci in spalla. La natura ha però voluto che l’uomo fosse di indole comoda e con ciò sempre alla ricerca di cose che ne facilitassero la vita. Così anche nello sport e nel turismo. Ed ecco che l’inventiva dei pionieri porta alla costruzione delle prime teleferiche in ambiente montano (Bolzano-Colle, Lana-Monte San Vigilio, Cortina-Pocol), che agli inizi erano più di vocazione estiva, per il mero trasporto di persone.

Seguono poi, nei primi anni ’30, le slittovie in Alta Badia, in Val Gardena e all’Alpe di Siusi, per poi lasciare il posto ai primi skilift a traino, tecnologia impiegata ancora oggi. Il primo grande salto di qualità tecnologico si ha nell’immediato dopoguerra, quando nel 1946 fa la sua apparizione al Col Alt di Corvara la prima seggiovia monoposto omologata in Italia. In seguito, il sistema dilaga e diventa, con gli ovvi sviluppi, la tecnologia leader per il trasporto degli sciatori. Il secondo salto innovativo ha luogo nel 1978 con l’avvento dei primi impianti ad agganciamento (o ammorsamento) automatico in Italia, ancora nelle Dolomiti, con la seggiovia triposto Miara di San Vigilio di Marebbe. Da qui, il passaggio alle cabinovie ad agganciamento automatico e più avanti, agli impianti di ultima generazione come i 2S, 3S, Funifor, ecc., è stato continuo e spesso, i primi impianti di vario tipo sono entrati in funzione proprio sulle Dolomiti.

 

I pionieri

L’idea di riunire in un certo qual modo le diverse zone sciistiche in attività sulle Dolomiti nasce già negli anni ’60, quando un gruppo di operatori del settore turistico cercano di trovare un comune denominatore in questo senso. L’ostacolo che si rivelerà alla fine insormontabile in questa prima fase, sarà il fatto, che il territorio preso in considerazione, è troppo vasto ed eterogeneo, comprendendo anche il Lago di Garda. Nel 1973, alcuni imprenditori del settore impiantistico e uffici per il turismo, riprendono l’idea e presentano al pubblico una cartina del territorio riportante tutti gli impianti di risalita e le piste da sci dell’epoca, operanti sulle Dolomiti.

Il pubblico si aspettava però di più di una semplice cartina geografica e così, solo un anno dopo, nel 1974, viene fondato il Superski Dolomiti, che permette di utilizzare tutti gli impianti di risalita aderenti, con un unico skipass. In merito all’inizio della storia di Dolomiti Superski, Fiorenzo Perathoner, presidente del consorzio dal 2000 al 2008, in occasione del 30° anniversario della fondazione di Dolomiti Superski, raccontò quanto segue: ”Il Signor Erich Kostner mi chiamò al telefono e mi propose di incontrarci per discutere di una sua idea. Ci trovammo qualche giorno dopo all’ Hotel Posta a Corvara. Erano presenti all’incontro Erich Kostner, l’Ing. Ugo Illing, Erich Kastlunger, Gottfried Declara, Paolo Fosco, il Dr. Franz Perathoner e naturalmente il sottoscritto.

Il Signor Kostner ci informò che era ora di trovare una soluzione per i frequentatori della Sellaronda che erano costretti a prendere in mano ad ogni impianto il portafoglio per pagare il biglietto. Illustrò la sua idea, che era quella di trovare un accordo per creare uno skipass unico per gli impianti di risalita delle quattro valli intorno al Gruppo del Sella. L’incontro ebbe esito positivo ed anche i convenuti che non avevano impianti coinvolti nella Sellaronda si dichiararono favorevoli, e così si partì per realizzare l’ambizioso progetto.”

Il passo successivo fu quello di presentare la cartina unificata degli impianti e delle piste delle Dolomiti nel 1973, per passare poi all’unificazione degli skipass nella stagione invernale 1974/75, che fu la prima di Superski Dolomiti. Naturalmente, per mettere in piedi un progetto di queste dimensioni, serviva una persona che fungesse da motivatrice e trascinatrice e ben presto venne fatto il nome di Gianni Marzola, imprenditore funiviario gardenese di adozione, molto noto in tutto il circondario, entusiasta del progetto, carismatico e grande “networker” con contatti e conoscenze nelle sfere più alte a livello nazionale e internazionale. Gianni Marzola fu eletto Presidente di Superski Dolomiti e rimase in carica per ben 26 anni, imprimendo fortemente il suo carattere alla grande organizzazione turistica invernale delle Dolomiti.

