Bollettino Economico n. 3 del 2021. Di seguito alcuni messaggi in evidenza:
– Sulla base delle proiezioni macroeconomiche per l’economia italiana nel triennio 2021-23 presentate in questo Bollettino Economico il prodotto accelererebbe con una crescita in media d’anno attualmente valutabile al 5,1 per cento; nel biennio successivo a ritmi del 4,4 nel 2022 e del 2,3 nel 2023 (pagg. 6, 44, 47 tav. 16);
– tali proiezioni dipendono dalle ipotesi che si consolidi il miglioramento sanitario nazionale e globale, che prosegua il deciso sostegno della politica di bilancio e che si mantengano favorevoli le condizioni monetarie e finanziarie (pagg. 6 e 44 e ss.);
– questo quadro è fortemente dipendente dall’efficacia delle misure di sostegno e rilancio che innalzerebbero il livello del PIL di circa 4 punti percentuali cumulati nel triennio di previsione; circa la metà di tale effetto è attribuibile agli interventi del PNRR (pagg. 6 e 46)
– elementi di incertezza rispetto alle proiezioni di crescita sono legati all’evoluzione della pandemia, alle modalità di attuazione dei progetti connessi al PNRR nonché alla risposta dei consumi (pagg. 6 e 52)
– in Italia nel 2° trimestre la crescita si è accentuata e sarebbe stata superiore all’1 per cento sul periodo precedente (pagg. 5 e 18 e ss.);
– sale l’inflazione in giugno all’1,3 per cento; l’inflazione al netto di energia e alimentari resta tuttavia molto debole (0,3 per cento); non vi è evidenza di rilevanti effetti di ulteriore trasmissione dei costi energetici ai listini di vendita di beni e servizi finali; non emergono segnali di incrementi significativi dei salari (pagg. 5 e 32);
– la ripresa sarebbe caratterizzata da un forte contributo degli investimenti; (pagg. 6, 50, 51, Fig. 51)
– in Italia i consumi sarebbero tornati a crescere nel secondo trimestre ma si mantiene elevata la propensione al risparmio che risente ancora di motivi di carattere precauzionale (pag. 5)
– in Italia nel 1° trimestre si sono ridotti gli afflussi turistici; i dati della telefonia mobile forniscono pero’ segnali di una ripresa delle presenze estere in Italia dalla fine di Aprile (pagg. 5 e 26, Fig. 27)
– e’ proseguita la crescita dei prestiti alle societa’ non finanziarie e alle famiglie; la domanda di credito delle imprese, per la maggior parte assistito da garanzie pubbliche ha riflesso oltre esigenze di ristrutturazione del debito e moti vi precauzionali l’intenzione di finanziare la ripresa degli investimenti;
– nell’area dell’euro i rincari dei beni energetici hanno indotto un rialzo della crescita dei prezzi che dovrebbe essere temporaneo; la BCE ha ribadito che manterrà a lungo le attuali condizioni monetarie estremamente espansive (pag.5);
– secondo la nuova strategia di politica monetaria un’azione espansiva particolarmente incisiva e persistente è necessaria quando i tassi di interesse sono in prossimità del loro limite inferiore (pagg. 5 e 13);
– l’obiettivo di inflazione del 2% nel medio periodo è simmetrico e non rappresenta un limite superiore: scostamenti negativi e positivi dal 2 per cento sono considerati ugualmente inopportuni (pag. 13).