(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
///
APPA (Agenzia Provinciale per L’Ambiente) ha pubblicato oggi, sul proprio sito, i risultati delle analisi della falda alla scalo Filzi. Attendevamo questi dati da febbraio 2024, quando per la prima volta li ho chiesti al dott. Menapace, allora Direttore di APPA. I dati dei sei piezometri dimostrano quello che da tempo diciamo, ovvero che il SIN, in assenza di politiche ambientali serie, si è esteso e l’inquinamento di SLOI e Carbochimica ha invaso anche i terreni a sud (area Sequenza ed ex Scalo Filzi).
La barriera idraulica posta a valle della Carbochimica funziona molto parzialmente e va rifatta, così come va fatta finalmente una barriera idraulica a sud della SLOI (ricordo al proposito che entro il 4 agosto 2024 il Sindaco di Trento è stato condannato ad emettere una ordinanza di messa il sicurezza dell’area Sequenza: ordinanza più che mai urgente!). Tutto questo prima di una vera caratterizzazione dello scalo Filzi e della predisposizione per lo stesso di una analisi di rischio e di un reale piano di bonifica.
È evidente che dallo scalo Filzi non può passare nessuna circonvallazione ferroviaria e che pensare a lavori a cielo aperto (come dice il PUT) è pericolosissimo per la popolazione e per i lavoratori. I risultati pubblicati sbugiardano RFI che nel PUT parlava di terreni puliti sotto i 5 metri di profondità dal piano di campagna, “scordando” e nascondendo che siamo in piena falda e che la falda ha livelli molto alti di inquinamento da sostanze volatili, cancerogene per la popolazione.
Appa deve chiedere il ritiro del PUT: questo pretenderemo domani nell’ incontro che avremo con il Direttore dott. Masè. È gravissimo che invece di avere come linea di indirizzo la tutela della salute dei cittadini e il principio di precauzione, un ente di proprietà pubblica (RFI) confezioni un documento palesemente falso, basato su analisi parziali e contraddittorie e prospetti un intervento come quello previsto nel Piano Unitario delle Terre, che se autorizzato dal Ministero avrebbe causato un pesante disastro ambientale, ed è altrettanto grave che il Comune di Trento prima faccia finta di non conoscere il documento e poi lo difenda, favorendo in questo modo un disastro ambientale, e non predisponga alcuna osservazione di merito da mandare al Ministero per fermare ed allontanare questo rischio. Giovedì prossimo (25 luglio 2024) contro questo manifesteremo prima sotto i Comune e poi sotto APPA.
*
Elio Bonfanti, militante No TAV