 

Primi sviluppi

Nel 1974, al nuovo carosello sciistico delle Dolomiti, aderiscono 250 impianti di risalita dislocati in 6 valli delle Dolomiti, tra cui quelle che oggi formano il circuito della Sellaronda e parte del Giro della Grande Guerra: Cortina d’Ampezzo, già sede dei Giochi Olimpici invernali del 1956 e in attesa dei Giochi di Milano-Cortina del 2026, Plan de Corones e Alta Badia, da sempre in prima linea nel campo dell’innovazione tecnologica nonché sede di gare di Coppa del Mondo di sci alpino, Val Gardena/Alpe di Siusi, teatro dei Campionati del Mondo di sci alpino nel 1970 e assegnataria dell’edizione 2031, Val di Fassa, anch’essa nel frattempo sede di Coppa del Mondo di sci e skicross e infine Arabba, la località più in quota delle Dolomiti.

In questa fase, gli sciatori hanno a disposizione ben 740 km di piste. Il primo presidente della nuova organizzazione, che manterrà la sua prima sede a Cortina d’Ampezzo fino alla fine del 1979, sarà Gianni Marzola, milanese di nascita e gardenese (Selva Gardena) di adozione, che ricoprirà questo incarico di grande responsabilità per ben 26 anni. Gli subentra nel 2000 Fiorenzo Perathoner di Canazei, che a sua volta lascerà il posto a Sandro Lazzari, anch’egli milanese trapiantato a Selva Gardena, nel 2008. Nei primi anni sarà il Sig. Bepi Majoni, segretario del Consorzio Impianti di Cortina, a svolgere le funzioni basilari della gestione della nuova associazione. Tra i soci fondatori dell’allora Superski Dolomiti c’era anche Franz Perathoner di Selva Gardena, che, a partire dal 1979 ricopre l’incarico di Direttore Generale di Dolomiti Superski fino alla fine del 2012, per passare poi il testimone all’attuale Direttore Generale, Thomas Mussner.

I soci sottoscrittori dell’atto costitutivo dell’associazione fra associazioni Superski Dolomiti, in qualità di rappresentanti delle associazioni impianti a fune di valle aderenti (14/11/1974):

Antonio Dal Pont, Cortina d’Ampezzo
Paul Schifferegger, Plan de Corones
Erich Kostner, Alta Badia
Franz Perathoner, Val Gardena-Alpe di Siusi
Alceo Pastore, Val di Fassa
Ugo De Battista, Arabba

 

Ampliamento e consolidamento

Fin da subito, la grande famiglia dello sci sulle Dolomiti cresce e con lei l’offerta per gli appassionati. Un anno dopo la fondazione, nel 1975, gli impianti dell’Alta Pusteria (oggi 3 Cime Dolomites) entrano a far parte di Dolomiti Superski, portando gli impianti disponibili da 250 a 306. Nel 1976, l’ampliamento avviene a sud e a est, con la Val di Fiemme/Obereggen e San Martino di Castrozza. 347 impianti e 930 km di piste sono i numeri al termine della seconda stagione invernale “riunita”. La Valle Isarco (oggi Rio Pusteria-Bressanone), con le sue zone sciistiche Plose, Jochtal e Gitschberg, si aggregano nel 1979, facendo crescere l’offerta delle piste a 1.000 km. Nel 1984 è la volta di Tre Valli (oggi Alpe Lusia-San Pellegrino), che con il distacco dalla Val di Fassa diventa valle indipendente di Dolomiti Superski, mentre nel 1993 entra anche il comprensorio sciistico Civetta. I chilometri di pista diventano 1.200 e gli impianti 450. Nel 2000, anche la Marmolada diventa membro della destinazione sciistica Dolomiti Superski.

