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SMI TRENTINO * LISTE D’ATTESA: PAOLI, «AD OGGI CI VIENE SPIEGATO DA APSS CHE NON CI DANNO SLOT PER ACCEDERE AL PROGRAMMA “KEPLERO”»

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13.52 - venerdì 26 luglio 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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In riferimento alle notizie di stampa odierne relative alle prestazioni specialistiche in Trentino SMI precisa che:

1) Il provvedimento licenziato ieri dal Governo nazionale istituisce presso Agenas la Piattaforma nazionale per le liste d’attesa.Prestazioni che andranno garantite anche attraverso l’apertura di centri accreditati o convenzionati.

2) In Trentino Smi, sindacato, anche di maggioranza della medicina generale, ha firmato il 12 giugno u.s. un contratto con l’Assessore Tonina che prevedeva l’attivazione, presso gli ambulatori organizzati dei medici di medicina generali, di centri di sportello CUP, a disposizione dei cittadini, per attività di prenotazione visite e accertamenti diagnostici specialistici per i propri pazienti. Tali sportelli erano atti a inquadrare con appropriatezza i flussi che determinano le lunghissime liste d’attesa odierne; ed ad abbattere le liste d’attesa attraverso le prestazioni con il pubblico direttamente alla fonte

3) Ad oggi ci viene spiegato da APSS che non ci danno gli slot per accedere al programma Keplero. Non ci danno l’autorizzazione affinché le nostre dipendenti si colleghino e sgravino i pazienti anziani di incombenze burocratiche estenuanti. L’unico risultato, da qui ai prossimi mesi, è la assicurazione, in Comitato aziendale, che ci verrà fatta una formazione specifica da qui a settembre.

E nel frattempo sugli stessi slot i 520.000 cittadini possono con Trec direttamente prescrivere migliaia di esami e visite a loro piacimento senza formazione e senza educazione sulla priorità dei Rao…Mentre nei nostri studi, se non sottostiamo ai loro Rao veniamo privati del sostentamento economico per le nostre famiglie. Non erano questi i patti concordati in contrattazione!

4) Le visite specialistiche e diagnostiche vengono estese dal provvedimento governativo, nel weekend, con la possibilità anche di un ampliamento delle fasce orarie delle prestazioni (serali e notturne). In Trentino in passato lo avevano chiesto sia Uil che Cisl medici ma oggi tutto tace e le prestazioni arrivano con il contagocce, mai nei fine settimana.Una ecografia in Rao B si ha con il pubblico non prima di sei mesi, a quanto ci riferisce un medico di medicina generale.

Mentre dirigenti medici in intramenia refertano ad un medico di base di trascrivere per una patologia otorinolaringoiatrica “angio rm arteriosa e venosa del collo, dell’encefalo delle rocche petrose, senza e con mezzo di contrasto, rmn encefalo, angio rmn dei vasi del collo, ecodoppler transcranico, test stabilometrico statico e dinamico, studio del nistagmmo registrato e provocato ed innumerevoli altri esami che dovrebbe sobbarcarsi come appropriatezza il medico di famiglia”. Dove è l’appropriatezza prescrittiva di tali specialisti? In Comitato aziendale un esponente sindacale ci ha resi edotti che all’interno dell’Ospedale di Rovereto cioè anche chi invia i nostri cittadini ad ulteriori visite a San Marino!

5) Ci chiediamo quindi con quale personale si potrà fare questo allargamento in Trentino di prestazioni, se vige ancora il tetto di spesa per l’assunzione di nuovi medici specialistici? Sempre e solo con il privato accreditato? Oberato anch’esso? I medici specialistici ambulatoriali hanno erogato, secondo quanto ci dice la delibera giuntale del 18 agosto 2023, 94.948 ore in totale su tutto il Trentino; a fronte delle 55.000 prestazioni di un solo centro privato di Trento.

Ce ne vorrebbero almeno il quadruplo!!!Gli stessi medici di famiglia hanno nel loro attuale contratto di lavoro, alla voce AFT, la possibilità di fare attività specialistica nelle loro sedi di gruppo integrato, per tutti coloro che hanno un titolo di specialista. Invece fino ad oggi, dal 2013 è stato vietato loro di attivarsi. Addirittura veniamo a sapere che gli viene negato anche l’indennità per fare gli elettrocardiogrammi gratuiti per i propri pazienti, mentre ad altri non pagano le prestazioni di chirurgia da novembre del 2023. Autorizzazione che viene data invece a profusione alle farmacie di servizi che fanno pagare i cittadini! E le AFT degli specialisti ambulatoriali interni dovrebbero essere già sparse sul territorio trentino dal 2013 mentre ad oggi non c’è attiva neppure una Aft!

6) Tutto ciò rischia di minare la credibilità e la fiducia nel nostro sistema sanitario. Noi, come SMI abbiamo dato le soluzioni. Stanziati a bilancio, anche ad oggi, non ci sono soldi. Sta alla politica locale ora fare le dovute considerazioni.

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Dr. Nicola Paoli

Segretario SMI Trentino

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