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CASSE RURALI TRENTINE * ROMA – ASSEMBLEA FEDERCASSE: SIMONI, «LO SVILUPPO DELLE TECNOLOGIE È IMPORTANTE, MA SE GUIDATO DA VALORI» (VIDEOINTERVISTA)

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09.43 - venerdì 19 luglio 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Casse rurali trentine a Roma per la 115^ Assemblea di Federcasse. La delegazione guidata dalla Federazione Trentina della Cooperazione ha partecipato ieri all’Assemblea degli Associati di Federcasse (la Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali). Un’occasione per celebrare i 115 anni di attività e per fare il punto sulla salute del credito cooperativo. Dai dati raccolti all’interno del sistema, si conferma il ruolo centrale delle banche di comunità per lo sviluppo dei territori.

Una giornata dal titolo “Partecipo quindi sono. Identità reale nell’era dell’intelligenza artificiale”. Un’occasione per celebrare una storia importante, iniziata a Brescia nel 1909, ma anche per guardare al futuro, con strumenti nuovi. Tra questi la fa da padrone l’intelligenza artificiale, con rischi ed opportunità che ne conseguono. La delegazione trentina, composta da presidenti, amministratori e amministratrici delle casse rurali del territorio, ha seguito il programma degli eventi, portandosi a casa nuovi stimoli per il futuro del settore.

“L’intelligenza artificiale – ha spiegato il presidente di Federcasse Augusto dell’Erba – è paragonabile all’energia elettrica. È molto più di un utensile, ma può generare effetti diversi. Va compresa e utilizzata con sapienza e attenzione. Per noi è un‘ opportunità per potenziare la mutualità bancaria ma al contempo dobbiamo continuare a coltivare l’intelligenza delle relazioni, elemento chiave per le banche di comunità.”

“Lo sviluppo delle tecnologie è importante, – ha aggiunto il presidente della Cooperazione Trentina e vicepresidente vicario di Federcasse Roberto Simoni – ma solo se guidate da componenti valoriali forti. L’innovazione senza direzione porta con sé grandi rischi. Per questo crediamo sia importante investire in formazione identitaria per capire l’importanza di fare banca in maniera differente, con la forza delle relazioni e della prossimità territoriale.” Ospite d’onore, per parlare di intelligenza artificiale, Padre Paolo Benanti, frate francescano esperto di algoretica (l’etica legata agli algoritmi). Il teologo della Pontificia Università Gregoriana ha permesso alla platea di interrogarsi sui momenti chiave della storia della tecnologia, partendo dal dirompente arrivo delle automobili fino ai giorni nostri, con ChatGPT disponibile sui nostri dispositivi mobili. Un percorso sempre pieno di insidie, ma allo stesso tempo ricco di possibilità.

 

I dati di sistema

L’Assemblea ha reso noti gli ultimi dati relativi al sistema delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali e Casse Raiffeisen (BCC) che si riportano di seguito:

 

Un presidio contro lo spopolamento

Allo scorso mese di marzo, erano 220 le BCC italiane, con 4.081 sportelli. La loro, una presenza capillare: in 2.511 Comuni e in 102 Province. Le BCC sono l’unica presenza bancaria in 740 Comuni (di cui l’83,9% ha meno di 5 mila abitanti; il 13,8% tra i 5 mila e i 10 mila abitanti; il 2,3% con oltre 10 mila abitanti).

 

Un sistema di persone

Alla stessa data i soci delle BCC erano 1.450.251 (con una crescita del 3,1% annua). Oltre 172 mila i giovani soci e le giovani socie “under 30”. L’organico delle BCC è di oltre 29.000 dipendenti (+1,1% a fronte del -0,8% delle altre banche) di cui 12.171 donne (il 41,7% sul totale dei dipendenti BCC). Negli incarichi di vertice il 26% sono donne.

 

Dati economici

La raccolta complessiva delle BCC è di 195,4 miliardi di euro (+3,6% a fronte del +3,2% del resto dell’industria bancaria). La quota di mercato relativa alla raccolta da clientela comprensiva di obbligazioni è dell’8,3%. Gli impieghi economici lordi si attestano a 138,3 miliardi (-1,8% su base d’anno, a fronte del -3,4% per il resto dell’industria bancaria) di cui 8,8 miliardi in finanziamenti e servizi a impatto sociale. Al netto delle sofferenze, gli impieghi delle BCC ammontano a 136,7 miliardi (-1,5% su base d’anno, a fronte del -3,5% registrato per il resto dell’industria bancaria). La quota di mercato degli impieghi lordi delle BCC è dell’8,0%. NB: Considerando anche i finanziamenti erogati dalle banche di secondo livello del Credito Cooperativo, gli impieghi lordi ammontano complessivamente a 150 miliardi di euro, per una quota mercato dell’8,7%. Gli impieghi economici lordi erogati dalle BCC alle imprese ammontano a 74,8 miliardi di euro (-3,7% su base d’anno, a fronte del -5,0 registrato nel resto dell’industria bancaria).

 

Le quote di mercato

Il 71% del risparmio raccolto dalle BCC è diventato credito per l’economia reale. Almeno il 95% del credito è stato erogato – per legge – nello stesso territorio che ha generato il risparmio. Nel dettaglio, gli impieghi delle BCC rappresentavano (marzo 2024):
il 23,4% del totale dei crediti alle imprese artigiane;
il 23,6% del totale erogato per le attività legate al turismo;
il 23,3% del totale dei crediti erogati all’agricoltura;
il 14,8% di quanto erogato al settore delle costruzioni e attività immobiliari;
l’11,3% dei crediti destinati al commercio. Le quote di mercato delle BCC in relazione alle imprese di dimensione più ridotta costituiscono:
il 26,5% dei finanziamenti alle imprese con 6-20 dipendenti (imprese minori);
il 19,0% del totale erogato alle famiglie produttrici (micro-imprese). Gli impieghi delle BCC rappresentano infine:
il 15,6% del totale dei crediti alle Istituzioni senza scopo di lucro (Terzo Settore);
il 9,9% del totale erogato dall’industria bancaria alle famiglie consumatrici; 102 milioni di euro le donazioni e le sponsorizzazioni alle comunità locali 8,9 milioni di euro le prestazioni erogate dalle 60 associazioni mutualistiche BCC.
Numeri che evidenziano il radicamento territoriale e il ruolo fondamentale di presidio per i territori del nostro Paese.

 

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