 

Oggi: Leadership mondiale

Sono passati 50 anni da quando l’idea di riunire le zone sciistiche delle Dolomiti e renderle fruibili con un unico skipass, è stata concretizzata. Da allora, Dolomiti Superski ha fatto molti passi verso il futuro e da oltre un decennio, la destinazione sciistica delle Dolomiti è reputata al vertice mondiale, sia in termini di dimensioni sciabili (450 impianti e 1.200 km di pista), ma anche in quanto a qualità dell’infrastruttura e del servizio, nonché in termini di bellezza del paesaggio e delle emozioni che riesce a trasmettere a chi passa la propria vacanza invernale sulle Dolomiti. Dal 2009, le Dolomiti fanno parte del Patrimonio Mondiale UNESCO e anche questo riconoscimento ha ulteriormente spinto il prodotto turistico “Dolomiti” sul parquet internazionale. Oggi, Dolomiti Superski è un benchmark in molti settori economici e un trend setter in quanto a tecnologia, innovazione e comunicazione – preso come esempio da molti.

 

Tecnologia

La nascita del grande comprensorio e lo sviluppo dello stesso nel corso dei decenni ha influenzato direttamente anche lo scenario industriale di settore della zona. Dove c’è la richiesta, si accasa anche l’offerta, si potrebbe affermare. Infatti, sul territorio di competenza di Dolomiti Superski, sono nate nel tempo molte aziende che producono beni e servizi inerenti all’attività sciistico-turistica svolta dalle società affiliate al grande comprensorio sciistico. Con la fondazione di Dolomiti Superski, il fabbisogno di impianti nuovi, di mezzi battipista e di sistemi di innevamento programmato, è aumentato costantemente, in quanto la qualità dell’offerta è da sempre uno dei punti cardine della filosofia degli impiantisti delle Dolomiti.

Ecco che questi settori industriali dell’indotto hanno trovato terra fertile nelle province di Bolzano, Trento e Belluno, fondando, insediando e/o sviluppando ditte specializzate in tecnologie affini allo sci e al turismo invernale, che oggi sono tra i leader di mercato a livello mondiale. Alcuni esempi sono le ditte Leitner e Doppelmayr con Agudio e Agamatic nel settore del trasporto persone a fune, già presenti sul territorio prima della fondazione di Dolomiti Superski e che hanno cavalcato l’onda innovativa innescata dall’unificazione dell’offerta sciistica nelle 12 valli. Tra gli altri esempi di attività produttive che hanno preso spunto dall’aumento della richiesta tecnologica sul posto, vanno citate sicuramente la Technoalpin, oggi leader mondiale nella produzione di sistemi di innevamento programmato, così come anche la Demaclenko, la Prinoth nel settore battipista assieme alla Leitner, nonché numerosi produttori di sistemi di controllo elettronico per impianti a fune, di innevamento e sistemi di controllo accessi.

La presenza concentrata di operatori del settore impiantistico ha senza dubbio avuto anche un effetto sul grado di innovazione tecnologica risultato dall’attività dell’industria fornitrice di tecnologia varia. Impianti di risalita sempre più sofisticati, sviluppati per soddisfare esigenze di mercato in continua evoluzione (confort, sicurezza), sistemi di innevamento programmato sempre di più alla ricerca dell’ottimizzazione energetica e ambientale (meno fabbisogno di energia per una maggiore produttività, bacini di raccolta idrica), mezzi battipista sempre più efficienti fino alla versione ibrida diesel/elettrica di ultima generazione, sistemi di controllo accessi agli impianti con tecnologie WiFi, tessere con microchip versatile nell’impiego, telemetria dati di ogni impianto centralizzata e attuale.

 

Il segreto del successo

Visto dall’esterno, il sistema Dolomiti Superski può sembrare gonfio, macchinoso, di una certa inerzia dovuta alle sue notevoli dimensioni e alla concentrazione di situazioni e di interessi spesso soggettivi delle singole società affiliate. Invece, come spesso accade, alla base del successo di cose o sistemi complessi c’è la semplicità dell’idea di fondo. Ed è proprio anche il caso di Dolomiti Superski, come spiega il Dott. Sandro Lazzari, Presidente dal 2008 al 2020: “A metterci insieme fu la constatazione evidente di ciò che lo sciatore chiedeva, ovvero sciare in libertà senza condizionamenti dovuti ad impiantii e biglietterie diverse.

