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ALLEANZA DEMOCRATICA AUTONOMISTA * INCONTRO CON I SINDACATI: «DOVE STA ANDANDO LA COOPERAZIONE TRENTINA?»

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17.23 - lunedì 13 maggio 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Dove sta andando la Cooperazione Trentina? I Consiglieri di Alleanza Democratica Autonomista incontrano i Sindacati. Si è tenuto questo pomeriggio, in Sala Gianni Lenzi a Palazzo Trentini, l’incontro tra i consiglieri provinciali dell’Alleanza Democratica Autonomista e i rappresentanti sindacali per parlare dei problemi dei lavoratori all’interno del mondo della Cooperazione trentina.
“Dentro l’Alleanza Democratica Autonomista”, ha spiegato Francesco Valduga “è emersa la necessità di avviare una operazione d’ascolto sul mondo del lavoro all’interno del sistema della Cooperazione trentina, anche alla luce delle recenti novità contrattuali e delle posizioni prese dai sindacati stessi”.

Insieme a Valduga, erano presenti i consiglieri Chiara Maule e Michele Malfer (Campobase), Paola Demagri (Casa Autonomia), Lucia Coppola (Verdi), Francesca Parolari, Andrea de Bertolini e Alessio Manica (PD).
Andrea Grosselli (Cgil) ha spiegato come inizialmente le Confederazioni avevano ripreso un dialogo per aiutare le varie partite che si sono aperte, attraverso la creazione di un soggetto bilaterale con la Cooperazione: “Il processo si è però raffreddato e non abbiamo la sensazione che si voglia aprire un dialogo. La Federazione delle Cooperative”, ha detto, “è strategica nel tessuto economico della Provincia, sia per quanto riguarda l’aspetto del lavoro, sia per quello che riguarda il tema del sociale”. Il primo problema è quello del rinnovo del contratto collettivo territoriale, bloccato da quindici anni. “Il tavolo è aperto e le richieste sono quelle di arrivare ad un allineamento con quello nazionale, che recuperi almeno l’inflazione persa”.
Parlando del ruolo della Provincia negli appalti, è stato affrontato il problema dell’assegnazione dei bandi e delle normative europee: “Un nuovo modello di affidamento degli appalti permetterebbe non solo di tutelare quelle cooperative che operano nel sociale, ma anche di riflettere su quali servizi vogliamo dare”.

Walter Alotti (UIL), ha ricordato che si sta cercando un accordo con la Cooperazione dal 30 maggio 2011. “Da anni si sta procedendo a pezzi, si sta provando a costruire qualcosa, ma vengono messi avanti puntualmente altri temi che spostano la soluzione”. Un altro aspetto trattato da Alotti è quello di Sanifonds, del quale il sistema della cooperazione è parte, ma al quale non ha fatto aderire i lavoratori.
Stefano Picchetti (UIL) ha affrontato il tema della Cooperazione sociale, sottolineando come vi siano persone che hanno competenza, preparazione e professionalità che hanno retribuzioni inadeguate per il lavoro che svolgono.

“Occorre che la cooperazione stessa rifletta sul proprio futuro, su dove vuole andare. Il rischio è che ci troviamo con servizi sempre meno performanti anche nei confronti dell’utenza”.
“1800 dipendenti, 60 famiglie cooperative, 360 negozi. In molti paesi del trentino le Famiglie Cooperative sono il punto di riferimento per la Comunità”, ha ricordato Lamberto Avanzo (Fisascat). “È una contrattazione nata negli anni ‘80. Il contratto approvato nel 2023 ha previsto due deroghe perchè tutte le organizzazioni sindacali hanno concordato in una direzione. Abbiamo iniziato a ragionare sul nuovo contratto, ma la Federazione della Cooperazione ha iniziato a giocare al ribasso. Se si lavora insieme, la soluzione si può trovare. Occorre un approccio propositivo. La cooperazione taglia e mette via. Stiamo facendo un percorso che rischia di portare ad uno sciopero generale. Occorre ritrovare la fiducia nelle parti”.

Anche Valentino Bellin (Fisascat) ha posto il tema della centralità del sistema cooperativo nei territori, rilevando come il problema che oggi riguarda i lavoratori, poi andrà a ricadere sugli abitanti.
Francesca Vespa (Fisascat) ha rimarcato il problema della banca ore, un tema ai cui i lavoratori sono attenti, ma sul quale occorre la volontà delle aziende: “Abbiamo cercato di fare delle aperture, ma la cooperazione ha detto no, applicando la banca ore in negativo. Anche sulla flessibilità e sulla maggiorazione sullo straordinario vi è stata risposta negativa”.

Michele Bezzi (CISL) ha invece posto il tema della necessità di un coordinamento, di mettere insieme gli attori della cooperazione: “Sappiamo che servono tecnici, anche nella cooperazione. Per le cooperative è più semplice partecipare agli appalti, ma ci vuole una regia. Andando da soli, si perde il valore della cooperazione stessa e in questo momento non si vede dove sia davvero il Consorzio”.
I Consiglieri provinciali, dopo aver posto domande e approfondito i temi posti, hanno preso l’impegno di portare avanti le istanze recepite nei luoghi della politica. “Ringrazio tutte e tutti per gli interventi e per averci voluto informare sui diversi aspetti che riguardano il mondo del lavoro all’interno della Cooperazione Trentina”, ha concluso Valduga “Abbiamo già chiesto un incontro anche con i vertici della Cooperazione e stiamo aspettando una data per poter avere un confronto anche con loro”.

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