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AZIONE UNIVERSITARIA TRENTO * VOTO FUORI SEDE: BALESTRIERI, «FONDAMENTALE TROVARE SOLUZIONI, IN VISTA DEI PROSSIMI APPUNTAMENTI ELETTORALI»

Scritto da
15.14 - domenica 9 giugno 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Come saprete, finalmente quest’anno i fuorisede di tutta Italia potranno votare grazie ad Azione Universitaria. Vi allego quanto segue.

 

*
Giulia Clara Balestrieri

Presidente AU Trento

VOTO DEGLI
STUDENTI FUORI
SEDE
DI LUDOVICO NANETTI
INTRODUZIONE
Articolo 48, II comma Costituzione: “Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo
esercizio è dovere civico.”
Articolo 48, IV comma Costituzione: “Il diritto di voto non può essere limitato se non per
incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale
indicati dalla legge”.
Questo è ciò che recita la nostra Costituzione sul diritto al voto, eppure per decenni i vari
governi che si sono succeduti alla guida della Nazione, non hanno ritenuto di concentrare i
propri sforzi per dare piena attuazione a questi articoli con riguardo ai milioni di cittadini che
si trovano lontani dal comune di residenza, di cui circa mezzo milione di universitari.
Fino ad oggi, gli esecutivi si erano preoccupati solamente di approntare “soluzione indirette”
per agevolare l’esercizio del diritto, in particolare predisponendo scontistiche sui principali
mezzi di trasporto pubblici finalizzati a favorire il rientro nella residenza abituale; misure
temporanee e necessarie, ma insufficienti a fornire una regolamentazione uniforme in una
prospettiva di lungo periodo.
Bisogna infatti considerare, oltre ai costi di trasporto per il rientro, anche il prezzo fisico e
psicologico che viene imposto ai cittadini ed in particolare agli studenti, costretti a dover
affrontare viaggi di una durata considerevole e dovendo contestualmente coordinare
esigenze sociali e lavorative al diritto-dovere di recarsi nella propria residenza per esprimere
le fondamenta dei diritti politici e della democrazia.
Infine, è altrettanto indubbio che le difficoltà tecniche e pratiche (si pensi alla modifica delle
liste elettorali, alla predisposizione di seggi speciali, al complicarsi dello svolgimento delle
operazioni in seno al seggio, ecc. ecc.) che si pongono sul percorso per raggiungere
l’obiettivo, sono numerose e complesse, poiché derivanti dalla necessità di garantire la
sicurezza, segretezza e libertà del voto.
Ciò nonostante, per Azione Universitaria e per il Governo Meloni, è assoluta priorità
garantire il diritto al voto a tutti gli studenti fuorisede degli Atenei d’Italia, e lo dimostra il
Disegno Di Legge approvato in luglio alla Camera e ora all’esame del Senato che dovrebbe
regolamentare una volta per tutte l’esercizio del diritto di voto in un comune diverso da
quello di residenza per le europee e i referendum. Tale atto conferisce una delega
all’esecutivo per normare la fattispecie nei 18 mesi successivi alla sua approvazione, ma
necessita di tempi lunghi per giungere al migliore risultato legislativo possibile.
Ecco perché il 12 febbraio è stato presentato un emendamento di parlamentari FdI al
decreto- legge Elezioni, in cui è confluita la linea di Azione Universitaria, già esposta in
audizione in commissione Affari Costituzionali del Senato, che mira ad assicurare il voto agli
studenti fuori sede per le elezioni europee di giugno 2024.
I DATI
Il libro bianco “Per la partecipazione dei cittadini: come ridurre l’astensionismo e agevolare il
voto” , pubblicato ad aprile 2022 dal Dipartimento per le Riforme istituzionali della
Presidenza del Consiglio dei ministri, con dati riferiti a fine 2018, indica circa 591 mila
studenti lontani dalla provincia di residenza per motivi di studio, di cui circa la metà sono
residenti al Sud e Isole: ciò è in linea con il trend degli ultimi anni che vede uno svuotamento
degli atenei del Sud in favore di quelli del Nord.
Un altro dato molto rilevante riguarda la percentuale di astensionismo tra i giovani,
probabilmente imputabile anche alla lontananza dalla residenza per motivi di studio.