Ci accomunava la consapevolezza di avere dalla nostra un mix vincente: le Dolomiti e un contesto naturale meraviglioso e straordinariamente adatto ad essere attrezzato per lo sci, e il rapporto di fiducia e di stima reciproco. Insieme abbiamo capito che la gente voleva sciare senza continuare a pagare per passare da una valle all’altra e che il Gruppo del Sella, con i suoi pendii dolci, era l’area migliore da cui partire. Gli impianti c’erano già, bastava collegarli.

Ed è quello che abbiamo fatto.” Alla base del successo di Dolomiti Superski ci sono altre due colonne: perseguire con costanza la massima qualità del servizio offerto alla clientela e la fondazione della concorrenza interna solo ed esclusivamente sulla qualità del servizio, regolando invece il prezzo dello skipass per tutti di comune accordo. Il risultato è un crescente livello qualitativo, un continuo sviluppo tecnologico a favore del comfort per il cliente e una reputazione di prim’ordine che Dolomiti Superski gode da sempre presso gli sciatori. E questa reputazione è contemporaneamente un grande riconoscimento e un altrettanto grande obbligo.

 

Collaborazione territoriale ed effetto volano

Da quando esiste, Dolomiti Superski lavora a stretto contatto con le organizzazioni territoriali per la promozione turistica. Prima con le “pro loco”, poi con le varie forme di gestione turistica che ne sono scaturite con il passare degli anni, Dolomiti Superski ha sempre trovato un modus operandi che creasse sinergie nei più svariati settori operativi, ma specialmente nella comunicazione. A livello di marketing sono state create promozioni che contengono sia il prodotto “turistico”, vale a dire il pernottamento in albergo, i corsi di sci, il noleggio del materiale sportivo, che anche il prodotto “impiantistico”, cioè lo skipass per poter svolgere l’attività sciistica, la “attrazione” vera e propria della vacanza.

Sono da sempre numerose anche le occasioni promozionali, dove Dolomiti Superski collabora con APT, Consorzi Turistici, enti promozionali del turismo provinciali e regionali dell’Alto Adige, del Trentino e di Belluno, come per esempio campagne pubblicitarie nazionali e internazionali, iniziative online, cooperazioni stampa e viaggi stampa in loco, presentazioni promozionali a stampa ed operatori turistici nelle maggiori capitali europee dei mercati chiave e dei nuovi mercati. Si può senz’altro affermare, che nel corso degli anni, le due parti, quella “ricettiva” e quella “impiantistica” si sono integrate in maniera egregia, fungendo da volano a vicenda, permettendo di realizzare grandi numeri di frequenza.

Ciò si trasforma immancabilmente anche in risorse economiche da poter reinvestire nell’infrastruttura, nella qualità del servizio in generale e nelle misure promozionali per propagare il prodotto a largo raggio. Ad oggi, la “filiera sci” delle Dolomiti è compatta, omogenea e consapevole del fatto, che il successo dell’intero sistema dipende anche dall’efficienza di ogni suo singolo elemento. E Dolomiti Superski è l’unica entità tutt’ora in grado di riunire attorno a un tavolo le principali rappresentanze di categoria nelle tre Province di Bolzano, Trento e Belluno, nonché le organizzazioni di promozione territoriale e DMO, garantendo massimo coinvolgimento e trasparenza nelle decisioni strategiche prese.

 

I numeri nel tempo

Se all’inizio della storia di Dolomiti Superski gli impianti facenti parte del comprensorio sciistico delle Dolomiti erano 250 in sei valli, nel corso dei 50 anni questo numero si è evoluto e sviluppato in molteplice maniera. Con il progresso tecnologico, ad un certo punto un tipo di impianto è stato sostituito da altri, nuovi tipi, ottimizzandone anche il numero complessivo. Per esempio, dove un tempo una tratta era servita da più skilift, oggi è in funzione una cabinovia a uno o due tronconi. Da molti anni ormai, il numero di impianti di risalita che fa capo al territorio di Dolomiti Superski è 450.

Il discorso è analogo in fatto di piste. In principio i km disponibili erano 740, sempre in sei valli. Con il passare del tempo, le valli sono aumentate da sei a dodici e, di pari passo con l’aumento degli impianti è cresciuto anche il numero di km di pista, che oggi è di 1.200. Non sono previste nuove aree sciistiche e perciò questo numero non è destinato a crescere in maniera notevole. Si potranno però avere variazioni minori come conseguenza di ottimizzazioni, realizzazioni di varianti a piste esistenti e di sviluppo dei collegamenti all’interno e tra zone sciistiche già esistenti. Il futuro richiederà invece di adattare la superficie sciabile disponibile al numero di posti letto effettivi – questo per motivi di sicurezza e di qualità del servizio offerto.

