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PAT * “CAMPO DI BATTAGLIA” E “VERMIGLIO”: «I DUE PROGETTI DI TRENTINO FILM COMMISSION, ALL’81MA EDIZIONE DEL FESTIVAL DI VENEZIA»

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13.32 - sabato 3 agosto 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Si tratta di “Campo di Battaglia” di Gianni Amelio e di “Vermiglio” di Maura Delpero. Due progetti di Trentino Film Commission all’81°edizione del Festival di Venezia.

Sono due i progetti sostenuti da Trentino Film Commission, nel corso del 2023, che rientrano tra le opere selezionate in concorso ufficiale all’81a Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia, in programma dal 28 agosto al 7 settembre. Si tratta di “Campo di Battaglia” di Gianni Amelio e di “Vermiglio” di Maura Delpero, entrambi i film sono certificati con il disciplinare Green Film, lo strumento messo in campo dalla Film Commission per incentivare la sostenibilità ambientale nel cinema. “Si tratta di un’occasione straordinaria per il Trentino – è il commento della vicepresidente e assessore alla cultura, Francesca Gerosa – la selezione di questi due film, rappresenta un’importante vetrina internazionale che conferma la qualità e la creatività che, anche in campo cinematografico, il nostro territorio riesce a mettere in campo, e la sua attrattività per produzioni di rilievo.

Se infatti per ‘Vermiglio’, fin dal titolo, è evidente il forte rapporto con il territorio dovuto anche al legame della regista con questo centro della Val di Sole, ‘Campo di Battaglia’ ha valorizzato la zona degli altipiani e i forti della Grande Guerra, oltre che Rovereto e il Bleggio. Va infine evidenziato – prosegue la vicepresidente Gerosa – che a Venezia sarà presentato anche il nuovo disciplinare Green Film, un passo ulteriore verso la sostenibilità ambientale nel cinema. Del resto la nostra Film Commission è stata la prima in Europa a dotarsi di un disciplinare con un fondo che premia e certifica le produzioni cinematografiche che lavorano nel rispetto dell’ambiente”.

Campo di Battaglia
Le riprese in Trentino si sono svolte fra il 30 ottobre e il 5 dicembre 2023 e hanno interessato Rovereto, fra Palazzo Betta Grillo e l’ex Manifattura Tabacchi a Borgo Sacco; inoltre alcune scene hanno coinvolto forte Cherle (Folgaria), Forte Busa Granda (Vignola Falesina) e il Comune di Bleggio Superiore.
Nel cast Alessandro Broghi, Gabriel Montesi, Federica Rosellini, Giovanni Scotti, Vince Vivenzio, Alberto Cracco, Luca Lazzareschi, Maria Grazia Plos, Rita Bosello. Si tratta di una produzione Kavac Film, IBC Movie, One Art, con Rai Cinema, prodotto da Simone Gattoni, Marco Bellocchio, Beppe Caschetto, Bruno Benetti, con la collaborazione di Regione Friuli Venezia Giulia Film Commission e Trentino Film Commission.

Il film sarà nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 5 settembre.
Sinossi: sul finire della Prima guerra mondiale due ufficiali medici, amici d’infanzia lavorano nello stesso ospedale militare, dove ogni giorno arrivano dal fronte i feriti più gravi. Molti di loro però si sono procurati da soli le ferite, sono dei simulatori, che farebbero di tutto per non tornare a combattere. Stefano, di famiglia altoborghese, con un padre che sogna per lui un avvenire in politica, è ossessionato da questi autolesionisti e, oltre che il medico, fa a suo modo lo sbirro. Giulio, apparentemente più comprensivo e tollerante, non si trova a proprio agio alla vista del sangue, è più portato verso la ricerca, avrebbe voluto diventare un biologo. Anna, amica di entrambi dai tempi dell’università, sconta il fatto di essere donna.

A quei tempi, senza una famiglia influente alle spalle, era difficile arrivare a una laurea in medicina. Ma lei affronta con grinta un lavoro duro e volontario alla Croce Rossa. Qualcosa di strano accade intanto tra i malati: molti si aggravano misteriosamente. Forse c’è qualcuno che provoca di proposito delle complicazioni alle loro ferite, perché i soldati vengano mandati a casa, anche storpi, anche mutilati, purché non tornino in battaglia. C’è dunque un sabotatore dentro l’ospedale, di cui Anna è la prima a sospettare. Ma sul fronte di guerra, proprio verso la fine del conflitto, si diffonde una specie di infezione che colpisce più delle armi nemiche. E presto contagia anche la popolazione civile.

Vermiglio
Le riprese in Trentino si sono svolte in Val di Sole a Vermiglio, Carciato (Dimaro – Folgarida), presso la Chiesa di Comasine nel Comune di Peio e al Passo del Tonale.
Nel cast Tommaso Ragno, Giuseppe De Domenico, Roberta Rovelli, con la presentazione di Martina Scrinzi, Orietta Notari, Carlotta Gamba, Santiago Fondevila Sancet e per la prima volta sullo schermo Rachele Potrich, Anna Thaler, Patrick Gardner, Enrico Panizza, Luis Thaler, Simone Bendetti. Direttore della fotografia è Mikhaïl Krichman, storico collaboratore di Andrey Zvyagintsev, già premiato alla Mostra di Venezia, agli European Film Awards e a Camerimage.

“Vermiglio” è il secondo lungometraggio di finzione diretto da Maura Delpero (già candidata al David di Donatello e ai Nastri d’argento con l’opera prima “Maternal”, pluripremiata al Festival di Locarno e vincitrice del Premio Kering Women in Motion 2020 a Cannes). Si tratta di una produzione Cinedora con Rai Cinema, in coproduzione con Charades Productions e Versus Productions, prodotto con il sostegno di MiC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, con il supporto di Eurimages e il contributo del Fondo di Coproduzione Italia – Francia, in collaborazione con Trentino Film Commission, con il sostegno di IDM Film Commission Südtirol, Aide aux Cinémas du Monde, Centre National du Cinéma et de l’Image Animée, Institut Français, Région Ile-de-France, distribuzione italiana Lucky Red, distribuzione internazionale Charades.

Sinossi: in quattro stagioni la natura compie il suo ciclo. Una ragazza può farsi donna. Si può smarrire il cammino che portava sicuri a casa, si possono solcare mari verso terre sconosciute. In quattro stagioni si può morire e rinascere. “Vermiglio” racconta dell’ultimo anno della seconda guerra mondiale in una grande famiglia e di come, con l’arrivo di un soldato rifugiato, per un paradosso del destino essa perda la pace, nel momento stesso in cui il mondo ritrova la propria.

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