Secondo i dati riportati da Ipsos, l’astensionismo tra i giovani della fascia d’età 18-34 alle
elezioni politiche del 2022 ha raggiunto la soglia record del 42,7% e, secondo gli stessi dati,
tra gli studenti la percentuale di chi ha disertato il voto tocca il 35,5%.
Una misura che mira ad agevolare il rientro dei fuorisede in occasione del voto, sono le
scontistiche applicate da trenitalia per tutte le tratte ferroviarie della Nazione. Tale iniziativa
è sicuramente da leggersi con favore, ma non è sufficiente a coprire il dispendio di tempo e
di disagi lavorativi ed accademici causati dallo spostamento forzato.
IL PERCORSO LEGISLATIVO
proposte di legge di altri parlamentari alla fine della precedente legislatura (ddl nn. 787, ddl
211, ddl 258, ddl 302, ddl 354 e ddl 799). Queste proposte di legge in realtà erano molto
diverse dall’attuale testo, che viene modificato in commissione dell’attuale legislatura,
diventando l’attuale disegno di legge delega per il Governo.
→ approvato il testo base della proposta di legge in commissione Affari Costituzionali per
dare delega al governo (aprile 2023)
→ depositato emendamento al testo che mira a conferire la delega al governo per
regolamentare la fattispecie (maggio 2023)
→ approvato il disegno di legge sul voto fuorisede alla Camera, il testo passa al Senato
(luglio 2023)
→ Audizioni (in commissione Affari Costituzionali al Senato) in relazione all’esame dei ddl
nn. 787, ddl 211, ddl 258, ddl 302, ddl 354 e ddl 799 (Esercizio del diritto di voto in un
comune situato in una regione diversa da quella di residenza), approvato dalla Camera dei
deputati (8 febbraio 2024)
→ emendamento targato FdI al d.l. elezioni per consentire il voto fuorisede (solo motivi di
studio) alle europee (12 febbraio 2024)
Il disegno di legge comincia il suo iter alla Camera a novembre 2022, su impulso delle
opposizioni tra cui gli onorevoli Madia e Verducci (PD), ma il testo viene modificato
radicalmente in commissione, assumendo l’attuale forma di legge-delega.
Il DDL 787, attualmente all’esame della Ia Commissione Affari Costituzionali del Senato,
prevede che il Governo, entro 18 mesi dall’entrata in vigore, predisponga le modalità per
garantire il corretto, libero, segreto e sicuro esercizio del diritto di voto agli“elettori che, per
motivi di studio, lavoro, cure mediche o prestazione di assistenza in qualità di caregiver
familiare, si trovano in un comune situato in una regione diversa da quella del comune di
residenza in occasione dello svolgimento di consultazioni referendarie ed europee;”.
In particolare, si afferma che per i referendum, i cittadini che si trovino in un comune situato
in una regione diversa da quella di residenza per motivi di studio, lavoro, cure mediche ecc.
per almeno 3 mesi, possano votare in quello del temporaneo domicilio. (difatti, le
consultazione referendarie, ponendo un quesito unico per tutti gli elettori senza distinzioni
di base territoriale, non presentano grandi difficoltà nel garantire l’esercizio anche ai
fuorisede).
Per quanto riguarda alle elezioni europee, è previsto che, i cittadini che si trovino in un
comune situato in una regione diversa da quella di residenza per motivi di studio, lavoro,
cure mediche ecc. per almeno 3 mesi, abbiano la possibilità di votare per liste e candidati
della circoscrizione elettorale di residenza presso sezioni speciali, a tal fine istituite in ogni
capoluogo di regione.
Infine, si chiede all’esecutivo di disciplinare una rimodulazione della tariffa agevolata
applicata dagli enti e dalle società che gestiscono i servizi di trasporto in favore degli elettori
residenti in Italia e all’estero che devono recarsi a votare nei rispettivi comuni di iscrizione
elettorale.
https://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/01381767.pdf
L’emendamento FdI al decreto-legge elezioni in occasione della Conversione in legge del
decreto-legge 29 gennaio 2024, n.7, recante disposizioni urgenti per le consultazioni
elettorali dell’anno 2024 e in materia di revisione delle anagrafi della popolazione residente