Molto più evidente è lo sviluppo dei passaggi skipass e delle giornate sci vendute nell’arco di 50 anni di storia. Se nella stagione invernale 1973/74 sono stati registrati 5.565.487 passaggi o “beep” presso gli impianti (1.370.083 Superski, 4.195.404 skipass di valle), nella stagione 2013/14 i numeri già impressionano con 137.084.942 (69.322.599 Superski, 67.762.343 skipass di valle), a testimonianza di una forte crescita nei primi anni di attività. Nello stesso contesto, le giornate sci vendute sono passate da un totale di 934.469 nell’inverno 1974/75 a 9.339.166 nella stagione 2013/14 e hanno oltrepassato la soglia dei dieci milioni nella stagione 2017/18. Dopo altri 10 anni, i passaggi nella stagione 2023-24 hanno raggiunto i 173 milioni (91 milioni Superski, 81 milioni skipass di valle). Le giornate sci vendute nel 2023-24 hanno quasi raggiunto gli undici milioni con una suddivisione di circa 60% a livello di valle e 40% Superski.

Per gestire il sistema Dolomiti Superski nella sua completezza, oggi sono impegnati circa 3.000 collaboratori in diversi reparti, che spaziano dall’amministrazione alla promozione, dalla vendita skipass alla cura delle piste e degli impianti di risalita. La Federconsorzi Dolomiti Superski, ad oggi, è formata da circa 130 società funiviarie autonome.

 

Prospettive

Il presente di Dolomiti Superski è caratterizzato da un alto livello organizzativo, collaudato nel tempo per gestire l’enorme complessità tecnica, amministrativa, fiscale e legislativa, con la quale la Federconsorzi è confrontata quotidianamente. Da questo ne deriva la necessità di affrontare con prontezza e flessibilità eventuali grandi cambiamenti che dovessero realizzarsi all’interno dei presupposti entro i quali opera da sempre Dolomiti Superski. E, come dichiara il presidente di Dolomiti Superski, dott. Andy Varallo, la qualità, il principio di base al quale si orienta la destinazione turistica delle Dolomiti, e le sfide derivanti dal concetto ampio di sostenibilità, che plasma il nostro tempo, saranno anche in futuro i paletti che indicheranno la direzione in cui andare: “La qualità del servizio continuerà a garantire il futuro di Dolomiti Superski.

Il tutto condito da una sempre maggiore attenzione a quelli che sono i punti d’incontro del nostro ambito professionale con quelle che sono le sfide in seno al concetto di sostenibilità. Da sempre gli operatori funiviari delle Dolomiti si sono contraddistinti per la loro propensione all’innovazione, specialmente tecnologica. Grazie a questa attitudine, ad oggi la tecnologia disponibile è allo stato ottimale per quanto riguarda le emissioni, i consumi e il rendimento. E questo va a beneficio sia delle nostre aziende, che anche dell’ambiente. Vivendo nelle nostre valli, noi siamo i primi ad avere tutto l’interesse a mantenere intatto il paesaggio e tutto ciò che ci circonda.

I nostri utenti apprezzano, oltre a ciò che mettiamo a loro disposizione, anche il paesaggio entro il quale possono godere splendide giornate di vacanza e svago”. Specialmente nell’ambito della gestione di aree sciistiche, la sostenibilità va di pari passo con lo sviluppo tecnologico, che da sempre ha trovato nel Dolomiti Superski un laboratorio di prim’ordine dove poter implementare novità in molteplici ambiti di impiego, siano essi gli impianti di risalita stessi, i sistemi di innevamento, i mezzi battipista, i sistemi gestionali per le ski areas, ecc. Questo perché gli operatori funiviari sono ben consapevoli delle proprie responsabilità in ambito sociale, ambientale e di governance sul proprio territorio. Grazie a nuovi paradigmi di progettazione, gli impianti di risalita sono ormai da considerare mezzi di trasporto alternativi al traffico motorizzato e vista la loro natura, anche sostenibili.

