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TRANSDOLOMITES * SICUREZZA STRADALE: GIRARDI, «PROPOSTA, ESPORRE NEL LUOGO DELL’INCIDENTE LA FOTO RICORDO CON LA FRASE “QUESTA VOLTA È CAPITATA A ME“»

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08.09 - venerdì 31 maggio 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Mentre tiene banco la polemica sulle norme che regolamentano gli autovelox, la coscienza della pubblica opinione vive con diffusa indifferenza una situazione che per quanto riguarda quel che accade in Italia è un bollettino di guerra, la strage che quotidianamente e ogni anno si verifica sulle nostre strade. Indifferenza, costante rimozione della memoria di questa allarmante realtà, l’uso arrogante del concetto di libertà ossia quello di attribuirsi la licenza di fare tutto quello che si vuole incuranti del rispetto dovuto al prossimo.

Concordo con chi afferma che quello che sta avvenendo da noi non è affatto normale.

Nel 2022, in Italia, abbiamo avuto 3.159 morti e circa 223mila feriti in incidenti stradali. Cioè, ogni giorno, 8-9 morti e 600 feriti. Sia a livello nazionale che a livello europeo e mondiale c’è un andamento in miglioramento, ma troppo lento rispetto agli obiettivi di lungo periodo.

Ogni anno solo in Italia oltre 3.000 famiglie vivono un devastante lutto che per tutta la loro esistenza le segna in modo indelebile. Volgendo lo sguardo all’indietro i familiari e vittime della strada sono purtroppo un esercito la cui crescita pare inarrestabile. “Gli incidenti stradali uccidono più giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni rispetto a qualsiasi altra singola causa possibile di morte.

Una nota a integrazione dei numeri ufficiali appena citati quella trasmessa da ASAPS , Associazione Sostenitori della Polizia Stradale la quale ha rilevato che tra il 2013 e il 2022, quasi 3.000 morti e oltre 53.000 feriti sono stati causati da conducenti senza patente in Italia, nonostante l’introduzione della legge 41/2016 che ha riguardato l’Introduzione del reato di omicidio stradale e del reato di lesioni personali stradali,

Il costo sociale per ogni persona morta in un incidente stradale è di 1,8 milioni di euro, ed il totale annuale per l’Italia ammonta a 18 miliardi di euro. A ciò si aggiunge l’enorme cifra che riguarda altri esiti effetti degli incidenti; feriti gravi,lievi, invalidità e tempo indeterminato o a tempo determinato. Di fronte a cifre così importanti ed al capitale umano perso per sempre mi fa sinceramente sorridere che pensa che 1,5 -2 miliardi siano un costo elevato per una ferrovia nelle Valli dell’Avisio. Oltre al servizio di mobilità per residenti e turisti, proviamo a chiederci che ruolo potrebbe avere in termini di sicurezza stradale.

In tutto il mondo si muore sulle strade e in molti Stati vengono pubblicizzati spot volti a sensibilizzare sul tema della sicurezza stradale. Vengono anche definiti “ marketing sociale” e affrontano vari temi: la guida in stato di ebbrezza, l’eccesso di velocità, uso di stupefacenti, la disattenzione, l’uso del cellulare . Una curiosità per quest’ultimo esempio: il numero di automobilisti che scrivono o leggono messaggi durante la guida è aumentato di quasi il 70% tra il 2016 e il 2022 in Germania.

Il tutto non riguarda solo chi guida autoveicoli, ma anche pedoni e ciclisti. Nella regione Trentino-Alto Adige lungo le strade compaiono degli spot sulla sicurezza stradale con uno stile comunicativo molto essenziale del tipo “ No credit” oppure “ zero alcol” Li trovo di scarso impatto, come se non si dovesse turbare più di tanto la sensibilità di chi li guarda. Credo invece che la coscienza dell’utente della strada necessiti di uno shock . Meglio prendere un forte spavento davanti alla TV e diventare più prudenti sulla strada, che restare sereni sul divano ma spericolati in auto.

Questo in casa , ma anche lungo le strade in modo molto deciso bisogna arrivare a scuotere le coscienze.

La proposta.

Quando ero bambino, in corriera si percorreva l’orrido della SS 241 della Val d’Ega che porta a passo Carezza e Val di Fassa. Sulle pareti rocciose notavo delle piccole lapidi a memoria di chi su quella strada aveva perso la vita.

A distanza di ormai 63 anni quel ricordo è ancora molto vivo nella mia mente. Così come sono impressi nella mia mente altre lapidi o i mazzi di fiori lungo le altre strade a ricordo di chi per viaggio non ha più fatto ritorno.

Non è un ricordo che terrorizza, ma che fa riflettere. Ebbene la mia convinzione che la società civile abbia necessità di messaggi forti per risvegliarsi si accompagna a una proposta che ovviamente deve trovare il consenso delle famiglie e di chi ha competenza in termini di viabilità: esporre lungo le strade nei luoghi dove è avvenuto il sinistro mortale la foto ricordo ben visibile di chi lì ha perso la vita magari accompagnata da una frase altrettanto forte del tipo “ Questa volta è capitata a me “. Immagino che una delle prime resistenze che la mia proposta incontrerà è che le ferie dei turisti non vanno “ disturbate”. Ma il destino non guarda in faccia a nessuno ed il valore della vita vale indistintamente per tutti.

 

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Massimo Girardi

Presidente di Transdolomites

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