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KATIA ROSSATO * RSA: «STRUTTURE SANITARIE TRENTINE, I PIANI DI SICUREZZA SONO ATTUABILI?

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09.43 - giovedì 16 maggio 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Dopo il tragico episodio avvenuto qualche giorno fa nel veronese e riguardante un incendio divampato alle 2 di notte in una struttura per pazienti psichiatrici, risulta spontaneo porsi con un pizzico di preoccupazione qualche domanda in merito ai piani di sicurezza antincendio previsti per le strutture assistenziali sanitarie del territorio Trentino. Situazioni simili e con esiti analogamente poco gravi per l’incolumità degli ospiti, sono già accaduti sia Trentino che in altre Regioni nel corso degli anni scorsi.

Purtroppo, però, parallelamente a situazioni che si sono risolte sostanzialmente con danni materiali a cose e strutture, vi sono stati anche degli episodi che hanno fatto registrare dei risvolti drammatici. Il 7 luglio dello scorso anno, le fiamme invasero la stanza di una Rsa di Milano provocando la morte di sei anziani e l’intossicazione di altri ottantuno; il giorno 15 del mese seguente, le fiamme divamparono all’interno della Casa di Arianna, una struttura per anziani e disabili psichici a Parma. In quel caso, morirono una donna e furono intossicate quattordici persone.

Sempre nel mese di agosto, il giorno 21 fu sfiorato il dramma in Trentino, quando si sviluppò un incendio all’interno di alcuni locali della casa di cura Eremo di Arco. Fortunatamente, in quell’occasione le fiamme si scatenarono in una palazzina dove non erano presenti residenti ma solamente uffici e ambulatori. Sfogliando il calendario e passando per il principio di incendio ad inizio anno nel locale caldaie della RSA “Residenza Valle dei Laghi di Cavedine, nonché a quanto accaduto solamente pochi giorni fa all’Ospedale Civile di Trento “Santa Chiara”, dove si è sviluppato un incendio in un ambulatorio per le visite specialistiche al secondo piano della struttura, arriviamo ai fatti accaduti in Provincia di Verona, dove un residente è stato portato al locale Pronto Soccorso per dei controlli legati ad un’ipotesi di intossicazione.
Risulta quindi oggettivamente logico porsi delle domande in relazione alla sicurezza e alla gestione delle emergenze nelle strutture sanitarie in terra trentina.

Considerato che negli stessi piani della sicurezza e delle emergenze delle varie RSA del nostro territorio viene indicato chiaramente che in caso di incendio è vietato usare l’ascensore e alla luce dei tanti anziani allettati o disabili, nonché con grandi difficoltà a deambulare presenti nelle strutture, mi chiedo innanzitutto se il personale sia formato per determinate situazioni e se le vie di fuga siano correttamente segnate e funzionanti.

Durante il mio mandato di Consigliere Provinciale, mi è capitato spesso di ricevere segnalazioni da parte di familiari di residenti nelle RSA trentine, circa la presenza di numerosi dispositivi di blocco temporizzati delle porte delle strutture, dispositivi posizionati per impedire l’uscita in autonomia dei residenti stessi. Tali porte però, munite di sensori per il rilevamento di fumo, dovrebbero aprirsi automaticamente in caso di incendio, cosa purtroppo non avvenuta nell’episodio verificatosi nel veronese.
E nel caso di allagamenti… o peggio ancora di sismi, o distacco della corrente o qualsiasi altra situazione straordinaria emergenziale non legata a incendio?

Una lunga serie di quesiti che nella scorsa legislatura avevo posto con un’interrogazione a risposta scritta…. a cui però non ho mai ricevuto risposta!Dati i fatti accaduti nell’ultimo periodo, le stesse domande sono tornate alla ribalta anche tra i familiari dei residenti delle tantissime strutture sanitarie trentine.Oggi, con grande rammarico per l’impossibilità di affrontare in prima persona questi temi in Consiglio Provinciale, ritengo che chi di dovere dovrebbe forse riprendere in mano la mia interrogazione e cercare di dare delle risposte concrete a quelle domande in sospeso, perché la politica ha il dovere di seguire ogni strada possibile per prevenire determinate situazioni!

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Katia Rossato
già Consigliere Provinciale
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