Esempi virtuosi in questo senso sono i collegamenti diretti ferrovia-impianti di Plan de Corones e 3 Cime Dolomiti, nonché gli impianti che servono i passi dolomitici centrali, ad ogni effetto possibili alternative alla macchina o al pullman. A livello di mercati di provenienza della clientela, Dolomiti Superski, come del resto tutta la filiera dello sci, negli ultimi anni ha patito la dominanza di lunga data del mercato italiano che, a fronte della crisi economica e finanziaria, ha fatto registrare un cedimento non indifferente in termini di presenze e pernottamenti a livello turistico e di passaggi e giornate skipass vendute. Grazie alla previdente strategia di marketing, che ha iniziato a lavorare sui cosiddetti “nuovi mercati” per tempo – un esempio è l’entrata nel sistema mondiale Ikon Pass, il cedimento nazionale è stato attutito per la maggior parte da incrementi anche notevoli di ospiti esteri. La strategia diversificante si è rivelata essere giusta.

 

Dolomiti Superski diventa Dolomiti Supersummer

Per 38 anni, Dolomiti Superski è stato sinonimo di inverno, sci, impianti di risalita. Durante la stagione estiva, in diverse valli erano in funzione impianti di risalita, che garantivano l’accesso all’alta quota, senza fatica, ad una larga fascia di persone che passano le proprie vacanze in montagna. L’accesso al servizio degli impianti estivi era regolamentato da tariffe “locali” presso i singoli impianti e da “card” di valle, contenenti anche altri servizi utili al cliente estivo.

otto certi aspetti, la situazione estiva degli impianti di risalita della zona di Dolomiti Superski prima del 2013, è paragonabile a quella che vigeva agli inizi degli anni 70, quando gli sciatori potevano usufruire degli impianti di risalita con lo skipass di zona, di valle o “portafogli alla mano”. La necessità di sviluppare in senso temporale il periodo di produttività dell’infrastruttura impiantistica ha fatto si, che l’estate entrasse sempre di più nel mirino dei gestori di questa infrastruttura. Come aumentare il livello di fruizione degli impianti anche in estate? Un primo passo è stato quello di creare “attrazioni” in quota che invogliassero i turisti estivi ad utilizzare gli impianti di risalita in maniera più sostenuta.

Ed ecco così nascere percorsi freeride e single trails per bici da montagna, reti di percorsi MTB in quota, reti di sentieri tematici a stretto contatto con la montagna, a due passi dalle rocce che normalmente si vedono da lontano, passeggiate e parchi in quota per famiglie, percorribili anche con il passeggino, parchi wellness in quota, con attrezzi ginnici, percorsi acquatici o addirittura parchi avventura con Zip-Line, altalena gigante e tante altre attività ad alto livello adrenalinico. Nasce così l’idea di rendere fruibili tutti gli impianti di Dolomiti Superski, che sono in funzione anche d’estate, con un ticket unico. Esattamente come in inverno con lo skipass di Dolomiti Superski. La prima stagione operativa estiva è stata quella del 2013, con il programma denominato “Dolomiti Supersummer”.

Ben 100 impianti in 11 delle 12 valli di Dolomiti Superski hanno aderito all’iniziativa, riscuotendo un successo soddisfacente per il primo anno. La seconda estate, quella del 2014, ha visto un ulteriore sviluppo dell’offerta in ancora più valli, con tessere a punti per escursionisti a piedi e tessere a tempo per l’utilizzo con MTB al seguito. Le vendite sono state raddoppiate in confronto alla stagione inaugurale, pur soffrendo le bizze del meteo, che nell’estate 2014 non è certo stato clemente con chi proponeva attività outdoor. Nel frattempo, dopo 11 stagioni estive Dolomiti Supersummer, il prodotto può ritenersi consolidato, con due grandi macroaree a disposizione dell’utente e tutte le valli aderenti all’ambizioso progetto estivo: la Dolomiti Bike Galaxy che raccoglie l’intera offerta bike delle zone comprese e la Dolomiti Hike Galaxy, che è invece rivolta a chi preferisce scoprire le Dolomiti a piedi in tutte le sue varianti. Nel 2024 fanno parte di Dolomiti Supersummer 140 impianti di risalita in 12 zone affiliate, fruibili con un unico liftpass.

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