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FONDAZIONE HAYDN * “FESTIVAL BOLZANO DANZA“: «“FOR GODS ONLY – SACRE #3“, PRIMA ASSOLUTA DI OLIVIER DUBOIS (23/7) »

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10.26 - lunedì 22 luglio 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Olivier Dubois, uno nuovo “Sacre du Printemps” per l’étoile dell’Opéra de Paris Marie-Agnès Gillot con l’Orchestra Haydn diretta dal Maestro Timothy Redmond.  Commissione del Festival Bolzano Danza per il quarantennale a Olivier Dubois, For Gods Only / Sacre # 3 resterà anche un unicum nella forma presentata a Bolzano il 23 luglio al Teatro Comunale (h.21) perché la partitura del Sacre du printemps di Stravinsky verrà eseguita dall’Orchestra Haydn con un organico eccezionale di 95 elementi, come originariamente pensata dal compositore eseguita solo al debutto nel 1913.

Per Olivier Dubois, artista tra i più irrequieti e sorprendenti della scena internazionale, “habitué” di Bolzano Danza, si tratta del terzo Sacre du printemps. For Gods Only / Sacre #3 (Per gli Dei Solamente/Sagra #3) completa la trilogia iniziata nel 2012 con il duo maschile Prêt à Baiser / Sacre #1, ospitato al Festival 2022 e co-interpretato dallo stesso Dubois, e proseguita nel 2014 con Mon Élue Noire / Sacre #2, assolo per la leggenda della danza africana, già Leone d’Oro alla Biennale di Venezia, Germaine Acogny.

Anche per quest’ultimo ‘episodio’ della trilogia, il coreografo ha pensato a un assolo per un’altra leggenda, l’étoile del Ballet de l’Opéra de Paris Marie-Agnès Gillot, sola sul palcoscenico al cospetto dell’Orchestra Haydn e della potenza ritmica del Sacre stravinskiano. Per l’occasione eseguita nella versione del debutto al Théâtre des Champs-Elysées nel maggio 1913 con un organico di dimensioni grandiose (95 elementi) diretto dal maestro Timothy Redmond, a cui si aggiungono musiche realizzate dal fedelissimo collaboratore François Caffenne. Sebbene sulla produzione aleggi ancora il mistero nelle note d’intenti del coreografo si legge: “Immagino una Diana cacciatrice senza selvaggina, una Marilyn senza vestito, una Callas senza voce, un samurai privato dell’onore del combattimento. Dalla stella (étoile) al buco nero: una storia del nostro tempo!”.

Marie-Agnès Gillot si è formata alla Scuola di ballo dell’Opéra de Paris. Entrata nel Corps de ballet dell’Opéra a soli quindici anni, nel 1999 viene nominata Prima ballerina e nel 2004 Étoile su proposta della direttrice di allora Brigitte Lefèvre al termine della rappresentazione di Signes di Carolyn Carlson, prima nomina avvenuta per un titolo contemporaneo. Meravigliosa interprete del grande repertorio classico, è nelle differenti sfumature del contemporaneo e nell’eclettismo degli autori che incontra nella Maison parigina (Petit, Béjart, Belarbi, Bausch, Ek, Preljocaj, McGregor, Forsythe, Cherkaoui, Jalet, Millepied, Kylián) che il suo straordinario talento si sprigiona. Coreografa a sua volta di brani come Rares Différences ispirato a Rodin, ART ERE sul trio elegiaco di Rachmaninov, e Sous Apparence, sua prima creazione per il Ballet de l’Opéra de Paris (2012), TU ES sul Boléro di Ravel con movimenti ispirati da un training svolto con i detenuti del carcere di Arles (2016), Gillot ha dato l’addio alle scene dell’Opéra nel 2018 danzando un toccante Orphée et Eurydice di Pina Bausch. Da allora ha creato un flashmob sotto la piramide del Louvre, un duetto con Blanca Li per la Maison Jean-Paul Gaultier, ha recitato con Pippo Delbono, è stata testimonial di marchi di lusso come Céline e Repetto. Sue opere sono esposte al Palais de Tokyo di Parigi.

 

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