e di determinazione della popolazione legale (997), prevede:
– gli elettori fuori sede che per motivi di studio sono temporaneamente domiciliati, per
un periodo di almeno tre mesi nel quale ricade la data di svolgimento della predetta
consultazione elettorale, in un comune italiano situato in una regione diversa da
quella in cui si trova il comune nelle cui liste elettorali sono iscritti, possono votare
con queste modalità
– Quando il comune di temporaneo domicilio appartiene alla medesima circoscrizione
elettorale in cui ricade il comune nelle cui liste sono iscritti, gli elettori fuori sede
possono votare nel comune di temporaneo domicilio (in sovrannumero).
– Quando il comune di temporaneo domicilio appartiene a una circoscrizione
elettorale diversa da quella in cui ricade il comune nelle cui liste sono iscritti, gli
elettori fuori sede possono votare nel comune capoluogo della regione in cui è
situato il comune di temporaneo domicilio. Il voto è espresso per le liste e i candidati
della circoscrizione di appartenenza dell’elettore, presso le sezioni elettorali speciali
ad hoc istituite.
– Gli elettori presentano, personalmente, tramite persona delegata o mediante
l’utilizzo di strumenti telematici, apposita domanda al comune nelle cui liste elettorali
sono iscritti. La domanda è presentata almeno 35 giorni prima della data prevista per
lo svolgimento della consultazione ed è revocabile, con le stesse forme previste dal
primo periodo, entro il venticinquesimo giorno antecedente la medesima data.
n.b. questo emendamento non è stato ancora approvato in senato
https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Emendc&leg=19&id=1408482
&idoggetto=1406038
LA POSIZIONE DI AZIONE UNIVERSITARIA
Azione Universitaria da sempre si è interessata della tutela del diritto di voto dei fuori sede e
ci appare fondamentale trovare delle soluzioni per agevolare l’esercizio di questo diritto in
vista dei prossimi appuntamenti elettorali.
L’emendamente targato FdI riporta sostanzialmente la posizione che i rappresentanti di AU
hanno esposto in audizione alla prima Commissione Affari Costituzionali; estratto:“riteniamo
che:
– A coloro che si trovano lontani dal comune di residenza, ma pur sempre all’interno
della stessa circoscrizione, si potrebbe applicare per analogia quanto già previsto per
i rappresentanti di lista.
Questi ultimi, infatti, possono chiedere di essere iscritti in sovrannumero nelle liste
elettorali di un seggio diverso da quello di residenza, potendo così votare appunto in
un seggio diverso.
– Per coloro che si trovano lontani dal comune di residenza, ma in una circoscrizione
diversa rispetto a quella per cui dovrebbero andare a votare, si potrebbe istituire un
seggio speciale nel capoluogo di regione dove il fuorisede può andare votare, previa
specifica richiesta, per la propria circoscrizione.
Applicando la disciplina dei rappresentanti di lista e quindi scrivendo in sovrannumero il
nome del fuori sede nelle liste elettorali di un seggio diverso da quello di residenza, si
ovvierebbe anche al problema di costituzionalità che emergerebbe qualora il fuori sede
dovesse votare anche per le elezioni amministrative del proprio paese.
Infatti, applicando la disciplina già prevista per i rappresentanti di lista, il fuorisede non
verrebbe cancellato dalle liste elettorali del proprio seggio e il suo nome rimarrebbe iscritto
in tali liste.In questo mondo non si priverebbe il fuorisede del diritto (costituzionale) di
votare per le amministrative del proprio paese di residenza.”
Inoltre, dal momento che il nostro Governo è sulla strada della riforma del presidenzialismo,
ci auguriamo che vogliano legiferare anche sulla legge elettorale e sul voto fuorisede anche
per le politiche.
Infine, va da sé che, fintanto che non si arriverà ad una soluzione definitiva, devono
rimanere in vigore e anzi, devono essere ulteriormente implementate, tutte le misure
economiche di agevolazione sui titoli di viaggio, che consentono agli studenti fuorisede di
fare ritorno nella regione di appartenenza per votare.

 

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