Un incontro che ha fatto chiarezza una volta per tutte, smentendo le affermazioni di chi sosteneva che vi sia l’obbligo di mettere a gara le concessioni idroelettriche.
L’UE ha rimosso la procedura d’infrazione sulla messa a gara delle grandi derivazioni.
L’AGCM ha ribadito che la concorrenza è materia dello Stato.
Pertanto il rischio di messa a gara delle centrali è esclusiva volontà dei vertici provinciali trentini. In un clima di crisi energetica asset così strategici potrebbero essere acquistati da gruppi finanziari disposti a pagare ben più del prezzo di mercato, di fatto andando a ledere i principi di concorrenza e mettendo a rischio le forniture di energia alle ns industrie, con possibili ricadute sull’occupazione.
Viene da domandarsi per quale motivo in Trentino da parte di alcuni vi sia questa ferma volontà di andare a gara, contrariamente sia alle norme che alla volontà manifestata dagli altri stati membri.
*
Consigliera Alessia Ambrosi
Gruppo consiliare Fratelli d’Italia